Galleria Vittoria di Napoli, la sfida del commercio: «Il Comune va commissariato»

Galleria Vittoria di Napoli, la sfida del commercio: «Il Comune va commissariato»
di Paolo Barbuto
Mercoledì 23 Giugno 2021, 08:00 - Ultimo agg. 19:03
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La galleria Vittoria resta chiusa, i lavori non partono e non si sa quando potranno iniziare, le difficoltà si accumulano e la città non ne può più. Ieri mattina, dopo aver letto dal nostro giornale dell'ennesima querelle che blocca gli interventi per ripristinare la circolazione nel tunnel, la Confcommercio ha scritto al prefetto, Marco Valentini, e al sindaco de Magistris, chiedendo un intervento drastico, la nomina di un commissario straordinario del Governo che possa prendere in mano la situazione e imprimere una svolta. 

«Le notizie apparse sul Mattino, riguardanti la situazione della Galleria Vittoria, hanno suscitato profonda preoccupazione e sconcerto tra gli operatori commerciali e turistici della città, in quanto prefigurano il rischio di una situazione di stallo che potrebbe protrarsi in maniera imprevedibile - ha detto con preoccupazione Carla Della Corte, presidente di Confcommercio, titolare di una storica gioielleria a Chiaia - L'eventuale procrastinarsi della chiusura della Galleria oltre il mese di agosto avrebbe effetti gravissimi sugli equilibri della città e sulle imprese, con una paralisi della mobilità cittadina che potrebbe seriamente compromettere la ripresa post-pandemica del nostro tessuto imprenditoriale». 

All'analisi della situazione, Della Corte ha fatto seguire la decisione di rivolgersi direttamente al Prefetto, chiedendo la sua mediazione con Roma: «Abbiamo capito che la situazione, allo stato attuale, è irrisolvibile - ha detto la presidente di Confcommercio - Palazzo San Giacomo non sembra essere capace di gestire il ripristino della galleria Vittoria.

Eppure per l'intera città la chiusura di quel tratto di strada è determinante, ecco perché abbiamo deciso di chiedere l'intervento della prefettura». 

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In una lettera inviata al Prefetto, e per garbo istituzionale anche al sindaco di Napoli, Confcommercio chiede di valutare la possibilità di istituire un «Commissariato Straordinario di Governo, per giungere nei tempi più brevi alla riapertura della Galleria e scongiurare il rischio di una ulteriore, grave, compromissione della vivibilità e del tessuto produttivo della città, che faticosamente cerca di riprendersi dalle conseguenze della pandemia».

La lettera è un definitivo atto d'accusa nei confronti dell'amministrazione locale, è anche una richiesta disperata di aiuto da parte di una categoria che, a causa della chiusura del tunnel, guarda con preoccupazione al futuro: «Non solo come operatori del commercio e del turismo siamo preoccupati - spiega Carla Della Corte - anche come cittadini siamo allo stremo: la viabilità alternativa per superare la chiusura della galleria è irta di insidie per chi deve percorrerla quotidianamente». Qui il discorso scivola sui tecnicismi da esperti di traffico, passa per le auto in costante doppia fila su via Santa Lucia, racconta del budello-Chiatamone nel quale si incastrano troppe auto: roba che i napoletani conoscono bene ma che i responsabili della viabilità cittadina sembrano non vedere. 

 

La situazione attuale della galleria Vittoria, a nove mesi dal giorno della chiusura, è di totale paralisi. La possibilità di ricevere due milioni di euro da parte di Rfi per effettuare i lavori di messa in sicurezza e ripristino (frutto di vecchi accordi), s'è arenata sulle secche del bilancio partenopeo. In coda per ottenere pagamenti arretrati ci sono centinaia di creditori, se Rete Ferroviaria versasse quel denaro a Palazzo San Giacomo, ci sarebbe una ressa di aziende a chiederlo e non potrebbe essere utilizzato per pagare Anas che ha già accettato di eseguire i lavori.

L'assessore ai lavori pubblici, Alessandra Clemente, assicura che nei suoi uffici si lavora pancia a terra da mesi per risolvere una questione che sta diventando una spina nel fianco anche per la sua candidatura a sindaco. La giovane e agguerrita rappresentante della Giunta arancione sa bene che alla questione della galleria Vittoria è legato anche un altro evento che viene considerato più che determinante per l'attuale amministrazione: la rinascita del lungomare liberato. 

Si era ipotizzato, in un tempo nemmeno troppo lontano, che i lavori nel tunnel potessero essere eseguiti con uno sprint iniziale in grado di rendere agibile almeno una corsia della Galleria. La riapertura parziale avrebbe consentito di deviare su quel percorso il traffico che attualmente scorre su via Partenope in modo da liberare nuovamente il lungomare dalle auto.

Le certezze offerte dall'assessorato ai lavori pubblici spinsero anche il sindaco de Magistris a sbilanciarsi pubblicamente: «Entro fine maggio partiranno i lavori che consentiranno, entro l'inizio di luglio di riaprire una corsia e ripristinare il lungomare liberato», quel che aveva annunciato il sindaco non s'è verificato. Il vessillo indiscusso della sindacatura Dema, il lungomare liberato, non può tornare a sventolare in tempi brevi, proprio questa situazione ha creato ulteriori, grandi, malumori a Palazzo San Giacomo. 

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