Galleria Vittoria a Napoli, le infiltrazioni dal Palazzo dei filosofi

Galleria Vittoria a Napoli, le infiltrazioni dal Palazzo dei filosofi
Martedì 21 Dicembre 2021, 09:38
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Una delle infiltrazioni della Galleria Vittoria proveniva da un corsetto Settecentesco spezzato sotto il pavimento di alcuni condomini dello storico Palazzo Serra di Cassano a Monte di Dio, sede del prestigioso Istituto di Studi Filosofici, che si trova in un'altra zona del gigantesco edificio. Risolvere il problema è stato un lavoro immenso, portato avanti da amministrazione comunale, dirigenti e privati, che hanno collaborato nel miglior modo possibile per il bene della città e per la riapertura del tunnel tra via Acton e via Arcoleo.

«L'operazione partita da un condominio privato di Palazzo Serra di Cassano, da cui proveniva una delle sei delle infiltrazioni del tunnel, è stata del massimo livello di difficoltà - rivela Gianluca Minin, geologo e patron dell'associazione Borbonica Sotterranea Un rebus pazzesco. Sono stato il primo a calarmi sotto il corsetto del 700, assieme al mio collega Umberto Del Vecchio.

Ci trovavamo in mezzo a un miliardo e mezzo di blatte, e lì abbiamo capito da dove scorreva la perdita che arrivava nel tunnel. A forza di fare video-ispezioni nei corsetti fognari di Palazzo Serra, sul lato di via Egiziaca, il condomino ha trovato l'origine del problema».

Il pavimento sfondato di un ripostiglio in un appartamento di Palazzo Serra di Cassano. Un metro più sotto, in mezzo a un mare di blatte, un corsetto spezzato del Settecento, con tanto di maioliche dell'epoca, che perdeva acqua. Sotto al corsetto spezzato c'era una stanza. Sotto la stanza c'era una canna di pozzo, e ancora più giù si apriva una cavità. Infine, dopo 25 metri di discesa, ecco la Galleria Vittoria. Sembra quasi l'inizio di un'antica filastrocca, invece è l'origine di una delle infiltrazioni sei, per la precisione, con diverse proprietà private coinvolte che hanno logorato il tunnel di via Acton, rimasto chiuso per 450 giorni, dopo sequestro e furti di cavi di rame. Risolvere il problema, dicevamo, è stato tutt'altro che semplice: «Nel corsetto rotto del Settecento è stato poi sistemato un tubo nuovo, arancione in pvc, che ora fa scorrere i liquami direttamente nella fogna pubblica - chiarisce Minin - Operazioni non dissimili sono state compiute per risolvere le altre perdite arrivate sulla volta del tunnel. Le infiltrazioni erano li da prima degli anni 60, e si è finalmente scoperto che si trovavano in zone difficilissime da raggiungere».

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Materiale termoplastico all'interno di un corsetto di quasi quattrocento anni fa. È una storia complessa, questa delle infiltrazioni nel tunnel della Vittoria, che coinvolge e mette in dialogo la fitta storia di Napoli e la necessità di approfondimenti geologici sul territorio cittadino, sulle sue cavità e sui suoi sistemi fognari, alcuni dei quali secolari. Di certo, in questo caso vanno ringraziati diversi protagonisti. A cominciare dalla proprietaria dell'appartamento, che ha accettato di soggiornare in albergo per qualche settimana, così da consentire agli operai di lavorare per l'eliminazione della perdita. Al quadro si è aggiunta la massima disponibilità della nuova giunta, che ha inserito la Vittoria in cima alla lista delle priorità, e il dirigente del Servizio Strade di Palazzo San Giacomo, Eduardo Fusco, che «ogni mattina partiva in scooter da Palazzo San Giacomo per ispezionare i corsetti di Monte di Dio prosegue Minin e l'amministratore del condominio interessato di Palazzo Serra di Cassano, Giulio Lamanda, che ha mediato tra le istituzioni e i privati».

«Avevamo ragione dice il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli di Europa Verde, che in questi mesi si è speso ripetutamente con campagne per la riapertura del tunnel come dimostrano diverse discussioni pubbliche avvenute nei mesi scorsi anche con alcuni esperti e geologi, la scorsa amministrazione sosteneva di aver risolto il problema delle infiltrazioni nella Galleria Vittoria. Ma le cose non stanno così. A risolvere la situazione delle perdite nel tunnel, come spiegato e documentato fotograficamente, è stata in gran parte la nuova giunta, con un intervento difficile e delicato avvenuto a Palazzo Serra di Cassano, da dove proveniva la perdita».
 

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