Galleria Vittoria, lavori con data di scadenza: «Resisteranno solo cinque anni»

Galleria Vittoria, lavori con data di scadenza: «Resisteranno solo cinque anni»
di Paolo Barbuto
Lunedì 11 Gennaio 2021, 08:00
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La buona notizia è che i lavori per consentire la riapertura della galleria Vittoria al traffico automobilistico dureranno in tutto tre mesi, la cattiva notizia è che si tratta di interventi che hanno una scadenza già fissata: entro cinque anni, sarà necessario eseguire una ristrutturazione profonda per restituire tranquillità definitiva e, soprattutto, sicurezza.

La buona e la cattiva notizia non sono frutto di voci di corridoio ma hanno una provenienza autorevole e incontestabile: un documento ufficiale approvato dal sindaco e dalla Giunta arancione che s'è riunita due settimane fa proprio sulla questione della riapertura della Galleria Vittoria.

Il documento, pubblicato nelle ultime ore, è stato votato esattamente il 28 dicembre, nel giorno in cui la potente mareggiata stava devastando il lungomare liberato.

Si tratta della deliberazione numero 480 che approva in via definitiva il progetto di manutenzione straordinaria finalizzata alla rifunzionalizzazione della Galleria Vittoria.

Insomma, la questione è chiara, si tratta solo di rifunzionalizzare, riparare, rimettere in sesto la galleria, non di restituirla a nuova e lucente vita. Del resto il cedimento che ha generato la chiusura al traffico s'è verificato solo il 23 settembre scorso e sono trascorsi appena 110 giorni da quel momento: mica si poteva pretendere che in soli tre mesi e mezzo un'amministrazione locale potesse mettere in piedi un progetto di ristrutturazione profonda?

E poi l'assessore Clemente nel recente passato ha già chiarito che i problemi affrontati sono stati davvero tanti perché nessuno aveva conservato i progetti ufficiali della galleria ed è stato necessario spaccarne qualche pezzo per capire com'erano agganciati i pannelli di copertura che stavano venendo giù.

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Il documento approvato dalla giunta, assenti gli assessori Menna, Piscopo e Borriello, piazza sul tavolo seicentomila euro (607.855,17 per la precisione) grazie ai quali i tecnici di palazzo San Giacomo hanno stimato che si potrà provvedere al potenziamento degli ancoraggi dei pannelli di copertura non rimossi né caduti; alla ricostruzione delle porzioni di rivestimento che sono state asportate perché pericolanti o allo scopo di consentire l'esecuzione delle indagini; alla riparazione/sostituzione del sistema di raccolta acque e al ripristino dell'impianto di pubblica illuminazione danneggiatosi per effetto della rimozione dei pannelli pericolanti.

Tempo previsto per l'esecuzione dei lavori: tre mesi. Data d'inizio dei lavori non ancora stabilita, sicché c'è da ipotizzare che il tempo correrà fino a toccare un intero anno di chiusura della galleria. 

 

I tecnici, però, in quello stesso documento, sono leali e sinceri, e spiegano con chiarezza assoluta che il presente progetto è finalizzato ad addivenire alla riapertura della Galleria con un orizzonte temporale di almeno 4-5 anni, periodo ritenuto congruo per procedere ad una nuova procedura (redazione di un progetto, reperimento dei fondi, espletamento di gara ed esecuzione lavori) per la completa rivisitazione dell'attuale sistema di rivestimento, che potrà prevedere in via alternativa la completa rimozione e ricostruzione dell'attuale sistema di rivestimento, ovvero il restauro del rivestimento esistente, ovvero, alternativa più realistica, una combinazione delle due precedenti soluzioni.

Che, tradotto, significa: questo intervento che proponiamo va bene per coprire i 4-5 anni necessari alla progettazione di lavori più consistenti, noi non garantiamo che sia utile in eterno.

Nel frattempo, timidamente, alcuni operai già entrano ed escono dalla Galleria Vittoria, che, contestualmente, ha anche messo in cantiere una imponente operazione di restyling delle facciate che pure sono pericolanti, anche se da un tempo leggermente superiore. Le facciate storiche di marmo sono state ingabbiate nel 2015 e (probabilmente, fate gli scongiuri) potrebbero essere riportate a nuovo nel corso del 2021, con tempi consoni all'attivismo della Giunta Dema che nei giorni dei cedimenti del 2015 promise con entusiasmo: i lavori inizieranno in tempi strettissimi.

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