Gay Pride a Pompei, Forza Nuova: «Distruttivo come l’eruzione del Vesuvio»

Scene del Gay Pride accanto all'immagina della Madonna in lacrime
Scene del Gay Pride accanto all'immagina della Madonna in lacrime
di Gennaro Morra
Venerdì 23 Marzo 2018, 19:30
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Mancano ancora tre mesi al Gay Pride Campania 2018, che si terrà il 30 giugno a Pompei, e già sono scoppiate le consuete polemiche intorno all’evento, soprattutto sui social network. Stavolta a far discutere è la scelta, da parte della comunità LGBT, di celebrare l’orgoglio gay campano proprio nella cittadina mariana, che per la prima volta vedrà sfilare nelle sue strade il festoso corteo. Una decisione che non è piaciuta agli esponenti regionali di Forza Nuova, che hanno esposto le loro ragioni in un comunicato fatto girare anche sui canali social dell’organizzazione politica. In particolare, si contesta l’incompatibilità tra la natura della manifestazione e la vocazione fortemente religiosa della location dove dovrebbe svolgersi.

In un post pubblicato giorni fa su Facebook, infatti, si vede un’immagine della Madonna in lacrime accanto ad alcune scene dei Gay Pride passati accompagnata da un lungo comunicato: «Gay Pride a Pompei? Scenario di morte della cristianità e della civiltà! – è il titolo della nota –. Il 30 giugno prossimo Pompei potrebbe vivere uno scenario agghiacciante paragonabile senz'altro alla distruzione dovuta all’eruzione del Vesuvio del 79», esordiscono i dirigenti forzanovisti campani. E continuano: «È una provocazione che definire blasfema ci sembra poco, un vero attacco ai valori cristiani. Non vogliamo e non possiamo permettere che la città si trasformi in un circo ambulante. Il Gay Pride non è una manifestazione per i diritti civili, ma una sfilata tra il carnevalesco e il porno di sicuro cattivo gusto e contrario alla buona educazione. La scelta di esibirsi a Pompei, città che ospita uno dei Santuari Pontifici Mariani più importanti d’Italia non è certamente un caso da parte di Arcigay, la quale è stata attenta a scegliere anche una data molto particolare per i fedeli, il 30 giugno, data simbolo nella quale vengono ricordati i primi martiri del cristianesimo condannati a torture incredibili da Nerone solo perché cristiani».
Poi, dopo aver ricordato altri episodi simili, concludono: «L’abbiamo annunciato in campagna elettorale e lo ribadiamo oggi senza se e senza ma: il 30 giugno l’intera comunità campana forzanovista presidierà il Santuario per l’intera giornata, impedendo con ogni mezzo in nostro potere che i circensi delle lobby LBGT, tanto coccolati dall’amministrazione locale che ha dato il benestare a questo scempio con tanto di patrocino morale, si esibiscano nelle loro volgari e inutili manifestazioni».
 
Insomma, quelli di Forza Nuova la sfilata della comunità LGBT a Pompei proprio non ce la vogliono. E se il messaggio non fosse stato abbastanza chiaro, Salvatore Pacella, responsabile partenopeo di Forza Nuova, è ancora più esplicito in un post pubblicato sul suo profilo Facebook in cui è taggato Antonello Sannino, presidente dell’Arcigay Napoli: «Sappiate che se venite a frocieggiare fuori al Santuario vi pigliamo a calci sulle gengive (non altrove perché potreste provare piacere)».
 
«La vicenda di cui è protagonista Forza Nuova è un fatto estremamente grave, perché questa volta Salvatore Pacella, a nome e per conto di Forza Nuova, ha alzato l’asticella e non si è limitato alle solite volgarità, ma ha lanciato minacce fisiche – commenta lo stesso Sannino –. E dinanzi a queste minacce abbiamo provveduto a sporgere denuncia per istigazione alla violenza». E aggiunge: «Al di là di questo episodio, l’atteggiamento complessivo di Forza Nuova non è ben valutato dalla stragrande maggioranza della cittadinanza. Ed è offensivo soprattutto nei confronti della cristianità e dei cristiani. Usare l’immagine della Madonna in lacrime e strumentalizzare il cristianesimo per lanciare messaggi di violenza e di odio, significa non aver capito nulla di quei valori. Se fossi un credente, mi sentirei deluso e offeso da un simile atteggiamento». Poi conclude: «Il Pride è sempre stato una manifestazione pacifica ed estremamente civile. Durante le parate non ci sono mai stati episodi di violenza, quindi è molto più in linea il Pride con la cultura cristiana e accogliente di questo paese rispetto ai messaggi di violenza e di repulsione di Forza Nuova».
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