Giro d'Italia 2023, festa a Napoli: «E ora vogliamo i mondiali di ciclismo su strada»

Pronto l'accordo con Rcs: anche nel 2024 ci sarà una tappa con partenza e arrivo da Napoli

La partenza della tappa dal Plebiscito
La partenza della tappa dal Plebiscito
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Venerdì 12 Maggio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 13 Maggio, 09:31
6 Minuti di Lettura

La Napoli del Giro d'Italia è stata festosa e assolata, emozionata e avvolgente come solo questa città sa fare. La Napoli del Giro d'Italia ci ha preso gusto, così quando ieri sera la carovana rosa è andata via, è stata salutata con un arrivederci: anche nel 2024 ci sarà una tappa con partenza e arrivo da Napoli, è una promessa del sindaco Gaetano Manfredi che ha vissuto l'intera giornata assieme al popolo del Giro e ha definitivamente compreso che questa città ha voglia di grande ciclismo oltre che di meravigliose gioie calcistiche. In realtà il sindaco s'è sbilanciato anche su un altro fronte. «Abbiamo chiesto di ospitare il mondiale di ciclismo su strada», ha detto, entusiasta, subito dopo l'arrivo della tappa. Sarebbe un'occasione unica, anche se le sedi sono già state decise fino al 2027 e bisognerà concorrere per il mondiale del 2028.

La festa rosa offre esattamente quel che promette, emozioni sportive (che però comprendono in pochi, perché alla fine quasi nessuno conosce i nomi dei campioni della pedalata), quell'incomparabile aria da fiera di paese. con gazebo commerciali e pubblicitari che sparano voci e musica per attirare persone, e un'allegria da animazione di villaggio turistico con tanto di pupazzo mascotte e animatori che eseguono balli sulle note della sigla della carovana. Se pensate che il mix appena esposto sia una rappresentazione riduttiva della grande festa del ciclismo, siete sulla cattiva strada: il Giro porta entusiasmo, allegria, emozioni, regala ore di spensieratezza e serenità, permette di riscoprire una disciplina fatta di fatica e sudore, ecco perché Napoli se n'è innamorata e non vede l'ora di incontrarlo ancora.

Il Plebiscito è stato travolto dalla carovana rosa di buon mattino. Musica a palla, ancora poche persone, il momento giusto per avvicinarsi agli stand e origliare parole di emozione nei confronti della città. Il grande circo del Giro d'Italia ha affrontato la tappa napoletana con il desiderio di immergersi nell'entusiasmo tricolore visto alla tv la settimana scorsa, ed è stato accontentato. In piazza tante bandiere del Napoli, centinaia di persone in maglia azzurra, qualche coro recuperato dalle notti della grande gioia calcistica.

Poi, però, il ciclismo ha preso il sopravvento, sulle maglie azzurre sono spuntati cappellini rosa e decine di altri gadget pubblicitari che la manifestazione diffonde sul percorso lungo lo Stivale.

Il primo sussulto, il Plebiscito l'ha avuto quando è arrivato il sindaco Manfredi. Accoglienza da rock star, percorso verso il palco della manifestazione rallentato da decine di richieste di selfie, strette di mano, parole di sostegno: «Sono emozionato anche io - ha detto Manfredi - perché vedo con i miei occhi la voglia di grandi eventi di questa città. Non mancheranno, lo assicuro. E posso dire con buone probabilità che l'anno prossimo ci sarà ancora un'altra tappa della manifestazione qui da noi. Dopo aver mostrato l'area flegrea nel 2022, il Vesuviano e la costiera in quella 2023, la tappa Napoli-Napoli del 2024 porterà la gara verso l'area Nord, così completeremo il percorso anche nella bellissima provincia napoletana».

Quando gli dicono che le strade sono state rifatte solo grazie al Giro, il sindaco spiega che «c'è un ampio progetto per risistemare tante altre strade della città. Con la stessa rapidità con la quale abbiamo eseguito gli interventi delle ultime settimane». 

 

Il rito del Giro prevede che le squadre vengano presentate al pubblico prima del via. Applausi calorosi per tutti, al Plebiscito, ma cori trionfali solo per un ciclista, il pluricampione olimpico e mondiale Filippo Ganna. Quando la sua squadra, la Ineos Grenadiers, è salita sul palco, Ganna ha chiesto attenzione, poi ha fatto un passo avanti e ha tirato fuori una sciarpa con il volto di Maradona e l'ha tenuta tesa, bene in vista, per poi toccarsi simbolicamente il cuore, mentre dagli altoparlanti della manifestazione esplodeva Nino D'Angelo con «Quel ragazzo della curva B».

Pochi minuti dopo le squadre erano già ai piedi di palazzo Reale, tutte mescolate, per il via che le ha portate dritte verso il panorama del Golfo e del Vesuvio. Alla prima curva striscioni di protesta e bandiere della Palestina, anche questo fa parte del Giro.

 

Pochi chilometri a Napoli, ma densi di panorami mozzafiato, poi la corsa è andata a infilarsi nella provincia, per portarsi dietro il pubblico televisivo alla scoperta delle mille altre bellezze del territorio. L'area vesuviana, poi lo scavalcamento di Chiunzi e l'impatto con il mare, poi ancora gli scorci indimenticabili della costiera e infine il ritorno a Napoli con il traguardo piazzato sul lungomare, davanti allo scenario più bello del mondo.

Per l'intero percorso della gara i ciclisti sono stati circondati da ali di folla, in ogni comune è stata festa al passaggio dei girini, in ciascuna località bambini, ragazzi, famiglie, si sono mescolati agli appassionati per guardare da vicino quant'è bello lo sport della fatica vera, quanto sono encomiabili gli atleti della bici che salgono e scendono dalle montagne e poi proseguono e sono anche capaci di poderosi sprint.

 

Un solo, minuscolo, momento di difficoltà quando all'ultima svolta di San Giorgio a Cremano verso Napoli, s'è scoperta la mancata segnalazione del corretto percorso. Il Giro è preceduto dalla gara delle bici elettriche, i partecipanti di quella gara si sono ritrovati su via delle Repubbliche Marinare contromano. In pochi minuti la situazione è stata sistemata in attesa del transito dei campioni.

Nessun'altra difficoltà è stata segnalata sul fronte della viabilità che, a Napoli, è stata gestita dal capitano Frattini della polizia municipale, al comando di 650 unità disposte su tutto il percorso in territorio partenopeo, in diretto contatto con il comandante Ciro Esposito.

Video

Quando è stato ufficialmente aperto il villaggio del Giro a viale Dohrn alle 14, in attesa dell'arrivo della gara, il richiamo è stato immediato. Tanta Napoli s'è riversata sul lungomare, a dispetto del giorno lavorativo, attirata anche da un'imprevista giornata di sole quando invece era annunciata pioggia battente.

Stavolta tanta tensione in più, perché i ciclisti si avvicinavano di minuto in minuto. Caccia al posto giusto alle transenne per guardare il traguardo, l'ultima esplosione di caos con la «comitiva della carovana» che piomba all'arrivo mezz'ora prima dei ciclisti e regala uno show fatto di musica e balli. Poi la silenziosa attesa della gara.

Il momento dell'arrivo si consuma in battibaleno. Vince il danese Mads Pedersen, la maglia rosa rimane all'altro danese Andreas Leknessund, la gente esulta come per un gol del Napoli.

Sul lungomare piomba un improvviso silenzio. La festa finisce di colpo, la gente s'allontana, i ragazzi danno la caccia alle ammiraglie per conquistare una borraccia, ricordo di una giornata indimenticabile. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA