Gragnano: gli studenti della Fucini a lezione di legalità con il procuratore generale Riello

Gragnano: gli studenti della Fucini a lezione di legalità con il procuratore generale Riello
di Fiorangela d'Amora
Mercoledì 13 Marzo 2019, 21:03
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«Per combattere le organizzazioni mafiose e camorristiche bisogna conoscere le trasformazioni, quasi genetiche, che le mafie stanno vivendo grazie agli appoggi politico-istituzionali che oggi consentono loro di appropriarsi di appalti milionari e di ripulirsi da quell'aura criminale che invece li contraddistingue» Così Luigi Riello, Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Napoli, che rivolgendosi ad una platea di studenti ha analizzato i mutamenti delle organizzazioni criminali. L’occasione è stata il convegno che si è tenuto nell’aula magna della Scuola Media “Fucini – Roncalli” di Gragnano dal titolo “Un Gesto che tuona: Michele Cavaliere contro il racket”.

L’evento era la conclusione del Progetto PON – Fse “Legalità in Corto” durante il quale è stato proiettato il cortometraggio realizzato dai ragazzi per riperoccorrere le vicende umane di Cavaliere, vittima di camorra proprio a Gragnano perché aveva deciso di denunciare i suoi estorsori.  «Quando la politica non esercita quel potere discrezionale che le appartiene, - ha proseguito Riello - nella scelta di candidati che pur senza condanna definitiva sono impresentabili alle elezioni, non è altro che connivente con il potere malavitoso, al di là di ogni forma di garantismo rispettosa dei nobili principi costituzionali».

Tra i presenti anche il coordinatore regionale di SOS Impresa, Luigi Cuomo: «Dico ai ragazzi presenti qui oggi impegnatevi nella vostra formazione culturale – ha affermato Cuomo - perché solo così potrete costruirvi un avvenire fatto di conoscenza e progressi».

Il convegno a conclusione del Progetto PON – Fse “Legalità in Corto” è stato organizzato dall’associazione Legalmente Italia. «Ci battiamo da anni per rendere vivo il ricordo di Michele Cavaliere – ha affermato il presidente di Legalmente  Vincenzo Zurlo – soprattutto nella sua terra riteniamo necessario che i ragazzi conoscano l’impegno e il lavoro di un uomo perbene e onesto come lui».  Commozione invece per il figlio di Cavaliere, Raffaele che ha raccontato alla platea  le sue emozioni e i suoi sentimenti da figlio di vittima della camorra, che porta avanti il messaggio del padre e trasmette ai giovani la sua testimonianza perché si possa attuare un'opera concreta di educazione ai valori di cittadinanza, condivisione e solidarietà che spinga i giovani a rimanere protagonisti del territorio che li ha visti nascere.
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