Hotel de Londres a Napoli, Manfredi con gli industriali: «Via il Tar, sia un albergo»

Accolta la proposta degli industriali per la storica struttura di piazza Municipio

L'Hotel de Londres
L'Hotel de Londres
di Valerio Esca
Domenica 5 Marzo 2023, 22:29 - Ultimo agg. 7 Marzo, 07:20
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L’Unione Industriali chiama, il sindaco di Napoli risponde. Dopo l’appello del presidente di Confindustria partenopea Costanzo Jannotti Pecci, che ha indirizzato una lettera al governo nella quale chiede che il Grand Hotel de Londres di piazza Municipio «torni a essere un albergo», scende in campo il primo cittadino Gaetano Manfredi. L’ex rettore si dice «disponibile a collaborare con gli industriali rispetto al percorso intrapreso sull’ex Hotel de Londres». La proposta di Palazzo Partanna, anticipata da Il Mattino, è che il Tribunale amministrativo regionale lasci il sito «per trasferirsi nella sua sede naturale: la cittadella giudiziaria del Centro direzionale, dove tra l’altro vi sono intere strutture inutilizzate». Non mancano altre possibili destinazioni in immobili del Demanio: basti pensare all’ex Pretura, che «per vocazione è sicuramente più idonea a ospitare un tribunale» fa notare l’industriale.

Il Comune accoglie dunque con favore la richiesta di Jannotti Pecci, nonostante non abbia potere decisionale su un immobile di proprietà dello Stato. Il sostegno sarà soprattutto politico: Manfredi è in buoni rapporti istituzionali con l’attuale esecutivo ed è in attesa da più di un mese di un appuntamento con la premier Giorgia Meloni. Il sindaco ha manifestato, insieme all’assise cittadina, il no totale al progetto del ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli ed aspetta di poter consegnare nelle mani di Meloni le richieste della città, che non riguardano soltanto l’autonomia. Nella discussione tra primo cittadino e presidente del Consiglio si affronteranno anche temi legati agli investimenti e allo sviluppo economico di Napoli, tra cui potrebbe rientrare appunto lo stabile che ospita oggi il Tar. 

Nella missiva di Jannotti Pecci, indirizzata alla presidente Meloni, al ministro dell’Economia e finanze Giancarlo Giorgetti, al ministro del Turismo Daniela Santanché e per conoscenza al sindaco Manfredi, che si è schierato in questa vicenda dalla parte degli industriali, al prefetto Claudio Palomba e alla direttrice del Demanio Alessandra Del Verme, viene evidenziato come la vicenda rischi di «penalizzare le prospettive di crescita di un turismo qualificato a Napoli, privandolo di una struttura di eccellenza, dal prestigioso passato, che ha contribuito a fare la storia della città». Sembra una questione tra Confindustria Napoli e Palazzo Chigi, ma non è così.

Rilanciare l’intero perimetro di piazza Municipio è tra le priorità di Palazzo San Giacomo. «In città vi sono molti edifici storici di rilievo - spiega Manfredi - oltre all’attuale sede del Tar, come l’ex Pretura, Palazzo Fondi e tanti altri che appartengono al demanio statale. Destinarli a nuove funzioni può essere una opportunità importante che ci vede favorevoli, ma la scelta dipende dalla proprietà ovvero dalle autorità centrali». 

L’ex ministro insiste: «L’intera zona è in fase di cambiamento e si sta rivalutando: basti pensare alla riapertura a breve della viabilità davanti al Maschio Angioino, che sarà fruibile a pedoni e auto. In quest’ottica rivitalizzare piazza Municipio può essere un bene per la città e per i turisti che sempre più numerosi arrivano in città». Un ragionamento in linea con quello portato avanti da Jannotti Pecci, che nel messaggio inviato al premier insiste: «Se si vuole davvero assicurare una nuova luminosa stagione di riscatto alla capitale del Sud, bisogna accelerare la risoluzione di vicende grottesche come questa. 

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Occorre farlo, anche superando le resistenze di chi pensa di proseguire nell’occupazione di una struttura di proprietà dello Stato, affidata per la gestione al Demanio, addirittura immaginando di intitolare quegli spazi alla memoria del grande amministrativista Abbamonte, come annunciato dal presidente del Tar Campania Salamone, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, quasi a voler sancire definitivamente la destinazione d’uso del complesso alberghiero». Le sorti dell’Hotel de Londres dipenderanno in sostanza dalla volontà politica del presidente del Consiglio: la proprietà del complesso immobiliare - come già evidenziato - è dello Stato, altro aspetto da non sottovalutare riguarda il fatto che la giustizia amministrativa fa capo direttamente alla presidenza del Consiglio.

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