Ictus, vertebroplastiche e aneurismi: il Cardarelli di Napoli centro di riferimento regionale

La neuroradiologia diretta da Mario Muto settore chiave per la disostruzione delle arterie

L'ospedale Cardarelli
L'ospedale Cardarelli
di Ettore Mautone
Sabato 28 Gennaio 2023, 22:30
4 Minuti di Lettura

Cardarelli di Napoli: il centro di neuroradiologia interventistica diretto da Mario Muto eccellenza regionale nella disostruzione meccanica delle arterie cerebrali in caso di ictus. Un intervento effettuato in sedazione superficiale e che, se eseguito entro 4-6 ore da un evento trombotico acuto è in grado di ripristinare, quasi senza danni, il circolo arterioso cerebrale. 

“Più precocemente si interviene più rapida e completa sarà la ripresa minimizzando i danni motori e sensitivi che solitamente conseguono a uno stoke” avverte Muto.

Una tecnica consolidata da decenni che ne ha fatto il primo e principale centro della rete in urgenza tempo dipendente per lo stoke in Campania. Una rete organizzata in centri periferici (hub) e centrali di II livello (Hub) oggi pressoché completa anche se a Caserta ancora non è pienamente operativa presso l’azienda ospedaliera San Sebastiano e Sant’Anna del capoluogo di Terra di lavoro che continua ad effettuare trasferimenti di pazienti a Napoli, al Policlinico Federico II e allo stesso Cardarelli. 

L’Unità complessa di Neuroradiologia interventistica del Cardarelli è inoltre un centro attrattore anche per altre metodiche interventistiche che, sotto guida radiografica, consentono la riparazione mininvasiva di vertebre crollate per osteoporosi o a causa di metastasi ossee primitive e secondarie e anche per altri innovativi interventi risolutivi per aneurismi e altre lesioni vascolari in vari distretti corporei.           

Tutti primati che hanno fatto scattare il disco verde della Regione Campania alla qualificazione del centro partenopeo quale centro di riferimento regionale per gli interventi effettuati sui vasi cerebrali e sulla colonna vertebrale con l’ausilio di sistemi radiografici, attraverso i vasi sanguigni e per via percutanea. Un’unità clinica che attrae pazienti da tutto il Centro sud. La Neuroradiologia del Cardarelli, diretta da Mario Muto è stata infatti identificata dalla Regione Campania come centro di riferimento dell’interventistica neuroradiologica mini-invasiva endovascolare e spinale. “La Neuroradiologia interventistica – spiega Muto - è la branca della radiologia che permette di operare su vasi cerebrali e sulla colonna vertebrale, intervenendo con piccoli cateteri o aghi nei vasi sanguigni o attraverso la cute, utilizzando immagini radiografiche per visualizzare la sede dell’intervento”.    

L’individuazione della struttura del Cardarelli quale centro di riferimento è un riconoscimento frutto di una lunga storia assistenziale ed una casistica consolidata sia nell’ambito della gestione dell’emergenza che nell’attività di assistenza programmata. Il Cardarelli è stato il primo ospedale in Italia, nel 1961, ad ospitare un’unità di Neuroradiologia grazie all’esperienza che Alberto Calabrò portò a Napoli dalla Svezia e dalla Francia. 

Nel solo 2022 il reparto ha effettuato 130 interventi per trattare malformazioni di tipo vascolare oltre a 1200 operazioni mini invasive sulla colonna vertebrale effettuate con minime aperture della pelle. Il centro assicura anche trattamenti per il dolore spinale causato da ernie del disco o da crolli vertebrali determinati da osteoporosi o metastasi. L’equipe del Cardarelli tratta malformazioni vascolari come aneurismi cerebrali, malformazioni e fistole che possono causare emorragie cerebrali o ictus.  

 “Il Cardarelli è tra gli ospedali europei che può vantare la migliore dotazione tecnologica, professionale ed organizzativa nell’ambito della Neuroradiologia – sottolinea Muto - questa caratteristica ci permette di lavorare al meglio sia in emergenza che in modo programmato, assicurando soluzioni terapeutiche su diverse patologie localizzate sulla colonna vertebrale ed in sede cerebrale. Il riconoscimento quale centro di riferimento regionale qualifica ancora di più i livelli di eccellenza raggiunti dalla nostra Unità”.  

La qualità assistenziale è confermata dai numeri delle procedure eseguite dal reparto. Negli ultimi 18 mesi sono stati trattati 600 ictus, con una media di oltre uno al giorno. Su questi pazienti sono state effettuate nel 42% dei casi terapie di trombolisi entro 40 minuti dai primi sintomi e nel 63% dei casi sono state portate a termine terapie di disostruzione meccaniche seguite da stent posizionati nella sede della partenza del trombo entro i 90 minuti dall’esordio della patologia. L’eccezionalità di questa casistica da del Cardarelli uno dei pochi ospedali in Italia con il riconoscimento “Diamante” da parte della Società europea dello Stroke.  

Dice il manager del Cardarelli Antonio d’Amore “L’identificazione del Cardarelli quale centro di riferimento regionale per la neuroradiologia interventistica rappresenta un nuovo importante riconoscimento per il nostro ospedale. Ancora una volta ci troviamo di fronte alla chiara dimostrazione del ruolo centrale che il Cardarelli ha nello scenario della Sanità italiana quale riferimento di qualità e capacità organizzativa. Ringrazio il dottor Muto e tutta la sua equipe per il lavoro che ci ha permesso di raggiungere questo riconoscimento”.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA