Degrado a Napoli: rifiuti e clochard ne​i giardinetti del ponte della Sanità

Degrado a Napoli: rifiuti e clochard ne i giardinetti del ponte della Sanità
di Antonio Folle
Mercoledì 3 Febbraio 2021, 17:26 - Ultimo agg. 17:42
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Il ponte della Sanità, intitolato a Maddalena Cerasuolo e all'eroico gesto dei partigiani napoletani che ne impedirono la distruzione da parte dei soldati nazisti in ritirata dopo la rivolta delle Quattro Giornate, è uno dei luoghi più simbolici e ricchi di storia della città. Costruito ai primi dell'800 durante il decennio francese, rappresenta un fondamentale collegamento tra la parte bassa della città e la collina di Capodimonte. Ed è proprio per la sua importanza strategica, oltre che per vendetta verso i napoletani che riuscirono a piegare la ferocia nazista con un'epica rivolta popolare, che i soldati tedeschi decisero di minarlo. Il tentativo fu sventato con coraggio da un manipoli di napoletani che si opposero con le armi alla distruzione del ponte, preservandolo per le generazioni future, fino ai giorni nostri.

 

Una storia degna di essere ricordata nei libri di storia ma forse insufficiente a spingere le amministrazioni locali a mantenere il decoro del ponte e dei piccoli giardinetti collocati nei dintorni.

A due passi dalla targa di marmo che ricorda le eroiche gesta di Maddalena e dei suoi compagni, infatti, i giardinetti si sono trasformati in vere e proprie mini discariche dove è possibile trovare di tutto, dai resti di cibo alle coperte usate dai senza fissa dimora che spesso si accampano sulle panchine per intere giornate, impedendo di fatto qualsiasi altro utilizzo degli spazi.

Per fortuna l'abitudine da parte di alcuni proprietari di cani, che erano soliti lasciare i loro animali liberi all'interno dei giardinetti, sembra essere scomparsa - anche a causa delle vibrante proteste di alcuni cittadini della zona che si imbattevano ogni giorno nelle deiezioni canine - ma il degrado resta e, anzi, aumenta. Una parte del giardino, paradossalmente più pulita rispetto alla metà che da direttamente sul ponte, necessiterebbe di un intervento di sfalcio delle numerosissime erbacce che lo hanno invaso. Un intervento di routine che, però, a Napoli è reso complicato dalla mancanza di personale e dalla disattenzione verso i piccoli ma importanti problemi di vivibilità del territorio. 

Nel 2018 il Comune di Napoli ha ricevuto ben 23 milioni di euro per la ristrutturazione dei ponti, dei viadotti e delle altre strade sopraelevate della città. Gli interventi realizzati sul ponte della Sanità riguardavano in massima parte i tanti problemi di staticità segnalati nel corso degli anni, ma non sono riusciti a risolvere definitivamente lo spinoso problema degli allagamenti - l'ultimo a dicembre 2020 - durante le giornate di pioggia insistente. Allagamenti che, per qualche tempo, ne hanno messo in dubbio la stessa agibilità.

Per gli interventi di decoro urbano, interventi che si rendono sempre più necessari nelle piccole aree verdi di via Santa Teresa degli Scalzi, bisognerà probabilmente aspettare un intervento da parte delle tante associazioni di volontariato che, di tanto in tanto, entrano in azione per la pulizia e la manutenzione degli spazi lasciati nell'abbandono da chi avrebbe il dovere di preservarli. Un lavoro di ineguagliabile importanza quello dei gruppi di volontari, che da un lato riescono a riportare - sia pure per breve tempo - un minimo di decoro e dall'altro riescono a mettere una pezza alle tantissime inefficienze delle amministrazioni municipali e del Comune.  

La vicenda dei giardini di piazza Cavour, ripuliti alla buona solo dopo accese proteste e dopo una insistente campagna-social da parte dei residenti, non lascia certo ben sperare per il futuro dei piccoli polmoni verdi di via Santa Teresa degli Scalzi. E oggi, a pochi mesi da una campagna elettorale che si preannuncia accesa e senza esclusione di colpi, in molti si chiedono se, retorica da campagna elettorale a parte, si riuscirà a risollevare la città dal degrado che ormai si respira anche nei luoghi-simbolo di Napoli.   

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