Ingegnere: la professione è sempre più donna Oggi la relazione di Paola Marone alla fondazione FoQus

Ingegnere: la professione è sempre più donna Oggi la relazione di Paola Marone alla fondazione FoQus
Giovedì 25 Maggio 2017, 15:30 - Ultimo agg. 15:34
5 Minuti di Lettura
Cento anni di professione ingegneristica a Napoli e in Italia vista dalla parte delle donne: ne parla oggi pomeriggio alla Fondazione Quartieri Spagnoli - FoQus, l’ingegner Paola Marone (nella foto), Vice Presidente dell’Ordine degli ingegneri di Napoli, in occasione del convegno sul tema “G7 delle Donne – Partire dalle ragazze, ridurre le diseguaglianze per una crescita sostenibile ed inclusiva”, organizzato per iniziativa della presidente di FoQus Rachele Furfaro e della deputata Anna Maria Carloni. Oggi le donne laureate in ingegneria hanno guadagnato, soprattutto negli ultimi anni, una posizione di rilevo, rappresentando, nel 2015, il 30% del totale dei laureati in ingegneria con quote che oscillano tra il 10 % per l’ingegneria meccanica, e picchi del 50 % per il ramo civile-gestionale. Sono dati ricavati da una ricerca in corso di elaborazione, sviluppata a cura degli Ordini degli ingegneri di Roma e Napoli, i due ordini italiani col maggior numero di iscritti. L’Ordine Capitolino, inoltre, è presieduto da una donna, Carla Cappiello, recentemente confermata al vertice con largo consenso. C’è l’intenzione di presentare questa ricerca dopo l’estate, in un evento che celebrerà la prima donna laureata in ingegneria a Napoli cento anni fa. La professione di ingegnere è stata infatti per decenni declinata al maschile, ma nel 1917, già si laureava in ingegneria la prima donna napoletana: Maria Sorrentini. Nell’albo napoletano del 1924, troviamo Giovanna Angela Bakunin, nipote del celebre pensatore russo, laureata a Roma in Ingegneria Industriale e Maria Virgili, anch’essa ingegnera industriale. Nell’albo del 1956 si aggiunge, ancora, Amalia Ranchetti, laureata in Ingegneria Civile Trasporti nel 1950 e premiata nel 2010 con una cerimonia e la consegna di una medaglia dalla Commissione Pari Opportunità dell’Ordine. Emma Strada fu invece la prima donna in assoluto in Italia a conseguire la laurea in ingegneria, al Politecnico di Torino. Era il 1908. L’Italia si pone attualmente ai primi posti in Europa in termini di quota di laureate in ingegneria, ad una considerevole distanza dalla Francia (dove le donne laureate in ingegneria nel 2015 erano il 25% del totale), dal Regno Unito (22%), dalla Germania (19%) ed anche dai Paesi Scandinavi (19%). E’ importante, inoltre, far rilevare che, malgrado gli uomini costituiscano ancora la componente maggioritaria degli iscritti all’Albo, le donne hanno guadagnato, soprattutto negli ultimi anni, una posizione di rilevo, rappresentando nel 2017 il 14,5% degli ingegneri iscritti all’Albo (su 240.000 totali le donne sono circa 34.800); nel 2016 erano il 14% e nel 2015 erano il 13,7%.


La regione con la maggiore incidenza di donne ingegnere iscritte all’albo è la Sardegna, in cui circa un quarto degli ingegneri è di sesso femminile. Campania, Veneto e Molise risultano, al contrario, le regioni in cui il tasso di presenza femminile supera di poco il 10%. Relativamente agli Ordini (non tutti i laureati in ingegneria sono tenuti a iscriversi all'Albo, in quanto l'obbligo sussiste solo per i liberi professionisti e per i dipendenti che svolgono atti peculiari dell'ingegnere) risulta che a Napoli, secondo Ordine d’Italia per numero di iscritti dopo Roma, il dato percentuale delle donne ingegnere è più basso rispetto alla media nazionale, seppure in aumento rispetto al 2014. Secondo i dati aggiornati al 2017 risultano iscritte agli Ordini della Campania 2.869 ingegneri donne, di cui circa il 50% a Napoli. “Comunque – sottolinea Paola Marone - la presenza delle donne negli organismi istituzionali della nostra professione è cresciuta: avevamo nei consigli campani undici rappresentanze, prima del recente commissariamento dell’Ordine di Salerno. Oggi siamo in sette e diverse colleghe sono presidenti di Ordini provinciali. Addirittura l’Ordine numericamente più consistente in Italia, Roma, è presieduto da Carla Cappiello, recentemente confermata di nuovo al vertice”.


A Napoli c'è una vice presidenza al femminile. Ed è significativo sottolineare che i due Ordini, Roma e Napoli, che da soli annoverano il 15% degli ingegneri italiani, esprimano cariche apicali al femminile. Sul versante delle pari opportunità, ricorda Paola Marone, “L’Ordine degli Ingegneri di Napoli ha fatto da apripista nel mondo delle professioni. Proprio per facilitare l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro fin dal 1996 è stata istituita la Commissione per le Pari Opportunità dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, un’esperienza pilota e d’avanguardia, nella nostra città, di cui sono stata responsabile per 17 anni. La parità di genere, infatti, occupa un posto di rilievo tra gli impegni dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli, unitamente al riconoscimento del valore della professionalità delle donne. Nel 2011 è stato promosso un protocollo d’intesa tra il Comune di Napoli e gli Ordini Professionali per la costituzione di un tavolo di concertazione finalizzato a rafforzare la collaborazione fra Enti e Istituzioni”. Grazie all’operato della commissione si è dato vita a innumerevoli iniziative finalizzate alla realizzazione di attività di formazione, informazione, orientamento e tutoraggio per le donne, anche cercando un colloquio costante con le Istituzioni, il mondo delle Imprese, la Politica, le Amministrazioni locali, il mondo dell'Università, le Associazioni di categoria e le altre professioni.


Per garantire le pari opportunità, la ricerca ricorda il recente protocollo sottoscritto nel dicembre scorso dal Consiglio nazionale degli ingegneri relativo all’implementazione del portale ProRete PA dedicato alla raccolta dei profili di risorse femminili. E’ nato per favorire la ricerca di professionalità femminili, visto che con l’entrata in vigore della legge 120/2011 gli organi sociali delle società quotate devono riservare una quota dei propri membri al genere meno rappresentato: le donne.


“L’obiettivo che ora intendiamo perseguire – rileva Paola Marone - è ora di rendere obbligatorio il ricorso a questa banca dati e diffonderne la conoscenza e l’utilizzo fra tutte le nostre colleghe e le professioniste.
Inoltre, in sinergia con le altre professioni, sarebbe utile promuovere con la Regione Campania un corso di formazione rivolto a tutte le professioniste che aspirano ad occupare posti nei consigli di amministrazione”. Altra proposta che va sviluppata è quella di una banca dati delle competenze ingegneristiche al femminile che possa incrociare domanda e offerta di lavoro anche al di fuori della pubblica amministrazione. “Intendo infine proporre – conclude Paola Marone - che l'Ordine di Napoli e quello di Roma (i due più rilevanti d'Italia in termini di iscritti, come accennato prima) promuovano una pubblicazione – consultabile on line – che documenti i successi ottenuti dalle donne nell'ambito della ricerca scientifica e delle professioni ad alto impatto tecnico e tecnologico. Tale pubblicazione potrebbe anche essere adottata come libro di testo per le scuole medie, contribuendo quindi al diffondersi di una cultura delle pari opportunità anche fra le giovani generazioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA