Ingegneri, a Napoli il debutto di Carlea: «​Strategie coordinate per la sicurezza del territorio»

Ingegneri, a Napoli il debutto di Carlea: « Strategie coordinate per la sicurezza del territorio»
Mercoledì 9 Gennaio 2019, 19:48
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Per migliorare l’efficienza e l’efficacia nella realizzazione di opere pubbliche il concetto base è semplicità delle norme e delle procedure, da cui la trasparenza deriva come conseguenza logica. E per migliorare la sicurezza del territorio occorre che venga attuata con coerenza l’innovazione normativa che prevede per ogni opera, esistente e futura, un piano periodico di manutenzione. Lo ha ribadito a Napoli il neo presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Donato Carlea, nel suo primo intervento pubblico dopo l’insediamento.

Carlea è stato ospite nella nuova sede di Piazza dei Martiri dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, il cui presidente - Edoardo Cosenza - gli ha consegnato una targa per i suoi 40 anni di iscrizione all’Albo Professionale degli ingegneri napoletani.  (nella foto la consegna della targa, da destra: Donato Carlea, Edoardo Cosenza, il Presidente del Consiglio Nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano)

Carlea ha tenuto all’Ordine una “lectio magistralis” sul tema “Le opere pubbliche e il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, una storia importante - Il passato, il presente, il futuro”. Il Presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici ha individuato le direttrici lungo le quali si devono indirizzare le scelte in materia di opere pubbliche: miglioramento ed adeguamento sismico, riassetto idrogeologico. «Tutto questo – ha detto – costituisce ciò che definiamo grandi opere. Occorre agire in modo che le opere pubbliche tornino ad essere un volano per la nostria economia».

«È necessario anche realizzare, ha chiarito Carlea, interventi di miglioramento e conservazione delle infrastrutture esistenti: strade, linee ferroviarie, dighe. Un’azione che sarà agevolata dall’imminente emanazione della Circolare Esplicativa delle Norme Tecniche sulle Costruzioni, che - ha sottolineato Carlea - uscirà “molto presto, proprio per supportare il processo di messa in sicurezza del Paese».

«Se agiamo – ha osservato - con una strategia coordinata per il miglioramento sismico del centro storico di Napoli, avremo non solo contribuito a custodire un patrimonio del nostro territorio, ma favoriremo anche la rimessa in moto dell’edilizia, soprattutto per la rete delle piccole e medie imprese».
 
Sul tema della salvaguardia del patrimonio territoriale, il Presidente Carlea ha anche sottolineato l’importanza di agire preventivamente sugli edifici storici. E quindi intende rafforzare il dialogo e la sinergia tra Soprintendenze e Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. 

Ma con quali criteri realizzare gli interventi? Secondo Carlea occorre puntare «esclusivamente sul progetto esecutivo ossia l’unico progetto che deve essere posto a base di appalto e deve essere perfetto. Il progetto perfetto non ha bisogno di miglioramenti, in quanto rende possibile l’appalto di un’opera pubblica mediante elementi oggettivi e decisi da valutazioni fatte esclusivamente dai concorrenti che se ne assumono la totale responsabilità».

Tale metodo rende possibile l’azzeramento del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’attribuzione degli appalti. Secondo il Presidente Carlea, infatti «questo è il tipo di procedura, dove si annida la corruzione e comporta tempi lunghissimi per individuare l’appaltatore». La procedura è contraddittoria poiché, come ha ricordato Carlea, «l'amministrazione pone a base di appalto un proprio progetto esecutivo e chiede che lo stesso sia migliorato, ammettendo così che il proprio progetto è incompleto e che pertanto ha bisogno di essere migliorato».

Quanto al piano di manutenzione, esso rappresenta – ha ricordato Donato Carlea – «una delle poche efficaci innovazioni che negli ultimi venticinque anni sono state apportate alle norme in materia di lavori pubblici esistenti prima del 1992». Si tratta in pratica di un “progetto nel progetto”. È previsto sia per le opere future che per tutte le infrastrutture già esistenti, civili, idrauliche e trasportistiche, in aderenza al concetto secondo cui – come ha sottolineato il neo presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici - il costo di un’opera è la somma del costo di costruzione con il costo di gestione.
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