Napoli, la denuncia di Cira: «Io disabile, alla scuola serale non posso andare in bagno»

Napoli, la denuncia di Cira: «Io disabile, alla scuola serale non posso andare in bagno»
di Mariagiovanna Capone
Sabato 5 Ottobre 2019, 08:30 - Ultimo agg. 11:13
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Il sogno di Cira Colella è diventare maestra ma gli ultimi tre anni sono stati molto difficili e pieni di ostacoli. Frequenta la scuola serale in Economia aziendale all'Istituto Giustino Fortunato e ora che si accinge a concludere gli studi e prepararsi per l'esame di maturità, ha due ostacoli insormontabili: i servizi igienici e l'ascensore della scuola. I bagni sono «inutilizzabili perché nessun ausiliare li pulisce e sono utilizzati come deposito per la palestra»; l'ascensore per raggiungere il laboratorio di Informatica, invece, non le viene concesso di usarlo «perché per gli ausiliari sono una responsabilità di cui non vogliono accollarsi, mi definiscono un problema. Io non sono un problema: sono una persona».
 
La giovane 29enne paraplegica dopo innumerevoli richieste verbalizzate e mai esaudite, ha così deciso di iniziare «una battaglia per i miei diritti e per i diritti di tutti i disabili» e di andare fino in fondo affiancata dalla onlus «Tutti a Scuola» di Toni Nocchetti.

Cira da tre anni con la sua sedia a rotelle, si sposta da Marano con bus e metropolitana per raggiungere la scuola del Vomero. «È un percorso che affronto con enormi sacrifici ma sono guidata dalla forza di volontà, perché dopo tante rinunce sono riuscita a iscrivermi ai corsi serali per ultimare gli studi». Il sogno nel cassetto è di diventare maestra, insegnare ai bambini, ma da troppo tempo è diventato faticoso. «Non mi è mai stato permesso di usare l'ascensore per andare nel laboratorio di informatica, e per solidarietà anche i miei compagni non sono mai saliti al piano superiore. Questo perché per la collaboratrice scolastica io rappresento un problema, una responsabilità di cui non vogliono accollarsi».

Ma questa difficoltà è superata di gran lunga dall'impossibilità di recarsi in bagno. «Per cinque ore mi trattengo, perché l'unico servizio per disabili che posso usare è quello accanto alla palestra e viene usato come deposito. A stento riesco a entrare, nessuno lo pulisce, quindi ho deciso di non andare in bagno per non rischiare infezioni». Per oltre un anno e mezzo, Cira ha usato «il bagno dei professori, ma dopo le mie rimostranze che non fosse a norma e privo di maniglioni, mi è stata indicata questa soluzione, ma da allora non è il bagno è ingombro e mai pulito». L'altro servizio per disabili è al piano superiore «ma dicono che è rotto o semplicemente non vogliono che ci vada, perché dovrei usare l'ascensore. Insomma un cane che si morde la coda». Cira ha chiesto chiarimenti, sollecitato pulizie, ma niente. «Ho sopportato per tutto questo tempo perché mi dicevo che le cose sarebbero migliorate, mentre hanno solo aggirato i problemi e preso tempo. Non voglio andare contro nessuno, ma voglio solo che i miei diritti siano rispettati e lo farò con Tutti a Scuola. Oggi ci sono io, domani ci sarà qualche altro disabile». «Le richieste di Cira sono quelle di tanti altri studenti che nonostante abbiano diritto a una scuola come tutti gli altri vengono considerati un problema. Non è accettabile, chiedo quindi alla dirigente di risolvere questa situazione per Cira e per tutti i disabili motori che frequenteranno la sua scuola» chiede Toni Nocchetti.
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