«Ridateci il campo, io prete di strada tradito dal Comune di Napoli»

«Ridateci il campo, io prete di strada tradito dal Comune di Napoli»
di Giuliana Covella
Lunedì 11 Marzo 2019, 07:00
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«Chiedo aiuto al sindaco Luigi de Magistris. Se il Comune ci sottrarrà questi spazi per i ragazzi del territorio, sarà come facilitare la strada ai clan per reclutare manovalanza giovanile e verrà meno il ruolo dello Stato». Padre Carmine Amore è il parroco di Santa Caterina a Formiello e coordinatore del I Decanato, «che comprende le parrocchie che vanno dal centro storico di Napoli fino a Procida», spiega. Da otto anni si prende cura di circa 300 minori della zona che gravita intorno a Porta Capuana, San Giovanni a Carbonara e via Tribunali. Minori dai 7 ai 17 anni, che fino a un anno fa usufruivano dell'unica struttura all'aperto del quartiere, un campetto sportivo adiacente all'edificio di culto, donato alla parrocchia in comodato d'uso dal Comune. «Ma ora vogliono togliercelo per far posto a un orto cittadino», confida padre Carmine, costretto a tenere in chiesa 300 bambini in spazi angusti.
 
Arrivato a Santa Caterina a Formiello otto anni fa, padre Amore proviene dalla chiesa di Santa Maria dei Miracoli, altra zona «calda» del Rione Sanità. Don Carmine è stato da sempre consapevole di dover fare i conti con una realtà difficile come quella che abbraccia le zone di via Carbonara, Porta Capuana e vicoli come Oronzio Costa, storiche roccaforti della camorra. Laddove gran parte dei ragazzi sono abituati a crescere impugnando armi, anziché andare a scuola. Da qui la necessità della missione educativa della Chiesa. «I minori qui non hanno grandi opportunità per lo sport e il tempo libero - spiega il parroco - ecco perché con le nostre attività cerchiamo di offrire loro una chance». Tra le principali attività, fino a un anno fa, c'era il calcio, che circa 300 bambini e adolescenti praticavano nel campetto attiguo alla chiesa. «Da un anno non possiamo più utilizzarlo, perché dovevano partire i lavori del Grande Progetto Unesco. Ci avevano detto che tutto si sarebbe risolto in due mesi, invece da poco hanno aperto i cantieri. Ma a preoccuparmi - rimarca il sacerdote - è che il Comune da quattro anni non mi rinnova il comodato d'uso con il quale mi aveva affidato la struttura. Eppure ogni anno mi chiede di relazionare le attività che svolgo. Pochi giorni fa da alcuni architetti del cantiere ho saputo che sarà realizzato un orto cittadino. E i miei ragazzi che fine faranno? Abbiamo sospeso anche i tornei di calcio con i bambini delle altre parrocchie». L'alternativa nel corso di quest'ultimo anno è stata tenere i 300 minori negli spazi dell'oratorio: «Come si fa a tenere dei bambini in locali angusti, dove non possono fare sport?». Come se non bastasse, dopo il danno la beffa: «Il Comune pretende però che io paghi la tassa sui rifiuti per lo spazio antistante il campetto. Mi sono arrivate cartelle esattoriali da 10 a 12mila euro, che ho affidato ad un legale».

A rischio per i fedeli di Santa Caterina a Formiello anche gli spazi a pianterreno della Torre Virtus di Porta Capuana: qui padre Carmine svolge le attività del doposcuola per i minori del quartiere («ma vengono anche quelli delle vicine parrocchie dell'Annunziata, di Santa Chiara e di San Giovanni a Carbonara»), la mensa per i poveri e la banda musicale del I Decanato composta da 40 bambini e nata grazie al progetto «Canta, suona e cammina» voluto da Arcidiocesi e Regione. «Vogliono toglierci anche questa - tuona il prete - che è la canonica parrocchiale e per la quale pago regolarmente un canone mensile. Il Comune vuole farne l'ingresso per le visite turistiche alle torri aragonesi, che rientrano nel progetto dell'Unesco. Ma i poveri a cui diamo un pasto caldo ogni giorno, con due turni (a volte tre) da 15 persone, in collaborazione con l'associazione San Vincenzo, cosa diremo? Che li cacciamo?». «Se togliamo questi spazi alle famiglie disagiate a cui paghiamo bollette, bombole del gas e medicinali verrà meno la nostra opera pastorale e soprattutto i minori finiranno nelle mire della criminalità».
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