Terza età o giovani, la grande sfida sul termalismo di Ischia

Terza età o giovani, la grande sfida sul termalismo di Ischia
di Massimo Zivelli
Mercoledì 17 Luglio 2019, 07:00
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Bagni e fanghi della salute per curare gli acciacchi tipici dell'invecchiamento oppure moderni centri destinati al wellness ed alla bellezza di una clientela decisamente giovane ed anche meglio disposta ad avvicinarsi alla vacanza di lusso?
 
Ad accendere a Ischia il dibattito e anche a tratti la polemica fra gli operatori del settore e più in generale fra gli imprenditori della filiera turistica, è l'annunciata nascita, fatta recapitare su carta intestata della Federalberghi Terme alla Regione, della avvenuta costituzione del «Comitato Invecchiamento Attivo, Silver Economy e turismo della Salute».

A leggere la lettera, si evince l'esigenza, da parte del comitato, di dare seguito al lavoro svolto da Federalberghi Terme Campania con la Regione, le Asl e i referenti dei tavoli di lavoro europei sulla possibilità di sviluppo del turismo della salute. Un segmento che a detta dei promotori vanta enormi potenzialità. Il Comitato è stato presentato dunque come il frutto di un lavoro capillare portato avanti dalla Federalberghi Terme della Campania, e sarebbe stato istituito sulla base di sinergie che mettano insieme i rappresentanti di settori strategici come l'ospitalità alberghiera, le terme, i trasporti e i servizi sanitari. Il comitato, dunque, si propone come strumento attraverso il quale aderire ai network europei e migliorare l'offerta da destinare alla terza età che sceglie Ischia per le proprie cure. In sostanza, l'obiettivo è quello di creare e sviluppare una sorta di turismo sanitario. Alla presidenza del comitato è stata eletta l'ischitana Stefania Capaldo, in rappresentanza di Federalberghi Terme Campania, che guiderà il progetto pilota.

Una parte degli albergatori isolani si dice subito contraria a questa iniziativa che a loro giudizio danneggia la campagna d'immagine che da alcuni anni, ed a costo di notevoli investimenti, è stata intrapresa su scala nazionale ed internazionale per rivalutare la ricchezza termale agli occhi di un pubblico che punta maggiormente a target come il benessere e la bella presenza fisica e la vacanza di lusso. Insomma, un target decisamente più giovanile. I sostenitori di questa linea appoggiano per la gran parte anche il tentativo di imporre una svolta alla gestione dell'economia turistica, auspicando la fine delle offerte low cost, una pratica che oramai in tanti vedono come la svendita delle ricchezze e delle potenzialità turistiche di quella che è la prima ed anche la più importante località turistica della Campania, per fatturato e numero di presenze.

Di fronte a due posizioni che appaiono inconciliabili e che stanno dividendo l'isola, prova a mediare Costanzo Iannotti Pecci, presidente nazionale di Federterme. «Il futuro del termalismo a Ischia, in Campania e in Italia è legato all'idea del rinnovamento e su questo è il suo commento - non possiamo avere più dubbi perché all'estero e soprattutto nei paesi dell'Europa centrale e dell'Est, grazie alle politiche incentivanti messe in atto dall'Unione Europea, sono stati realizzati impianti modernissimi ed all'avanguardia». Iannotti Pecci insiste sulla necessità di fare squadra per valorizzare il patrimonio termale. In sostanza, è la sua posizione, le due diverse esigenze possono tranquillamente coesistere. «Per tale motivo - dice il presidente di Federterme - noi cerchiamo di far capire ai nostri colleghi sparsi in tutta la penisola, che non si può continuare a vivere sugli allori e che bisogna investire in innovazione. A mio parere poi, le due forme di fruizione della risorsa termale di cui Ischia e la Campania sono particolarmente ricche, possono coesistere, a patto che si realizzi quel grande piano di rinnovamento strutturale che abbiamo faticosamente concretizzato come idea progettuale nazionale».
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