Italia-Spagna, è festa anche a Napoli: tuffi e caroselli fino all'alba

Italia-Spagna, è festa anche a Napoli: tuffi e caroselli fino all'alba
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 7 Luglio 2021, 08:30
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Hanno atteso in apnea il rigore battuto da Jorginho, l'ex centrocampista d'oro del Napoli di Sarri, poi hanno fatto esplodere una gioia incontenibile. Caroselli di auto e scooter sul Lungomare, bandiere e trombette, urla di gioia, selfie e tanti abbracci propiziatori. Eccolo il tifo azzurro, quello che unisce in modo ideale Napoli a Wembley, dopo il trionfo dell'Italia contro la Spagna non più imbattibile. È la festa azzurra di un popolo che si è ritrovato nel team di Mancini, ben rappresentato da Insigne, Di Lorenzo e dallo stesso Jorginho: la festa del riscatto che invade Napoli, che riempie di colori e di urla, di selfie collettivi e di baccano una città che sta provando a scrollarsi di dosso i quindici mesi di tristezza da covid. Ieri notte, presidiata dalla polizia la fontana del Carciofo, mentre c'è chi si è tuffato nel mare di via Carocciolo. Che sia stata una Italia napoletana lo si nota anche ai tavoli sold-out dei ristoranti e dei bar già accesi su Wembley, o nei volti concentratissimi dei ragazzini che, Super-Santos al piede, si dedicano da giorni ad allenamenti intensivi sul tiro a giro, per imitare la prodezza con cui il capitano del Napoli ha freddato il belga Courtois. Si tifa Italia anche vestendo D10s, dicevamo, e si tifa Italia nel nome di Insigne o, perché no, di Di Lorenzo. In attesa del verdetto del campo emesso poi a Wembley, la semifinale di ieri è stata un mix di mitologie calcistiche made in Naples che si sono riunite sotto il tricolore. L'azzurro è l'azzurro, in fin dei conti, sia in nazionale sia in maglia partenopea. Non secondario, inoltre, il dato sociale: se la partita contro la Turchia vista tre settimane fa al ristorante, sempre in zona lungomare, era stata per tanti, gestori e clienti, un modo per «dare finalmente un calcio al Covid» alla fine delle restrizioni, ieri la pandemia è stata calciata ancora più lontano. Ieri contavano la sfida, il pallone e i tanti pezzi di Napoli in campo a Londra. 

Le bandiere sventolano fin dal pomeriggio, e in tutta la città. Su via Santa Teresa degli Scalzi, a Fuorigrotta, in piazza Dante (dove si trovano anche diversi gadget iberici che oscillano sulle bancarelle, destinati al mercato dei tanti spagnoli in vacanza partenopea). Tricolori, naturalmente, anche all'esterno dei ristoranti di via Partenope, in attesa di centinaia di tifosi in arrivo poco prima del fischio d'inizio a Londra. Tifosi italiani e non. In un bar davanti a Castel dell'Ovo si trova un gruppo di turisti francesi che indossano la maglietta di Diego, «ma quella con lo stemma dell'Italia, con il Napoli che ha vinto lo scudetto - racconta in inglese Bilal Salmì, da Parigi, indicando il tricolore sul petto - Amiamo Maradona e il calcio, e per questo stasera da Napoli tiferemo Italia: le due maglie si assomigliano e Diego è legato all'Italia e a Napoli».

Il calcio è anche coscienza storica: nella percezione degli stranieri, dunque, Napoli ha reso italiano Maradona, e Maradona ha reso Napoli un po' più italiana.

Il tifo del 2021 si scopre più liquido, quasi contingente, e varia in funzione dei flussi turistici. Tanti vacanzieri che hanno scelto Napoli per l'estate tifano Italia. Walt e Kino, per esempio, da New York, indossano la numero dieci di Insigne, ovviamente in nazionale. L'altro amico, invece, indossa la ventiquattro del capitano del Napoli in divisa argentina. «Penso che Insigne sia uno dei migliori giocatori d'Europa - racconta Kino - negli Stati Uniti è famoso tra gli appassionati di soccer. Il gol che ha fatto contro il Belgio, per esempio, era fantastico. Tiferemo Italia perché ci piacere che vinca il posto in cui ci troviamo». Da Antonio&Antonio si incontrano poi Melina e Daniel, una coppia di innamorati svizzeri, nonché supporters dell'Italia con tanto di maglietta della nazionale a cena: «Mi piace come gioca la squadra di Mancini - sorride lui - Dentro c'è tanta Italia, compreso Immobile, che gioca nella Lazio ma è di queste parti», come del resto Donnarumma. Un sentimento simile vale per i napoletani: sono le prodezze made in Naples, specialmente di Insigne, ad aver rinvigorito la passione verso la nazionale.

 

L'Italia, inoltre, si mangia. Sono diversi gli omaggi culinari per la nazionale in zona lungomare. «La presenza di Lorenzo, Di Lorenzo e Jorginho ha avvicinato anche me a questa Italia - dice Francesco Cipolletta di Molo 17 - Ci siamo inventati la tartarre a giro, un piatto a base di gamberi e ricciole che mima il gol contro il Belgio. Non siamo ai livelli di tensione di un big match del Napoli, ma stasera in campo ci saranno tre azzurri titolari, se contiamo anche Fabian Ruiz». 

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