L'agonia del parco re Ladislao, da polmone verde a regno di clochard e tossicodipendenti

L'agonia del parco re Ladislao, da polmone verde a regno di clochard e tossicodipendenti
di Antonio Folle
Venerdì 1 Aprile 2022, 16:34
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Il parco intitolato al re Ladislao d'Angiò-Durazzo, il primo sovrano a progettare l'unità d'Italia - stavolta con capitale Napoli -, ha ormai quasi del tutto compiuto la sua triste metamorfosi. Da splendido polmone verde del centro storico a regno di clochard e tossicodipendenti che usano gli spazi quasi del tutto abbandonati per le loro "attività". Il piccolo polmone verde che affaccia direttamente sul complesso di San Giovanni a Carbonara negli ultimi anni è finito più volte al centro di polemiche per il suo degrado. La buona notizia dello stanziamento di circa 200.000 euro per la creazione di un impianto di videosorveglianza - fondi della Città Metropolitana - non basta ad arginare il diluvio di critiche che arrivano ogni giorno all'indirizzo della IV Municipalità e del Comune di Napoli da parte dei residenti della zona che, in massima parte, evitano accuratamente di frequentare il parco.

 

L'ingresso del parco su via San Giovanni a Carbonara è il vero "biglietto da visita" dell'attuale condizione dei circa 4.500 metri quadrati di giardino pubblico.

Nel corso di un sopralluogo organizzato dalla commissione Patrimonio della IV Municipalità che si è tenuto negli scorsi giorni, infatti, sono state rinvenute decine di siringhe sporche di sangue, segno inequivocabile dell'utilizzo attuale del parco. Al cattivo stato di manutenzione dei giardini, inoltre, va aggiunto il problema legato alla scarsa sorveglianza. Ad oggi, infatti, la vigilanza è demandata ad un singolo sorvegliante. Poco, troppo poco per tenere lontani i malintenzionati di ogni tipo che frequentano la zona.

Lo scorso mese di ottobre il parco re Ladislao era stato oggetto di un intervento di pulizia realizzato da Vallelata e Legambiente, con la collaborazione degli studenti della vicina scuola elementare del 17° Circolo Didattico Statale Andrea Angiulli. Di quel bell'intervento partecipato, però, oggi non resta più nulla se non un carico di buone intenzioni puntualmente tradite.

«Il parco - denuncia il consigliere della IV Municipalità Gennaro Albanese - necessiterebbe di radicali interventi di pulizia. Ci sono dei sottoscala e dei cantinati dove giacciono enormi quantità di materiali di risulta che creano pericolo per gli eventuali visitatori. Sulle scale d'accesso ci sono siringhe usate dai tossicodipendenti, un pericolo enorme anche per i bambini che desiderano frequentare la struttura. Un solo addetto alla sorveglianza non può sorvegliare le due uscite del parco. La creazione di un sistema di videosorveglianza sarebbe un ottimo deterrente per i malitenzionati e restituirebbe ai cittadini quel senso di sicurezza di cui hanno bisogno».

Una delle due uscite del parco - su vico Pontenuovo - è dotata di un impianto montascale destinato ai diversamente abili. Da anni, però, l'impianto è fermo e necessiterebbe di un corposo - e costoso - intervento di manutenzione resosi necessario proprio a causa dello stop prolungato della rampa. Il rischio concreto è di veder lentamente disgregarsi un impianto di risalita costato, a suo tempo, diverse migliaia di euro.

«Il parco re Ladislao - afferma il presidente della commissione Patrimonio della IV Municipalità Enrico Cella - è stato già oggetto di un profondo intervento di riqualificazione nel 2001. Di recente sono stati stanziati ulteriori 200.000 euro per l'impianto di videosorveglianza, per l'efficientamento dell'impianto elettrico e per altri lavori di lieve entità. Tutti questi investimenti rischiano di essere resi inutili dallo stato di abbandono e di degrado che interessa l'intero parco, una struttura dove la sicurezza è quasi totalmente assente. Attualmente - precisa Cella - il parco è aperto dalle 8.00 alle 18.30, ma risulta comunque in stato di abbandono ed è veramente un peccato che vi sia tanta incuria per l'unico polmone verde di questa zona della città. Ho chiesto ufficialmente informazioni circa l'avvio dei lavori di riqualificazione e di installazione della videosorveglianza - ha poi concluso l'esponente del quarto parlamentino - e la speranza è che dopo anni di buio arrivi finalmente la luce anche per uno dei parchi più caratteristici della città».

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