L'eterno degrado di piazza Garibaldi a Napoli, gli albergatori protestano: «il Comune garantisca il decoro»

Clochard, criminalità e rifiuti nelle recensioni dei turisti

Piazza Garibaldi
Piazza Garibaldi
di Antonio Folle
Giovedì 22 Dicembre 2022, 16:58
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Le desolanti condizioni di degrado di piazza Garibaldi non sembrano ormai fare più notizia. I residenti della zona si stanno tristemente rassegnando - fortunatamente con alcune virtuose eccezioni - ad uno stato di cose indegno della terza metropoli italiana e che fa assurgere la piazza-porta d'accesso alla città ad uno dei luoghi-simbolo dell'incapacità delle istituzioni a fronteggiare problemi di elevata complessità.

I problemi irrisolti della piazza giacciono li, da anni, in attesa di una soluzione promessa che, però, non arriva mai.

L'amministrazione arancione targata de Magistris aveva promesso di restituire la piazza ai napoletani, l'amministrazione Manfredi ha presentato diversi progetti per il futuro, ma ad oggi nessuno sembra essere in grado di trovare una soluzione.

Alle vibranti proteste dei residenti e dei commercianti della zona si sono unite nelle ultime ore, le proteste degli albergatori, una categoria pesantemente danneggiata - basta leggere le recensioni lasciate dai turisti per rendersi conto di quanto il degrado danneggi l'immagine delle strutture alberghiere - dalla contemporanea presenza di bivacchi popolati da disperati, malviventi di ogni tipo e mercatini della monnezza che imperversano nel quartiere Vasto.

«Serve assolutamente - denuncia il presidente di Abbac Agostino Ingenito - che i turisti in arrivo alla stazione centrale di Napoli siano accolti da sicurezza e decoro. I nostri associati chiedono un intervento anche perchè ormai la situazione sembra essere sfuggita di mano non solo a piazza Garibaldi, ma anche nella zona del borgo Sant'Antonio, a via Foria e, in generale, in tutta l'area geografica che si colloca a ridosso della stazione centrale».

Alcune zone di piazza Garibaldi soffrono di problemi ormai diventati cronici. È il caso del mercato etnico di via Bologna, istituito dagli arancioni del sindaco de Magistris e oggi diventato un vero e proprio caso per i residenti del quartiere. Nelle scorse ore l'attivista Paolo Lopomo ha rilanciato sui social le immagini di alcune bancarelle del mercato gestito dagli extracomunitari e dove è possibile reperire - in barba a qualsiasi norma Haccp ed alle norme di buonsenso - pesce essiccato privo di ogni tracciabilità. Lopomo, nel post rilanciato sui suoi canali social, ha rimarcato come, per i negozi fisici, i controlli da parte di Asl e Nas siano serrati mentre, per contro, nel mercato di via Bologna sia tollerata la vendita di generi alimentari fuori da ogni regola. Qualcuno - come il comitato Vasto guidato da Adelaide Dario - ha sottolineato come proprio dal mercatino di via Bologna e dai mancati controlli da parte delle istituzioni nascano gran parte dei problemi del territorio.

Mentre i turisti che arrivano a Napoli in treno si trovano ad affrontare una "giungla urbana" fatta di sporcizia, questuanti di ogni tipo, clochard ed extracomunitari che, incuranti della presenza di persone, si masturbano in strada, il vicino aeroporto di Napoli si trova da qualche ora al centro di spinose polemiche causate dall'istituzione di una nuova tassa di sbarco - 2 euro per chi vorrà imbarcarsi nello scalo partenopeo - che entrerà in vigore all'inizio del prossimo anno. Il nuovo balzello è stato imposto a palazzo San Giacomo dal Governo centrale come condizione da rispettare per il famoso - secondo alcuni famigerato - "Patto per Napoli". Ma ad oggi nel capoluogo partenopeo, a cominciare proprio da piazza Garibaldi, i benefici del patto che avrebbe dovuto rilanciare Napoli sono ancora ben lontani dall'essere apprezzabili. 

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