Degrado a Napoli, la casbah di porta Nolana: mercatino delle pezze, assembramenti e zero mascherine

Degrado a Napoli, la casbah di porta Nolana: mercatino delle pezze, assembramenti e zero mascherine
di Antonio Folle
Domenica 30 Maggio 2021, 20:40 - Ultimo agg. 22:51
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La zona di porta Nolana torna a far parlare di se per il mercatino della monnezza che si svolge nelle traverse interne. Anche oggi pomeriggio centinaia di venditori abusivi hanno allestito l'ormai tradizionale mercatino delle pezze, occupando per quasi un intero pomeriggio le strade e rendendo estremamente difficoltoso anche il semplice transito pedonale. Scene vecchie, quelle registrate a porta Nolana, ma che fanno tremendamente a pugni con la necessità di garantire il distanziamento sociale ed evitare ogni tipo di assembramento.

E invece, stando a quanto raccontano le immagini registrate con gli smartphone dagli ormai sfiduciati residenti del quartiere, il distanziamento sociale - e le mascherine - erano una chimera.

I mercatali e i loro potenziali clienti hanno praticamente detto addio ai presidi di protezione anti-Covid, sfidando apertamente la legge e approfittando dei buchi nel controllo della zona. 

Di giorno, infatti, l'intera area di porta Nolana è presidiata - anche piuttosto saldamente - dagli uomini della polizia municipalità dell'unità Operativa San Lorenzo. Durante il presidio dei caschi bianchi del Comune di Napoli porta Nolana appare decisamente tranquilla e disciplinata. I problemi veri cominciano proprio quando alla polizia municipale dovrebbero alternarsi le altre forze di polizia incaricate del presidio della zona. Gli uomini a disposizione sono pochi e la città è estremamente complessa. I mercatali abusivi hanno così gioco facile nell'allestire il mercato nelle ore in cui la zona è completamente scoperta rendendo inutili anche gli sforzi fatti in precedenza per garantire ordine e pulizia.

Nel corso di diversi tavoli operativi che si sono tenuti nel corso degli anni tra il Comune e le forze dell'ordine si era più volte arrivati alla conclusione che con la semplice repressione non si poteva avere ragione di un problema atavico, figlio di una povertà estremamente diffusa, che ha reso impossibile la vita dei residenti. Per questo, in occasione di una riunione della Commissione Qualità della Vita, fu proposta l'istituzione di un'area di libero scambio in un'altra zona della città. 

Secondo i promotori, infatti, creare una zona franca dove poter vendere merci avrebbe liberato porta Nolana in maniera naturale senza rendere necessari i costosi presidi da parte delle forze dell'ordine. Una proposta sicuramente ricca di fantasia - vendere merci raccattate tra i rifiuti è formalmente vietato dalla legge - ma di difficile, se non impossibile, attuazione. 

Anche Asìa avrebbe dovuto fare la sua parte, con la rimozione continua dei rifiuti abbandonati in strada dai tanti indisciplinati cittadini napoletani e che rappresentano una vera miniera d'oro - praticamente inesauribile - per soggetti che rivendono a pochi centesimi pantaloni, maglie, scarpe e fin anche smartphone raccattati tra i cassonetti. 

Il problema di porta Nolana, ma anche di piazza Garibaldi, di corso Novara e del Vasto, sembra essere destinato ad essere solo una delle ormai tantissime incompiute dell'amministrazione comunale uscente. Una amministrazione che, è bene ricordarlo, pure si era impegnata per ridare sollievo ai cittadini che si sentono praticamente abbandonati ad un destino fatto di quotidiana tollerata illegalità. 

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