Teatro Sanità, annullato lo spettacolo di Lo Verso: «Motivi indipendenti da noi, chiedo scusa»

Teatro Sanità, annullato lo spettacolo di Lo Verso: «Motivi indipendenti da noi, chiedo scusa»
di Giuliana Covella
Lunedì 23 Ottobre 2017, 17:20 - Ultimo agg. 19:03
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«Caro pubblico, devo chiedervi scusa. Lo spettacolo di Lo Verso è stato annullato per motivi indipendenti dal nostro teatro». Così c’è scritto nella lunga lettera-denuncia di Mario Gelardi (nella foto), direttore artistico del Nuovo Teatro Sanità, per spiegare le ragioni della cancellazione dal cartellone di «Uno, nessuno e centomila» di Luigi Pirandello con Enrico Lo Verso, previsto per il 28 e 29 ottobre. Secondo Gelardi la produzione avrebbe chiesto all'ultimo momento, contravvenendo ad accordi già presi, di aumentare il costo del biglietto, lamentando inoltre il numero dei posti (solo 100) del teatro.

Così si è persa un'occasione soprattutto per i ragazzi della Sanità. Nel testo diffuso al pubblico Gelardi esprime il suo rammarico per l'accaduto e chiede scusa al pubblico per non essersi cautelato con un contratto firmato in maniera preventiva. Nella lettera il direttore artistico di NtS rende inoltre conto degli accordi verbali e scritti presi con la regista e produttrice dello spettacolo, che circa un anno fa ha contattato il teatro per proporre il suo lavoro.

«Mi chiedo - scrive Gelardi - è possibile chiedere ad un teatro di accogliere un proprio spettacolo senza sincerarsi di quali siano le condizioni entro le quali opera il teatro stesso? Io credo di no. Almeno io non l’ho mai fatto. Abbiamo cercato negli ultimi giorni di venire incontro alla produzione, rinunciando ad un ulteriore 10% sull'incasso e proponendo di alzare il prezzo del biglietto da 12 a 15 euro (cosa già eccezionale, perché si pone al di fuori della nostra politica culturale), ma nonostante questo e nonostante le rassicurazioni sulla possibilità di trovare una soluzione (rassicurazioni fatte dalla signora per iscritto alla nostra amministratrice di compagnia), alla fine la produzione ci ha chiesto di accollarci tutte le spese, costo degli attori, vitto, alloggio, viaggi, Siae e di dare loro tutto l’incasso. Ecco, allora mi chiedo: ma a quanto avremmo dovuto portare il prezzo del biglietto? Fatti due conti, sicuramente oltre i 45 euro. È chiaro che per noi tutto questo non è fattibile, soprattutto perché non rientra nella logica entro la quale operiamo, una logica di riqualificazione del territorio attraverso la bellezza dell’arte».

Poi il rammarico: «Ci dispiace, ora, che i nostri ragazzi non possano vedere questo lavoro - visto che con loro avevano intrapreso un percorso di riflessione su Pirandello proprio in vista del 150enario dalla nascita dello scrittore - ma sicuramente a questo ovvieremo, portandoli a vedere un altro Pirandello in un altro teatro».
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