Napoli: la vergogna di piazza Cavour, maxidiscarica nel centro storico

Napoli: la vergogna di piazza Cavour, maxidiscarica nel centro storico
di Antonio Folle
Venerdì 16 Luglio 2021, 19:20
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Degrado, abbandono, proteste dei residenti, ma anche voglia di riscatto e proposte di rilancio. Oggi piazza Cavour è forse l'emblema delle mille contraddizioni della città. Una piazza balzata più volte agli onori delle cronache per il suo pessimo stato di manutenzione, per il problema delle erbacce incolte e, soprattutto, delle vere e proprie mini discariche che si possono trovare qui e la. In questi giorni sono numerosissime le segnalazioni dei cittadini che denunciano la presenza di rifiuti ammassati e di cassonetti stracolmi. Uno spettacolo indegno della terza città italiana che - ed è una notevole aggravante - si registra a due passi dal Museo Archeologico Nazionale e dal centro antico.

Molte le responsabilità per l'attuale stato di cose.

Uno stato di cose che non poteva essere risolto con la semplice pulizia - e inaugurazione a favore di telecamera - della storica "fontana delle Paparelle", inaugurata in pompa magna dopo che per diversi anni aveva fatto da sfondo ad un accampamento di senza fissa dimora. Dopo l'inaugurazione della fontana, infatti, le cose per piazza Cavour non hanno fatto altro che peggiorare. 

 

«La questione di piazza Cavour - denuncia il consigliere della III Municipalità Luigi Laudati - è una questione che da un lato riguarda l'inciviltà di parte dei cittadini e dall'altra mette a nudo le carenze organizzative e tecniche di Asìa. Attualmente su circa il 60% del territorio della municipalità Stella-San Carlo manca lo spazzamento ordinario e per ottenere interventi sono necessari giorni e giorni di segnalazioni agli uffici territoriali. Purtroppo - continua Laudati - con il cambio di dirigenza ed il subentro dell'attuale amministratrice delegata non si è avuto quel cambio di passo che era lecito aspettarsi. I problemi sono rimasti sempre gli stessi e oggi piazza Cavour rappresenta il simbolo dell'inefficienza di Asìa. C'è inoltre da aggiungere - precisa il consigliere municipale - che la partecipata del Comune è fortemente sotto organico e che per Natale andranno in pensione altre decine di dipendenti. Per questo è necessario intervenire subito e invertire la rotta prima che Asìa e Napoli diventino un nuovo caso nazionale».

Da questo punto di vista hanno destato scalpore le ultime dichiarazioni del primo cittadino. In uno dei suoi ultimi comunicati, infatti, Luigi de Magistris ha difeso Asìa, sottolineando come negli ultimi anni la percentuale di raccolta differenziata abbia sfiorato il 40%. In ogni caso ancora lontanissimi dal 70% - in sei mesi -  promesso durante la prima campagna elettorale dal sindaco arancione dieci anni fa. Lo stesso de Magistris, inoltre, ha ribadito di non essere contento al 100 per cento dell'operato della sua partecipata ed ha annunciato che la stessa Asìa sta procedendo a preparare il concorso per nuove assunzioni. 

La realtà è purtroppo molto meno rosea di quella illustrata dal primo cittadino nel corso della presentazione del bilancio di sostenibilità 2019 di Asìa. Piazza Cavour, infatti, è solo la punta di un immenso iceberg fatto di disservizi che si stanno allargando a tutta la città e sembrano essere diventati anche pretesto per conflitti tra gli assessorati comunali che continuano a rimpallarsi la responsabilità dei mancati interventi sul territorio. Negli scorsi giorni il Comitato Diritti Essenziali di Patrizia Bussola aveva inviato una pec al vicesindaco Piscopo, illustrando la terribile situazione della piazza e chiedendo interventi. Il numero due di palazzo San Giacomo si è limitato a inoltrare la petizione agli uffici competenti, chiudendo di fatto la questione che è rimasta - lo dimostrano i cumuli di rifiuti presenti anche a due passi da una delle sedi territoriali di Asìa - irrisolta.

Nonostante la disastrosa situazione di piazza Cavour, però, qualcosa sembra muoversi. Negli scorsi giorni i commercianti della piazza hanno avviato interlocuzioni con le istituzioni territoriali per chiedere la possibilità di adottare parte degli spazi. Una iniziativa che potrebbe risollevare le sorti di piazza Cavour ma che deve essere necessariamente preceduta da interventi strutturali sul territorio.

«Noi vogliamo adottare parte della piazza - spiega Ugo Mignone, storico commerciante di piazza Cavour - ma prima di impegnarci in prima persona è necessario che il Comune faccia la sua parte, ripulendo la piazza e facendo in modo di non far nascere altre discariche. Vogliamo ricordare che prima della pandemia in questa zona di Napoli arrivavano turisti da ogni parte del mondo ed è indegno farli assistere a questo spettacolo osceno a due passi dalle tante bellezze che Napoli ha da offrire. Ormai gli spazzini non puliscono più - continua Mignone - forse si sono rassegnati anche loro all'idea di veder morire questa piazza. Noi commercianti non ci stiamo e vogliamo fare la nostra parte. Però il Comune deve lanciare un segnale di rinascita per piazza Cavour e impegnarsi non solo con una azione estemporanea ma con interventi quotidiani. Non è possibile - conclude il pasticciere - che nonostante le tasse pagate regolarmente i commercianti siano costretti a spazzare le strade e a pulire i bidoni ogni giorno per evitare di essere invasi dagli insetti e dal cattivo odore».

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