Legambiente striglia Napoli sui trasporti: «Poche aree pedonali, Circum e Cumana scadenti»

Legambiente striglia Napoli sui trasporti: «Poche aree pedonali, Circum e Cumana scadenti»
di Ferdinando Gagliotti
Domenica 23 Ottobre 2022, 19:56 - Ultimo agg. 23:58
4 Minuti di Lettura

In Italia l’emergenza smog è sempre più cronica. In questi primi dieci mesi del 2022 suona già il primo campanello d’allarme per inquinamento atmosferico. Livelli degli inquinanti off-limits, traffico congestionato e misure antismog insufficienti sono ormai una situazione di “malessere generale” che rischia di peggiorare con l’avvio della stagione autunnale-invernale. È quanto emerge in sintesi dal dossier “Mal’aria 2022 edizione autunnale. Verso città mobilità emissioni zero”, realizzato da Legambiente che, nell’ambito della campagna Clean Cities, fa il punto, da inizio anno ai primi di ottobre 2022, sulla qualità dell’aria di 13 città italiane al centro della campagna, mettendo a fuoco anche il tema delle politiche sulle mobilità urbana.

Per quanto riguarda il PM10, la soglia di 35 giorni da non superare con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo, è stata ampiamente superata con almeno una delle centraline, in 3 delle 13 città analizzate.

Sono già in codice rosso Torino, Milano e Padova che si trovano fuori dai limiti di legge, rispettivamente con 69, 54 e 47 giornate di sforamento. Codice giallo, invece, per Parma (25), Bergamo (23), Roma (23) e Bologna (17) che hanno già consumato la metà dei giorni di sforamento. A seguire, le città di Palermo e Prato (15), Catania e Perugia (11) e Firenze (10) che sono già in doppia cifra.

Napoli, dunque, resta fuori da questo elenco. All’interno del dossier di Legambiente il capoluogo campano viene menzionato nella parte dedicata al traporto rapido di massa, in cui si analizza l’estensione delle reti metropolitane nelle città europee in rapporto alla popolazione. Napoli “vanta” 1,5 kilometri di metropolitana ogni cento mila abitanti, il doppio di torino e poco più di Roma. Valore che resta però lontano dalle eccellenze come Monaco, Londra, Madrid e Berlino.

Nel dossier è presnte anche un'analisi su ztl, lez - low emission zone - e investimenti del pnrr. Delle ztl di Napoli se ne parla come di limitate superfici: sono quelle del Centro storico, della Pignasecca-piazza Dante, Belledonne-Martiri-Poerio, Morelli-Filangieri-Mille, Chiaia e Marechiaro. Non sempre e non tutti i varchi elettronici sono attivi.

«Napoli ha poche aree pedonali - si legge ancora nel dossier -, conquistate negli anni con lunghe lotte di cittadini e associazioni: Piazza Plebiscito, Via Scarlatti e Via Luca Giordano, Via Chiaia, Santa Lucia. E poi il Lungomare pedonale che, invece di allargarsi anche da via Caracciolo fino a Mergellina, perde un pezzo. Avanzata, ma non rispettata e fatta rispettare, la norma in vigore dall’ottobre 2020, di divieto alla circolazione per i tutti i veicoli Euro0 ed Euro1 per tutto l’anno, a cui si aggiunge il divieto di circolazione stagionale (da ottobre 2021 a marzo 2022) dei veicoli diesel sino all’Euro4 e delle moto e motorini sino all’Euro2. Più coraggio, anche meno controlli, di quelli in vigore a Milano, Bologna o Verona, città più inquinate di Napoli e dotate di auto meno vecchie.

Buona l’offerta di “trasporto rapido di massa” (ferroviario di massa sì, rapido e confortevole non sempre) nella città di Napoli, se si risolvessero le notevoli criticità e vetustà di alcune linee linee e materiale rotabile, se ripartisse la funicolare di Mergellina e se partisse la linea 6 per la tratta già realizzata. Le tratte urbane di Circumflegrea e Cumana offrono un servizio scadente. Buona la nuova metro, ma metà delle fermate e dei treni di Milano a parità di popolazione servita. Da migliorare e potenziare soprattutto per la Città metropolitana - suggerisce il report -, dove risiede il 65% della popolazione. Risultano 42 tram, con una età media superiore ai 22 anni, ma quanti circolano quotidianamente? Sono poche le città italiane con tramvie, farebbe bene Napoli a rinnovare ed estendere la propria rete». Dai fondi del pnrr, sono stati stanziati 266 milioni per ammodernamento e nuovi treni metropolitana, 67 milioni ammodernamento tramvie, 15 milioni per ammodernamento e potenziamento filovie e nei prossimi anni sono previsti completamento linea 1 e collegamento alla stazione av per altri 450 milioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA