Napoli, l'allarme del parroco di Porta Capuana: «Si drogano vicino alla Chiesa»

Napoli, l'allarme del parroco di Porta Capuana: «Si drogano vicino alla Chiesa»
di Melina Chiapparino
Venerdì 10 Gennaio 2020, 18:32
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«Buttano le siringhe a pochi passi dai luoghi frequentati dai nostri bambini».Le parole di Don Carmine Amore, parroco di frontiera della Chiesa di Santa Caterina a Formiello, non sono solo un appello per chiedere aiuto ma rappresentano una vera e propria denuncia. L’ allarme riguarda piazza Enrico de Nicola e la zona di Porta Capuana, ora cantierizzata in numerose aree che comprendono anche l’edicola sacra di San Gennaro dove, accanto al marmo dedicato al patrono della città, si ritrovano cumuli di siringhe usate.

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«La notte, ma anche di giorno, c’è un grande via vai di drogati- spiega il decano-  nel giro di un anno il degrado è aumentato sempre di più mettendo a rischio la salute di tutti e soprattutto dei bimbi che ospitiamo nei doposcuola e nelle attività pomeridiane, eppure ci impegniamo tanto per difendere il nostro territorio e promuovere attività».

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I tossici si concentrano maggiormente nei dintorni di una delle due torri aragonesi di Porta Capuana, quella nominata “Virtù” che si trova a pochi passi dalla chiesa meta di turisti e anche importante presidio di legalità dove da anni, il parroco coinvolge la comunità con iniziative rivolte all’inclusione sociale, alla promozione di cultura e alla diffusione della legalità. «Il degrado ha due facce, quella che danneggia il turismo e il patrimonio culturale della nostra città, danneggiando una delle chiese più importanti del centro storico e quella del rischio sociale» afferma Armando Simeone, ex assessore della 4 municipalità e rappresentante del comitato “Lenzuola Bianche” che riunisce gli abitanti del quartiere.
 

 

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«Centinaia di drogati vengono a bucarsi tutti i giorni a pochi passi dalla chiesa di Santa Caterina a Formiello e lasciano le siringhe per terra- sottolinea Simeone-  da tempo, registriamo un ritorno massiccio dell’uso di eroina in questa zona che testimonia come stia cambiando qualcosa nel circondario e come sia necessario un aiuto da parte delle forze dell’ordine e l’interessamento della Prefettura affinché si possa far rete e difendere la chiesa e la comunità guidata da Don Carmine che si batte quotidianamente per la legalità e la giustizia».

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Oggi una squadra dell’Asia ha risposto al grido d’allarme del parroco con un attività di bonifica e sanificazione dell’area intorno alla chiesa, rimuovendo le siringhe dal pavimento stradale e anche dalle zone dell’edicola di San Gennaro ma «tra qualche giorno, anzi tra qualche ora tutto tornerà come prima» affermano i residenti, esasperati dal via vai dei tossici. 

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«Come comitato chiediamo che tutte le istituzioni facciano rete intorno a Don Carmine e la sua comunità parrocchiale- conclude Simeone- qualcosa sta cambiando nella geografia dello spaccio degli stupefacenti in quell’area, con un consumo di eroina che non si registrava da anni e va assolutamente contrastato». 

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