Magia Vesuvio ma a quota mille mancano i bagni

Magia Vesuvio ma a quota mille mancano i bagni
di Francesca Mari
Mercoledì 17 Aprile 2019, 07:30
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Boom di visitatori sul Vesuvio con l'inizio della stagione turistica, ma guai se scappa la pipì: bisogna trattenerla o, al massimo, approfittare di qualche cespuglio a quota mille. Caos e polemiche sul vulcano più famoso del mondo in questo primo mese di aumento del flusso turistico e in vista delle festività pasquali. Dal 31 dicembre scorso nel piazzale a quota mille mancano i servizi igienici, smantellati perché è stato revocato ai gestori della biglietteria il subappalto ottenuto dal Comune per la gestione delle toilette (durato due anni). Un disagio che si è intensificato soprattutto nelle ultime due settimane quando, con l'aumento dei turisti, guide e tour operator si sono trovati in difficoltà di fronte alle proteste di migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo che, dopo ore in pullman per raggiungere la cima, non sapevano dove espletare i propri bisogni prima della visita al Gran Cono.
 
«È surreale che in un sito di tale importanza l'affondo di Gino Acampora, tour operator campano dobbiamo imbarazzarci di fronte alle proteste dei turisti che, non sapendo dove espletare i propri bisogni, si sono dovuti nascondere dietro ai cespugli. Inoltre, c'è un'anarchia totale: mancanza di vigili urbani, auto in sosta ovunque e pullman che si bloccano sulla strada per il cratere, congestionando la circolazione. Anche il limite di lunghezza dei bus, 10 metri, pare che sarà portato a 12 peggiorando la situazione. Queste cose capitano solo in Italia. Non vorremmo essere costretti ad eliminare il Vesuvio dal nostro itinerario turistico». Rabbia e indignazione in Acampora, che ieri ha denunciato il caso anche all'assessore regionale al Turismo, Corrado Matera. La mancanza dei bagni ha portato all'esasperazione anche molte guide e diversi operatori della zona. L'unico bar presente a quota mille, infatti, per settimane ha dovuto accogliere code di turisti che volevano utilizzare i bagni, con grosso dispendio di spese per l'espurgo.

La revoca dell'appalto per la gestione dei bagni è stata dovuta al divieto imposto dal demanio, proprietario dello slargo, di fare attività di sponsorizzazione sul suo suolo. Poiché il Comune aveva affidato l'appalto alla ditta della biglietteria, a costo zero per l'ente ma con introito sul servizio per l'azienda, a dicembre c'è stata la revoca. Quattro mesi in cui le polemiche per la mancanza dei bagni sono aumentate in maniera esponenziale fino alla svolta delle ultime ore. «Nei prossimi giorni - ha fatto sapere ieri pomeriggio Agostino Casillo, presidente dell'Ente Parco - saranno installati i bagni perché l'Ente Parco ha avviato una procedura di emergenza, su mio indirizzo, per prevenire il problema ambientale».

Sul caos dovuto alla mancanza di vigili, all'anarchia nei parcheggi e alla viabilità è intervenuto il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto. «I ritardi sulla viabilità, sulla riapertura del parcheggio pubblico e sul presidio dei vigili ha detto sono stati dovuti al protrarsi dei lavori di messa in sicurezza del costone da quota 800. Lavori sacrosanti, per cui ringrazio forestali, Città Metropolitana ed Ente Parco perché garantiranno sicurezza per anni ed eviteranno tragedie. Un presidio di vigili già sarà attivo da domattina e a giorni sarà riattivato il parcheggio. Le polemiche sono comprensibili, ma non si dimentichi che fino a tre anni fa il business delle auto sul Vesuvio era gestito dalla camorra e noi abbiamo riportato la legalità».
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