Maradona, la tata Lucia: «Ho perso il primo dei miei 12 figli, l'ho accudito per sette anni»

Maradona, la tata Lucia: «Ho perso il primo dei miei 12 figli, l'ho accudito per sette anni»
di Giuliana Covella
Venerdì 27 Novembre 2020, 13:00
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«Ho perso il primo dei miei 12 figli». Non riesce a smettere di piangere Lucia Vignati, 75 anni, ex tata di Maradona per 7 anni, dal 1984 al 1991. L'anziana, moglie del compianto custode del San Paolo Saverio Silvio Vignati, è straziata dal dolore per la scomparsa del campione, che ha visto l'ultima volta tre anni fa: «Eravamo al San Carlo in occasione dello spettacolo organizzato da Siani, mi mandò l'invito e quella fu l'ultima volta che lo riabbracciai».

Fino all'alba di ieri mamma Lucia, madre di 11 figli («il dodicesimo era Diego», ripete in lacrime), è rimasta incollata davanti alla tv a guardare tutte le trasmissioni che ricordavano il Pibe.

Accanto a lei il figlio Massimo, che anni fa ha allestito un Museo dedicato a Maradona a Miano, dove abitano. «Sono corso subito da mia madre - racconta - era sconvolta, tuttora non riesce a crederci».

 

Nonostante gli anni siano passati Lucia ha impresso nella mente ogni istante di quei 7 anni trascorsi in casa Maradona in via Scipione Capece. Dalla prima volta che lo incontrò, nel 1984, in occasione di un pranzo da alcuni familiari, dove ammaliato dalla sua cucina, il calciatore le chiese di diventare la sua governante, ai risvegli pieni di ilarità del campione argentino, alle macedonie di frutta che gli preparava ogni mattina prima di correre ad allenarsi al Centro Paradiso di Soccavo. «Ora il mio sogno - dice Lucia - è che il Museo che abbiamo allestito con tutti i suoi cimeli originali dalle maglie, alle scarpette, al primo contratto firmato col Napoli, che custodiamo in uno scantinato nel nostro palazzo, nasca finalmente al San Paolo. Solo così si onorerebbe davvero Maradona, che ha reso grande Napoli e i napoletani».

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Infine il ricordo dei tifosi che ogni giorno arrivavano sotto il balcone di Posillipo e i balli improvvisati che il campione amava fare con lei. Oltre ai mobili che Diego e l'ex moglie Claudia vollero donare a mamma Lucia, come la camera da letto dove dorme tuttora. O al murales che gli hanno dedicato per i 60 anni non potendolo abbracciare per il Covid. 

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