Maradona, un anno dopo la morte ecco la «statua del popolo»

Maradona, un anno dopo la morte ecco la «statua del popolo»
di Emiliano Caliendo
Martedì 23 Novembre 2021, 20:55 - Ultimo agg. 22:58
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Un Maradona bronzeo, palla al piede, slanciato in corsa verso la porta avversaria, poggiando sulla terra natia d’Argentina. Così lo scultore Domenico Sepe ha immaginato la statua del più grande calciatore di tutti i tempi e leggenda del Calcio Napoli. «Dopo aver creato un modello in argilla, l’opera è stata realizzata con l’antica tecnica della fusione a cera persa che rende la statua vuota all’interno così come i Bronzi di Riace», spiega Sepe. Il Maradona in bronzo di Sepe è un’opera unica e irripetibile in quanto la “forma” (l’involucro che viene usato come stampo) è stata appositamente distrutta, con un valore che oscilla tra i 100 e 150mila euro. La scultura nasce dalla consolidata collaborazione dell’artista con la fonderia artistica Ruocco, un’eccellenza italiana nel cuore del quartiere Pianura ed è stata pensata – racconta Sepe – per essere «la statua del popolo». Ovvero un’opera donata alla città, quindi gratuitamente al Comune che ne è proprietario, per essere ammirata da tutti i napoletani. E così sarà perché giovedì 25 novembre, ad un anno esatto dalla dipartita del Diez, così come ha assicurato l’assessore allo sport Emanuela Ferrante ad una radio locale, la statua di Diego sarà inaugurata all’esterno dello stadio che porta il suo nome.  La collocazione?  «Equidistante – dichiara Sepe - tra la Curva A e la Curva B, in una delle aiuole all'esterno dei Distinti» dove resterà visibile fino alle ore 22 dello stesso giorno in attesa che si sblocchi il parere positivo del Genio civile e il completamento dell'iter burocratico per l'installazione del nuovo basamento in cemento realizzato dalla società Rok Marmi che ha voluto contribuire al progetto. 

Il taglio del nastro dovrebbe avvenire alle 13:30 alla presenza del figlio napoletano del Pibe de Oro, Diego Armando Maradona Junior e delle vecchie glorie del Napoli, compagni di Diego Armando nel settennato che portò due scudetti e diverse coppe. Mentre il Comune sarà rappresentato dagli assessori Emanuela Ferrante allo sport, Antonio De Iesu alla legalità ed Edoardo Cosenza alla mobilità.

Sepe ha iniziato a realizzare l’opera sin dai giorni successivi alla morte del campione argentino il 25 novembre del 2020, per essere poi conclusa nel marzo scorso. La scintilla che ha accesso la fiamma della creatività di Sepe risale ai ricordi di giovane tifoso: «Questa scultura nasce come dono ai tifosi e alla città. Ma per me ha un doppio valore - precisa l’artista e docente di storia dell’arte - personale perché mi ricorda di quando mio padre, oggi affetto dal morbo di Parkinson, mi portava allo stadio. Conservo ancora il ricordo di mio padre alzare le braccia al cielo esultando per le gesta e i gol di Maradona. E poi ovviamente da tifoso perché ci ricorda l’incredibile calciatore e atleta che è stato il capitano del Napoli». 

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La scultura doveva essere inaugurata il 28 luglio di quest’anno, ma la festa di presentazione saltò a causa dei dissapori sorti tra l’amministrazione comunale - allora presieduta dal sindaco de Magistris e che vedeva sul “dossier” l’ex assessore allo sport Ciro Borriello - e la Società Sportiva Calcio Napoli. Un percorso irto di ostacoli, mentre spuntavano rappresentazioni scultoree del Dios umano ovunque nel mondo, da Puerto Cabello in Venezuela a Rio de Janeiro in Brasile, ed ovviamente in Argentina come a Santiago del Estero. «Quando ho completato la scultura, ho informato sia la Ssc Napoli, in quanto tifoso, che il comune di Napoli. Nella precedente amministrazione ho trovato disponibilità ed entusiasmo nel ricevere la mia scultura. Stipulammo un regolare contratto di accettazione dell’opera, programmando l’evento del 29 luglio poi saltato per degli screzi tra società e Comune. Nel frattempo l’amministrazione è cambiata ed ho trovato come interlocutore l’assessore allo sport Ferrante, una persona straordinaria, che ha dato continuità al progetto. Finalmente il 25 novembre posizioneremo l’opera all’esterno dello stadio Diego Armando Maradona.» Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha quindi scelto per lo Stadio di cui è concessionario un’altra statua, voluta dal “segretario” storico di Maradona, Stefano Ceci, e che sarà collocata all’interno dell’ex stadio San Paolo nei pressi degli spogliatoi. Su questo Sepe ci tiene a fare un distinguo: «Questa è la prima scultura di Maradona realizzata post mortem. Non ho interesse a entrare nel merito di dove saranno collocate altre statue. Questa resta la statua del popolo napoletano». La statua di Ceci, donata al Napoli, ha visto l’entusiasmo del sindaco Gaetano Manfredi, presente al momento della fusione di quest'ultima. Alla cerimonia d’inaugurazione della statua realizzata da Sepe, donata al Comune, sapremo invece se la società Napoli dimostrerà lo stesso coinvolgimento emotivo mostrato dall’amministrazione per la sua statua. In fin dei conti parliamo di Diego Armando Maradona.

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