Maschio Angioino di Napoli, post-it in inglese: «Per farsi capire dai visitatori stranieri»

Maschio Angioino di Napoli, post-it in inglese: «Per farsi capire dai visitatori stranieri»
di Valerio Esca
Mercoledì 6 Luglio 2022, 08:00 - Ultimo agg. 7 Luglio, 07:21
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«Tuelv, Eitin, Grin pass, reservescion». C'è scritto così negli appunti attaccati sul plexiglass della biglietteria del Maschio Angioino di Napoli. I quattro dipendenti addetti al front office con i turisti, in un luogo simbolo della città, non parlano lingue straniere, ma non si nascondono dietro a un dito. «Sono anni che chiediamo un interprete - dicono -, ma visto che nessuno ci ascolta abbiamo provato ad organizzarci autonomamente, scrivendo le risposte (con pronuncia letterale) alle domande che vanno per la maggiore». Si tratta di operatori di quelle che un tempo erano considerate categorie operaie: profili di tipo A e B, in pratica ex lsu (lavoratori socialmente utili) stabilizzati dal Comune nel corso degli anni. I lavoratori incroceranno le braccia da giovedì a sabato, dalle 13 alle 15, per un'assemblea convocata dalla Cisl funzione pubblica. Castel Nuovo sarà negato ai turisti, anche se per questa mattina il Comune ha convocato l'organizzazione sindacale per tentare una mediazione. 

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Alla base della protesta temi caldi come: carichi di lavoro; ruoli, compiti e funzioni dei dipendenti della biglietteria; riconoscimento economico dell'indennità da agente contabile; assenza di responsabile amministrativo e contabile; rischio privatizzazioni del servizio.

Dopo il caso sollevato dal Mattino sono i diretti interessati a raccontare come stanno le cose: «Ci siamo attrezzati e abbiamo fogli e post-it con alcuni appunti per poter dare informazioni ai turisti. Si tratta delle risposte ai quesiti più frequenti». Chiaramente non sono scritte in lingua originale, ma secondo le pronunce dei vari idiomi. Difatti sul foglio A4 attaccato in biglietteria non c'è solo l'inglese, ma anche spagnolo, francese, russo e tedesco. Sono riportate le traduzioni delle cifre necessarie per i pagamenti dei biglietti; come dire ai turisti «paghi sei euro con carta, poi il resto in contati alla guida»; oppure «qui non c'è linea, puoi uscire e poi rientrare», in assenza di rete per quei turisti che devono mostrare il ticket dal cellulare acquistato via mail. Insomma, un modo per sopravvivere Raffaele, Giovanni e gli altri loro due colleghi dovevano pur trovarlo. «Vengono da noi a lamentarsi di tutto, anche se finisce la carta igienica. A volte diventa davvero complicato. Oltre al fatto che siamo senza divisa e senza un condizionatore d'estate e un riscaldamento d'inverno». 

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Ai dipendenti comunali provano a correre in soccorso i cittadini. Raffaele e Giovanni raccontano: «Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) è venuto in biglietteria un signore di una certa età, molto distinto, che aveva letto l'articolo sul Mattino. Si è proposto come nostro interprete. Abbiamo ringraziato e poi è andato via». Ma non è il solo a farsi avanti. Ieri, Flavia Galiero, 22enne ex studentessa del liceo G.B. Vico di Napoli e laureata in mediazione linguistica all'Università L'Orientale di Napoli ha inviato una lettera al sindaco Manfredi. «Mi chiamo Flavia e ho letto l'articolo del Mattino, nel quale si parla di uno sciopero degli addetti alla biglietteria del Maschio Angioino, i quali lamentano l'assenza di interpreti capaci di dare indicazioni in lingua straniera ai turisti. Avendo a cuore il bene e l'immagine della mia città, essendo laureata in Mediazione linguistica metto a disposizione le mie esperienze e conoscenze linguistiche in affiancamento agli operatori delle biglietterie, solo ed esclusivamente per l'amore nei confronti della mia città e del suo valore turistico». C'è invece chi punta il dito contro le associazioni che operano all'interno di alcuni siti, come Maschio Angioino e Castel dell'Ovo. Cesare Foà, presidente di Advunite, associazione delle agenzie di Confindustria, tuona: «Associazioni che non sono guide che gestiscono i siti turistici non li possiamo più tollerare. Ci sono guide regolari che potrebbero essere coinvolte ma assolutamente non si può e non si deve continuare a subire queste situazioni. Mancano i controlli, non abbiamo la polizia turistica funzionante a causa delle notevoli mancanze di organico; ciò avviene anche in aeroporto dove gli addetti ai controlli sono carenti». 

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