Mediterranea Saving Humans, a Napoli il primo festival dell'accoglienza

Presentazione primo festival nazionale di Mediterranea Saving Human
Presentazione primo festival nazionale di Mediterranea Saving Human
di Emma Onorato
Mercoledì 27 Luglio 2022, 18:30 - Ultimo agg. 28 Luglio, 08:06
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Sbarcherà a Napoli il primo festival nazionale di Mediterranea Saving Humans, una manifestazione che si terrà al Maschio Angioino dall'1 al 4 settembre. «A bordo» è il naming scelto per l'evento organizzato da Msh insieme al patrocinio del Comune di Napoli, il cui programma è stato presentato questa mattina a Palazzo San Giacomo in presenza del presidente di Mediterranea Saving Humans, Vanessa Guidi, del capomissione di Msh, Laura Marmorale e dell'assessore al welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese. «Napoli deve essere la città dell'accoglienza. Gli immigrati e i rifugiati sono un tema importantissimo - evidenzia Luca Trapanese, assessore al welfare del Comune di Napoli - Ognuno di noi, in un altro Paese, può diventare un rifugiato; questa pace che viviamo non è detto che sia una pace duratura e che non ci troveremo nella stessa condizione di donne, bambini e uomini che hanno bisogno di essere accolti e aiutati a recuperare la vita. Questa manifestazione ci ricorda che in qualunque momento dobbiamo essere pronti ad accogliere».

Saranno tre giorni animati da incontri e dibattiti che verteranno su temi particolarmente sentiti da Mediterranea - l'Aps italiana impegnata nella ricerca e soccorso dei migranti e nelle missioni umanitarie in territorio di guerra in Ucraina - tematiche, che la caratterizzano nelle sue missioni di terra e di mare: «Affronteremo le questioni principali che riguardano il Frontex, il memorandum Italia-Libia, la gestione delle frontiere di terra, con particolare riferimento alla rotta di Ventimiglia e la rotta balcanica», spiega Laura Marmorale, capomissione di Msh.

Si apre così una parentesi sul 2 novembre, la data stabilita per la ratifica sull'accordo Italia-Libia, il memorandum stipulato nel 2017. «Reiterare questo tipo di accordi e di pratiche è scellerato - commenta il capomissione Msh - Il 3 settembre Mediterranea lancerà una campagna di mobilitazione nazionale che andrà avanti fino al 2 novembre, ovvero la data della ratifica». Una campagna che «mobiliterà gli equipaggi di terra di Msh e che ci auguriamo possa coinvolgere, intorno a questo tema, tutta la società civile».  

Riportando l'attenzione sull'evento in programma per settembre, sembra che per la prima volta, durante il festival, gran parte dei rappresentanti delle Ong impegnate nei salvataggi nel Mediterraneo si riuniranno intorno al progetto della civil fleet - la flotta che salava le vite in mare - un modo per mostrare e presentare il «lavoro di squadra collettivo».  

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Ma «A bordo» è anche un festival che arriva durante la campagna elettorale. Così, a margine della presentazione, è stato chiesto al presidente di Msh cosa avesse da dire a riguardo di chi sta improntando la sua campagna contro i migranti e sull'odio razziale: «In passato siamo già stati testimoni di questo odio razziale e di denigrazione verso tutto quello che è diverso e che arriva dal Mediterraneo, ma a noi non interessa, siamo convinti di quello che facciamo - commenta Vanessa Guidi, presidente di Msh - Salvare vite umane che si trovano in quella condizione di pericolo proprio per colpa di tutti quei fondi che vengono destinati - dall'Europa e dall'Italia - alla così detta Guardia costiera libica, le missioni militari in Libia, e che provocano morte e torture in Libia e nel Mediterraneo Centrale». Continua Guidi affermando con fermezza: «La propaganda di Matteo Salvini non ci spaventa. Noi dobbiamo continuare e intensificare le missioni, sia in mare che in terra, per essere coerenti con la pratica quotidiana a sostegno dei diritti umani e della vita delle persone», conclude.

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