Metropolitana di Napoli, l'ultima sfida: «Porteremo la linea 6 a Posillipo in quattro anni»

Metropolitana di Napoli, l'ultima sfida: «Porteremo la linea 6 a Posillipo in quattro anni»
di Luigi Roano
Martedì 1 Febbraio 2022, 10:00
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«La Linea 6 proseguirà con la nuova stazione Campegna da un lato verso Bagnoli e dall'altro a Posillipo». Il sindaco Gaetano Manfredi alla fine della conferenza stampa fatta alla sua facoltà - quella di Ingegneria della Federico II - lancia la sfida: collegare anche Posillipo a una linea su ferro almeno fino a piazza San Luigi. Insomma, il metrò fantasma che dai mondiali del 1990 a oggi ha portato solo problemi fino alla mancanza di un hub-officina per introdurvi i treni, per l'ex rettore può diventare il volano dello sviluppo di tutta l'area occidentale con «un lavoro di ricucitura» che parte da Campi Flegrei, abbraccia Bagnoli, arriva a Posillipo per poi tuffarsi fino a piazza Municipio per connettersi con la linea 1. È l'effetto domino del protocollo firmato ieri tra Comune e Fs sistemi urbani rappresentato dall'amministratore delegato Umberto Lebruto. Per il Comune oltre al sindaco l'assessore ai Trasporti Edoardo Cosenza e quello all'Urbanistica Laura Lieto. Nell'Aula magna di Ingegneria anche il rettore della Federico II Matteo Lorito, l'ex rettore dell'università di Salerno Raimondo Pasquino, l'ex vicesindaco di Napoli Rocco Papa, docente a Ingegneria. Per il Consiglio comunale il presidente della Commissione Mobilità Gaetano Simeone

Lo sviluppo della Linea 6 è possibile perché c'è un finanziamento di quasi 300 milioni «che ho scoperto per caso e non era mai stato utilizzato - chiosa Manfredi - ed era a rischio perché l'Europa quei soldi se li voleva riprendere».

E grazie all'intesa con Fs sistemi. Le aree che cede Fs - quasi 140mila metri quadrati - serviranno per la stazione e l'hub officina. L'area oggetto dell'intesa è quella alle spalle della stazione di Campi Flegrei. «Questo protocollo sblocca una situazione che era ferma da più di 10 anni - racconta l'ex rettore - e consente la realizzazione della stazione di testa della Linea 6 a via Campegna e di conseguenza la possibilità di immettere i nuovi treni. Il protocollo avvia il percorso per la nuova sistemazione urbanistica dell'area Campi Flegrei-via Campegna-via Diocleziano con una serie di insediamenti molto importanti tra cui studentati e aree di servizio per gli studenti dell'Università». Un progetto che dovrebbe essere ultimato entro la fine della consiliatura, cioè il 2026. «Finalmente si realizza un sogno che è quello di cercare di ricucire la città nella stazione Campi Flegrei - racconta Lebruto - i tempi sono medio-lunghi ma siamo partiti ed è importante. Renderemo disponibili le aree al di là delle stazione per realizzare il completamento della linea 6 che oggi collega Mergellina a Mostra ma che successivamente raggiungerà anche Bagnoli e una stazione di scambio e un deposito». Per quanto riguarda la progettazione degli interventi, l'amministrazione chiederà di suddividerla in fasi. «Tutto sarà finito certamente per il 2026 - spiega l'assessore Cosenza - considerando che abbiamo già ordinato 9 treni nuovi, ci interessa poterli immettere il prima possibile, ma trattandosi di un lavoro complesso, certamente prima del 2024 non se ne parla perché bisogna fare un lavoro di connessione da piazzale Tecchio a Campi Flegrei, passando sotto il fascio di binari. Non è un lavoro estremamente semplice». Fuori dai tecnicismi entro piazza Municipio. Questo il cronoprogramma di Palazzo San Giacomo riferito dallo stesso sindaco. Fino al 2024 si useranno i treni vecchi, quelli di Italia 1990, che sono stati oggetto di revamping, cioè di ammodernamento. La frequenza sarà intorno ai 12-15 minuti. Il salto nel futuro lo si farà con i nuovi convogli sostanzialmente oltre che tecnologicamente avanzati con la capienza doppia quasi dei vecchi. Lo standard di servizio con i treni nuovi prevede una frequenza intorno ai 4,5 minuti con una attesa media di 2,5. «Per la stazione Campegna e le opere di rigenerazione urbana - spiega l'assessore all'Urbanistica Lieto - è prevista una variante al Prg».

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Siamo allo studio di prefattibilità, il costo è di cento milioni. Via Campegna è di fronte a Posillipo altezza piazza San Luigi. «La Collina deve essere attraversata, non dobbiamo andare in salita - dicono i tecnici - il salto di quota è solo di 20 metri e all'altezza della stazione». Due le opzioni: scavare un nuovo tunnel di 1,2 chilometri, quella preferita da Palazzo San Giacomo. La seconda è sfruttare le tante cavità sotto Posillipo tra cui il silurificio degli americani che risale alla Seconda guerra mondiale. I tempi? Chiudere tutto entro la fine della consiliatura cioè nel 2026. Non sono finite qui le novità per collegare Posillipo al resto della città. Di sicuro ci sarà un ascensore che collegherà via Petrarca con piazza San Luigi. Inoltre, si sta verificando la possibilità di arrivare con una funicolare a Posillipo alta. Una infrastruttura prevista nel piano di mobilità del Comune. E con i fondi del Pnrr potrebbe essere una opportunità. 

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