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Metropolitana di Napoli in tilt, corse ridotte e caos: già sette giorni di ​disagi nel 2023

Di fronte a continui disagi, blocchi, limitazioni, è imbarazzante il fatto che nel deposito di Piscinola sono sistemati ben 13 treni nuovi di zecca

Dall'inizio dell'anno sono stati sette i giorni di disagio per la Linea 1
Dall'inizio dell'anno sono stati sette i giorni di disagio per la Linea 1
di Paolo Barbuto
Articolo riservato agli abbonati
Sabato 4 Febbraio 2023, 07:00 - Ultimo agg. : 5 Febbraio, 09:03
4 Minuti di Lettura

Metropolitana a mezzo servizio ieri mattina, corse limitate a Dante, cancellate le fermate di cinque stazioni da Toledo a Garibaldi. Il disservizio si manifesta esattamente due giorni dopo lo stop imposto alla circolazione dei treni, sempre di mattina, per consentire le prove tecniche del secondo dei nuovi treni da far entrare in servizio.

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I napoletani da tempo non credono più nella Metropolitana e la utilizzano senza fare grande affidamento su di essa, sicché anche ieri le polemiche e le tensioni sono state semplicemente riversate, con poco entusiasmo, sui social. Nessuna protesta intensa, poche manifestazioni di rabbia: la città non resta più beffata dai disagi della Linea 1 perché non ha fiducia in quel mezzo e ha smesso di ritenerlo realmente utile. 

Eppure la svolta sembrava dietro l'angolo. A ottobre, nel giorno d'inaugurazione del primo dei nuovi convogli, venne raccontata la metropolitana del futuro prossimo: treni nuovi, tempi d'attesa ridotti, certezza sulla continuità del servizio, un piccolo miracolo di efficienza pronto a manifestarsi sui binari della Linea 1.

Per adesso, invece, non si intravede nessun miracolo all'orizzonte. L'attesa alle banchine è quella di sempre, con passaggi che in certi momenti superano i venti minuti; i nuovi treni sono ancora fermi al numero uno varato a ottobre, i vecchi convogli con più di trent'anni di servizio sono sempre più sgangherati: «Paghiamo un'antica mancanza di programmazione - spiega con vigore il presidente della commissione mobilità Gaetano Simeone - che si unisce alle attuali difficoltà generate soprattutto dai ritardi nelle prove ai nuovi treni a causa della lentezza burocratica dell'ente ministeriale. Oggi la situazione sta diventando insostenibile: io dico che bisogna smettere di fermarsi solo ai grandi progetti, bisogna badare alle difficoltà della vita quotidiana dei napoletani e cercare di risolverle al più presto». 

Ieri mattina è accaduto che due degli antichi convogli gialli non sono riusciti a entrare in servizio per guasti che sono all'ordine del giorno su mezzi così antiquati. Degli otto treni disponibili ne sono rimasti in funzione ieri solo sei, così, come accade sempre in questi casi per motivi di sicurezza, le corse sono state sospese alla stazione Dante, cancellando dal percorso le ultime cinque fermate da Toledo a Garibaldi.

Dall'inizio dell'anno sono stati sette i giorni di disagio per la Linea 1. In tre occasioni c'è stato il blocco totale della circolazione, di mattina, per consentire le prove del secondo dei nuovi treni, poi si sono verificate chiusure di singole stazioni (Municipio e, per due volte, Montedonzelli), e infine le limitazioni di ieri alle quali ha fatto seguito un brevissimo stop totale della circolazione che si è verificato per dieci minuti a partire dalle 18,40. 

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Di fronte a continui disagi, blocchi, limitazioni, è imbarazzante il fatto che nel deposito di Piscinola sono sistemati ben 13 treni nuovi di zecca, che non potranno essere utilizzati finché non ci sarà il placet dell'agenzia di controllo ministeriale. Così bisognerà fare affidamento, chissà per quanto tempo ancora, sui sette convogli «antichi». Il primo treno giallo è stato acquistato nel 1990, l'ultimo nel 2005, oggi bisogna fare affidamento sui sette ultimi superstiti di questi mezzi d'epoca, mentre quelli nuovi restano fermi.

I permessi per far circolare gli avveniristici treni costruiti in Spagna devono arrivare da una struttura del Ministero dei trasporti, la «Ansfisa» che sta per Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali. La struttura ha personale ridotto all'osso e ci sono anche problemi ad eseguire le verifiche in orario straordinario, questo significa che le prove possono essere eseguite solo durante la mattina, a discapito della regolare circolazione della Linea 1, e solo dopo aver lungamente patito per ottenere un appuntamento, vista la carenza di personale: «Questa è una situazione insostenibile. Non è ammissibile che la lentezza e le difficoltà della burocrazia dell'Ansfisa non consentano di mettere in servizio i treni che già sono qui a Napoli e potrebbero realmente cambiare il volto alla Metropolitana - si strugge Simeone - forse bisognerebbe chiedere un intervento del Ministero per imprimere un'accelerazione alla vicenda e consentire, finalmente, ai napoletani di avere un trasporto regolare, sicuro e affidabile». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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