Metropolitana di Napoli, treni nuovi fermi da 17 mesi: a settembre l'ok dell'Ustif

Metropolitana di Napoli, treni nuovi fermi da 17 mesi: a settembre l'ok dell'Ustif
di Elena Romanazzi
Martedì 3 Agosto 2021, 09:00
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L'apertura della stazione Duomo doveva coincidere con la messa in esercizio del primo dei nuovi treni della metropolitana prodotto dalla società spagnola Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles (CAF). Un avvio atteso e naufragato per l'incendio lo scorso 13 luglio che ha di fatto squagliato una piccola porzione del tetto del treno (che tecnicamente si chiama imperiale) proprio nel giorno in cui a bordo c'erano i membri della commissione nominate dal ministero dei Trasporti che avrebbero dovuto dare il nulla osta alla messa in esercizio dopo tutte le prove che erano state fatte e i 5mila chilometri macinati di notte nel corso di diversi mesi. Ci sono stati degli adeguamenti. Per il primo treno è stato realizzato un software ad hoc che non sarebbe necessario per gli altri visto che il sistema è stato collaudato. 

Sono complessivamente 19 quelli acquistati dal Comune per il ventesimo deve essere firmato il contratto. Cinque sono già arrivati in città, altri cinque sono pronti per essere spediti e tre invece sono ancora in costruzione. Ognuno di questi costa circa 8 milioni e 600 mila euro per un investimento complessivo di circa 200 milioni di euro. Ogni treno è di circa 108 metri di lunghezza per un totale di 1200 posti in tutto. Tutto è stato fatto attraverso un accordo quadro che ha consentito il raddoppio della fornitura (dieci più dieci. Una procedura non semplice quella dell'acquisto dei nuovi treni che consentirà di ridurre i temi di attesa tra una corsa e l'altra. Un progetto ambizioso avviato nel 2014, concretizzatosi nel 2015 con l'apertura della procedura che prevede un progetto che deve essere sottoposto per il via libera al ministero dei Trasporti. L'aggiudicazione provvisoria per i primi dieci treni nel 2017 - spiega la responsabile dell'area infrastrutture del Comune Serena Riccio - e poi successivamente per gli altri. Le consegne dovevano essere fatte nel 2019 ma tutto è slittato di un anno e l'ironia della sorte ha voluto che il primo treno venisse consegnato nel giorno in cui, a marzo 2020 (nella notte tra il 9 e il 10), il presidente del Consiglio Giuseppe Conte firmò il Dpcm che chiudeva l'Italia dall'11 marzo 2020.

Così tutto è slittato. Le prove del treno sono state avviate solo nel 2021. Da 17 mesi ci sono i treni (l'ultimo è stato consegnato lo scorso 8 giugno) ma nessuno di questi ha ancora ottenuto il via libera dell'Ustif. 

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Quando entreranno in funzione? Difficile dirlo. Dopo l'incidente del 13 luglio ora si attende una relazione che deve essere prodotta dalla Caf. La relazione verrà poi inviata al ministero dei Trasporti e si conoscerà il verdetto. Diversi tecnici sostengono che si sia trattato di un incidente fortuito che nulla ha a che vedere con la sicurezza del mezzo. La relazione dovrebbe essere pronta prima della fine del mese di agosto proprio per arrivare a settembre con una risposta. E magari entro novembre con il primo treno in esercizio. Le prove del secondo treno dovrebbero durare circa un mese prima dell'ok. Se non ci fosse stato il principio d'incendio durante il test con i membri della commissione a bordo venerdì sarebbe già stato utilizzato. 

Per fare spazio nei depositi di Piscinola ai nuovi treni si era pensato di vendere 21 delle 45 unità di trazione a prezzi contenuti ma in grado di consentire all'Anm di fare cassa (oltre un milione di euro) che di questi tempi sarebbero stati davvero utili. Il progetto tuttavia che ha suscitato numerose polemiche non è più andato in porto. Di fatto le unità di trazione sono ancora nei magazzini. E di spazio ne è rimasto davvero poco. 

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