Metropolitana di Napoli, nuovo stop: sette interruzioni in due settimane

Metropolitana di Napoli, nuovo stop: sette interruzioni in due settimane
di Luigi Roano
Lunedì 1 Luglio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 07:30
3 Minuti di Lettura
C'è chi getta in aria la monetina per scommettere se il metrò si fermerà ancora o farà un servizio regolare. Chi invece la prende con filosofia, quella della rassegnazione. Il tema è che ieri è stata l'ennesima giornata di ordinaria passione per chi usa il metrò, con altre tre ore di stop sull'intera linea a partire dalle 8. Porte sbarrate in tutte le stazioni e questa volta all'ira dei viaggiatori si unisce anche quella dei sindacati.
 
Un guasto tira l'altro come le ciliegie e questa volta vengono fuori davvero le magagne di una linea vecchia da ammodernare a prescindere dai nuovi treni che dovrebbero arrivare l'anno prossimo, è proprio il sistema che va in bomba.

Cosa è successo dunque 24 ore fa? Cosa ha innervosito i napoletani già di buon mattino soprattutto coloro che dovevano raggiungere gli interscambi per arrivare alle località balneari? A raccontarlo è l'ingegnere Orazzo vale a dire colui che deve fronteggiare queste continue emergenze: ben sette stop solo negli ultimi 16 giorni, senza considerare che contemporaneamente spesso anche le funicolari hanno dato problemi.

«Purtroppo ad andare in tilt è stato l'intero sistema dei codici di binario - racconta l'ingegnere - cosa significa? Nella sostanza si tratta di sistemi di sicurezza il cosiddetto Atp acronimo che sta per Automatic Train Protection». Nella sostanza questo sistema, oltre a dare informazioni sulla linea, man mano che la si percorre, pendenze, curve, rallentamenti e altro, controlla automaticamente la velocità del treno così da far rispettare tutte le restrizioni della linea e in caso di emergenza blocca lo stesso treno. «Abbiamo dovuto resettarlo tre volte e farlo ripartire - racconta ancora Orazzo - abbiamo chiamato i tecnici dell'Ansaldo che ci stanno lavorando e continueranno a farlo. Si tratta di un modello che risale al 1990 e necessita di molta manutenzione. Il Comune ha chiesto un finanziamento di 50 milioni per cambiarlo. Del resto sulla tratta nuova quella tra Dante e Garibaldi ne avremo uno di ultima generazione e serve l'adeguamento. Quello che posso dire è che il sistema di sicurezza funziona visto che i treni si bloccano quindi i napoletani possono stare tranquilli». La riparazione sta reggendo i tecnici dell'Ansaldo hanno sostituito qualche scheda però si tratta sempre di un palliativo. «A Milano - spiega Orazzo - giusto per fare un esempio - hanno avuto lo stesso problema e hanno dovuto fare la sostituzione dell'intero sistema». Per l'ingegnere dunque la vicenda va inquadrata così: linea vecchia da ammodernare e al più presto. Altrimenti la cosiddetta tratta nuova, quella che da Dante va a Garibaldi e poi proseguirà fino all'aeroporto, avrà un tipo di sistema e la vecchia un altro. Il paradosso è che Napoli avrebbe un doppio sistema di sicurezza che invece di velocizzare bloccherebbe metà dei treni.

Per le parti sociali questi sono momenti molto delicati. Da un lato il prolungamento degli orari di esercizio, dall'altro i guasti, con sullo sfondo il salvataggio di Anm non ancora definitivamente portato a casa. «Ancora disagi per gli utenti di Anm - raccontano Adolfo Vallini e Marco Sansone del coordinamento regionale Usb Lavoro Privato - lo stop della circolazione sull'intera tratta arriva dopo l'interruzione di servizio che si è verificata anche sabato a causa della rottura, quasi contemporanea, di cinque treni su nove. Un servizio di trasporto pubblico totalmente inadeguato e che mostra, con chiarezza, l'incapacità della politica regionale di garantire servizi efficienti, efficaci e sicuri». Per i due sindacalisti c'è anche dell'altro: «In una fase in cui non si riesce a garantire il servizio ordinario è assurdo che l'amministrazione comunale e i vertici di Anm continuino a richiedere di prolungare l'orario notturno della linea 1 e funicolari il sabato sera, inoltre è inaccettabile l'annunciato aumento del biglietto a fronte di un servizio indecente».
© RIPRODUZIONE RISERVATA