Mobilità sostenibile, piste ciclabili
anche a Napoli Est: le strade del piano

Mobilità sostenibile, piste ciclabili anche a Napoli Est: le strade del piano
di Alessandro Bottone
Venerdì 3 Settembre 2021, 20:00
4 Minuti di Lettura

Una pista ciclabile per ognuna delle principali strade della zona orientale di Napoli. É quanto prevede il P.U.M.S., il Piano urbano della mobilità sostenibile, approvato dalla giunta del Comune di Napoli in pieno agosto. Le strade di Barra, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio e degli altri quartieri a est del capoluogo campano sono attualmente sprovviste di spazi dedicati al passaggio di biciclette. Gli unici tratti esistenti sono quelli lungo via Ponte dei Francesi e in via Galileo Ferraris. Soltanto poche centinaia di metri rientrano nella rete ciclabile comunale rispetto a chilometri e chilometri di carreggiate, molte delle quali potrebbero facilmente lasciar spazio a chi utilizza la bicicletta per spostarsi quotidianamente.

Il piano evidenzia le attuali criticità delle rete ciclabile cittadina: l'assenza di una maglia continua, omogenea e in sicurezza e la mancanza di connessioni tra le varie piste finora realizzate.

E ancora: i limitati collegamenti della pista ciclabile con i poli attrattori e la scarsità di ZTL (zona a traffico limitato) e di “zone 30”, oltre all'assenza di un piano della sosta per la bicicletta che eviti atti di vandalismo. «L’obiettivo del PUMS è quello di promuovere e sviluppare l'uso della bicicletta e la mobilità dolce per le esigenze quotidiane e per le attività turistiche e ricreative al fine di migliorare l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità della mobilità urbana», si legge nel progetto approvato da Palazzo San Giacomo che intende «ampliare la rete a servizio dell’intero territorio comunale con percorsi ciclabili interconnessi con altre modalità di trasporto, strutture e servizi dedicati».

In particolare, dove possibile saranno realizzati percorsi ciclabili riorganizzando la strada «privilegiando la tipologia di ciclabile in sede propria, fisicamente separata, mediante cordoli spartitraffico longitudinali». Dove lo spazio è limitato, invece, i tracciati si realizzano allargando la sezione stradale. E ancora: dove è impossibile aumentare la carreggiata, si lavora sulla riorganizzazione del traffico e della circolazione modificando i sensi di marcia oppure eliminando tratti di sosta adiacente alla carreggiata. Ulteriore soluzione è l'introduzione di “zone 30” nelle quali si garantiscono percorsi in sicurezza grazie alla moderazione del traffico.

Sono tante le strade dei quartieri Gianturco, Barra, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli prese in considerazione dal PUMS come “ciclabili di progetto” (tratteggio rosso nella mappa). Via Galileo Ferraris, estendendo il parziale tratto già realizzato fino a via Argine, anch'essa inserita nella rete. Una pista ciclabile anche lungo corso San Giovanni ampliando quella che attualmente limita in via Ponte dei Francesi fino a raggiungere il limitrofo Comune di Portici. La rete ciclabile riguarderà anche viale 2 Giugno, via Ferrante Imparato, via delle Repubbliche Marinare, via Volpicella, via De Meis, via Mario Palermo, viale Margherita, corso Ponticelli, via Maria Malibran, viale delle Metamorfosi, via Luca Pacioli, viale Fratelli Grimm e via Fausto Coppi. Il progetto, dunque, ha preso in considerazione sia arterie ad alto scorrimento che strade solitamente percorse dai veicoli a velocità ridotta.

Molte di queste strade sono state considerate anche nello studio portato avanti, nel corso del primo lockdown, da alcuni giovani professionisti che hanno sollecitato l’amministrazione comunale a realizzare percorsi ciclabili sul territorio della VI municipalità del Comune di Napoli, quale appunto quello che riguarda i quartieri a est della città. La sfida è rendere gli spostamenti con l’utilizzo della bicicletta agevoli e sicuri lavorando su una serie di aspetti: non soltanto sulla realizzazione di percorsi ad hoc ma anche sulla manutenzione della strade, sulla segnaletica, sul giornate dedicate esclusivamente alla mobilità sostenibile, eccetera.

Scenari che al momento non riguardano né la zona orientale né buona parte della città che, da progetto, è interessata dall’estensione della rete ciclabile. Per trasformare i tratteggi rossi della mappa in percorsi concreti, difatti, sono necessari studi di fattibilità e ulteriori approfondimenti e, quindi, occorrono risorse e finanziamenti per rendere la terza città più popolosa d’Italia sempre più a misura di chi utilizza la bici tutti i giorni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA