Molo Beverello, così il porto si prepara ad abbracciare la città di Napoli

Molo Beverello, così il porto si prepara ad abbracciare la città di Napoli
di Antonino Pane
Mercoledì 17 Febbraio 2021, 12:02
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Primo, il Beverello. Andrea Annunziata, nuovo presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centrale ha tra le sue priorità la questione Beverello. Quella vasca colma d'acqua e quel cantiere fermo sono già diventati una sua ossessione. La primavera è alle porte e, soprattutto, c'è Procida capitale della cultura che merita ben altro, rispetto alla situazione attuale. «Il dossier Beverello - dice Annunziata - è complesso ma ne verremo a capo. Bisogna innanzitutto lavorare per la transizione, per garantire un sito accogliente per l'estate 2021 e per quella del 2022 in attesa di completare i lavori». Già, completare i lavori. I reperti, le varianti chieste dalla Soprintendenza, gli spazi residui oltre il cantiere ridotti non offrono grandi possibilità di intervento. «Innanzitutto - aggiunge Annunziata -, dobbiamo agire su due fronti, uno per garantire l'accoglienza nell'immediato e l'altro per sbloccare e far procedere celermente i lavori. Su questo secondo aspetto stiamo valutando le richieste della Soprintendenza per trovare le migliori soluzioni possibili vista la necessità di salvaguardare i reperti. Sul primo aspetto, invece, stanno per partire le lettere di convocazione per i sindaci delle isole e per Federalberghi. Vogliamo aprire un tavolo di confronto permanente: tutte le soluzioni saranno valutate e condivise. Posso già dire, comunque, che non proporremo niente di precario come ombrelloni o tende. Dobbiamo trovare soluzioni idonee a garantire servizi accettabili e stabili. Le isole del golfo sono troppo importanti per pensare a soluzioni raffazzonate. E poi c'è Procida capitale della cultura. Molti non vorranno aspettare il 2022 per andare su questa splendida isola è noi dobbiamo essere pronti ad accoglierli». Intanto i colloqui sono già iniziati. Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale, ha portato le priorità al presidente Annunziata. «Ho incontrato il nuovo Presidente dell'Autorità Portuale insieme al membro dell'esecutivo nazionale del Sole che Ride Fiorella Zabatta per fare un punto su tutte le priorità e urgenze del porto a cominciare dal Molo Beverello i cui lavori sono iniziati ma dopo poco si sono bloccati trasformando quell'area in un enorme pantano. L'obiettivo è quello di farli riprendere rapidamente avendo i permessi della soprintendenza». 

Già, le verifiche. Che sotto il piazzale del Beverello ci fossero dei reperti era facile da immaginare. Bastava vedere cosa stava saltando fuori dagli scavi per la metropolitana di piazza Municipio, per immaginare che l'area era delicatissima dal punto di vista archeologico. Eppure, incredibile a dirsi, non risultano adeguate indagini eseguite con i georadar. Mancanze gravi che hanno finito per incidere notevolmente sui lavori sia per quanto riguarda i tempi sia, prevedibilmente, sui costi. Ma facciamo un poco di storia su come si è arrivati a questa situazione. Nel giugno 2000 il sindaco Antonio Bassolino lanciò la sua grande idea: aprire il porto alla città. Era presidente, in fine mandato, Francesco Saverio Lauro. Vennero subito demolite le grandi e belle cancellate dalla Darsena Acton fino all'Immacolatella Vecchia e si organizzò alla buona un primo raccordo tra porto e Città. Raccordo tuttavia molto difficile in quanto via Marina seziona in due, piazza Municipio e Porto. Nel 2003 il Presidente Francesco Nerli recentemente e prematuramente scomparso lanciò un concorso internazionale di idee per la riqualificazione del Waterfront portuale, dal Beverello alla Immacolatella Vecchia, un progetto faraonico dal costi di oltre 85 milioni di euro mai finanziato ed approvato da alcuno, che ebbe inizio nel 2006 dopo i vari ricorsi. Ad aggiudicarsi la progettazione così venne pubblicizzato un Archistar francese: Michel Euvè. L'Autorità Portuale costituì una società con Regione, Comune e Provincia: Nausicaa. Società che, dopo aver assorbito costi per oltre 5 milioni di euro, nel 2012 venne messa in liquidazione dal presidente Luciano Dassatti su richiesta del Comitato Portuale ed il progetto venne acquisito dall'Autorità Portuale di Napoli. Poi nacque una grande polemica con gli armatori del golfo che avevano proposto di realizzare e pagare un progetto di Stazione Marittima al Beverello che non avrebbe avuto nessun visto per le casse pubbliche. Nacque un braccio di ferro durato oltre quattro anni ed infine l'Autorità decise di mantenere il progetto Euvè ma di farlo finanziare da privati sulla base di una gara di evidenza pubblica. Ma veniamo ai giorni nostri. Il presidente Pietro Spirito, appena insediato nel 2018, recupera il Progetto di Euvè per finanziarlo con risorse del Ministero dei Trasporti. Risorse che vennero dapprima elargite ma subito cancellate e fu così che Spirito decise di finanziare l'opera con risorse del bilancio dell'Autorità Portuale, per circa 18 milioni di euro, risorse in buona parte sottratte alla manutenzione delle banchine e dei piazzali. Prima di partire il progetto venne sottoposto agli armatori che gestiscono storicamente i collegamenti marittimi per il Golfo che chiesero di eseguire le opere in lotti funzionali, proprio per evitare che un eventuale blocco del cantiere avrebbe comportato un grande disagio. Ma le istanze degli armatori non vennero accolte. E poi c'è un colpo di scena: si scopre che il progetto non è stato firmato da Euvè ma da un certo Bruno Michel

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