Monumentando a Napoli: stretta sugli sponsor dagli spazi ai tempi

Monumentando a Napoli: stretta sugli sponsor dagli spazi ai tempi
di Valerio Esca
Domenica 18 Febbraio 2018, 12:13
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Stretta sull'esposizione pubblicitaria; la scelta del collaudatore spetterà al Comune di Napoli; tempi e modi delle sponsorizzazioni passeranno al vaglio della Soprintendenza. Questi alcuni dei correttivi applicati dal Comune di Napoli al progetto Monumentando. Dopo diciotto mesi di stop, un lungo braccio di ferro tra Palazzo San Giacomo e la Uno Outdoor (società aggiudicatrice nel 2014 del bando da 3 milioni e 500 mila euro) e i rilievi dell'Anac (Autorità nazionale anticorruzione) del giugno scorso, riparte dalle Torri Aragonesi il tanto discusso piano del Comune per la valorizzazione e il restauro di 27 monumenti cittadini attraverso le sponsorizzazioni. Monumentando riprenderà domani mattina dallo stesso luogo in cui si era interrotto nell'ottobre del 2016: ovvero dalle due antiche strutture di via Marina, che facevano parte della cinta muraria aragonese del castello del Carmine. Il Comune ha in sostanza recepito i paletti fissati dagli uomini di Cantone, che arrivarono a mettere in discussione l'intera struttura del progetto, e li ha tradotti in un «atto di sottomissione» controfirmato dalla Uno Outdoor. Il tema più controverso del vecchio contratto riguardava i tempi di esposizione delle pubblicità. Una delle restrizioni previste da Palazzo San Giacomo tocca proprio questo nervo scoperto: «Sarà vietato esporre sponsor durante la fase di progettazione del restauro. L'esposizione avverrà soltanto durante la fase di esecuzione dei lavori». Inoltre, le eventuali varianti al progetto non possono determinare un allungamento dei tempi di esposizione pubblicitaria. Qualora si venissero a creare determinate condizioni di variante, i tempi di esposizione non verranno decisi dalla società esecutrice dei lavori (che in questo caso è la stessa che incassa dagli sponsor), ma dalla Soprintendenza.
 
E comunque «ogni prolungamento dei tempi di esposizione deve essere valutato proporzionalmente all'aumento del costo dei lavori da eseguire». Altro correttivo: la pubblicità non potrà superare nel rapporto del 50 per cento la dimensione della superficie complessiva del monumento da restaurare. I tempi di esposizione dello sponsor, in fase di esecuzione, verranno valutati dalla Soprintendenza. Il collaudatore non verrà più individuato dalla Uno Outdoor, ma dall'amministrazione. La manutenzione successiva dei monumenti restaurati come era previsto anche nel vecchio contratto - sarà svolta senza alcuna esposizione pubblicitaria. L'impresa dovrà lavorare per lotti, dove ogni lotto comprende diverse opere. Non si può saltare da un lotto ad un altro, a seconda dell'importanza del monumento. Andrà seguito il cronoprogramma sottoscritto nel 2014.

Qualora non si dovessero rispettare i criteri individuati, si potrebbe arrivare alla rescissione del contratto tra le parti. «Siamo soddisfatti del lavoro fatto e finalmente si potrà ricominciare da un intervento che consideriamo importantissimo, quello della Torre Brava e della Torre Spinella, del guado del Carmine, della fontana della Marinella e del tratto murario aragonese» spiega l'assessore all'Urbanistica del Comune Carmine Piscopo. «Con la Soprintendenza non abbiamo voluto ragionare su elementi disaggregati, ma su un unicum, un progetto organico. L'intervento prevede la bonifica e il restauro dei monumenti, intervenendo su tutta l'area, attraverso la ricomposizione delle preesistenze. Credo che si tratti di un'opera di grande interesse incalza Piscopo . Restituiremo alla città il luogo simbolo della prigionia dei martiri della rivoluzione napoletana del 1799. Da oltre trent'anni non si interveniva sulle Torri». Soddisfatto Giuliano Annigliato, patron della Uno Outdoor: «È stata fatta luce su tutta la vicenda. Mi auguro in futuro che altri imprenditori si impegnino come me. Ci siamo accomodati sulle posizioni di Cantone, lo ringraziamo e andiamo avanti».
 
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