Mostra d'Oltremare di Napoli, tutto esaurito tra fiere e congressi: «In calendario 19 eventi»

Mostra d'Oltremare di Napoli, tutto esaurito tra fiere e congressi: «In calendario 19 eventi»
di Gennaro Di Biase
Lunedì 4 Aprile 2022, 07:00 - Ultimo agg. 5 Aprile, 13:04
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Nonostante la terribile guerra in Ucraina, questi sono i giorni della grande ripartenza, le settimane dell'uscita definitiva dal Covid. E questo fatto - che si accompagna naturalmente alla fine dello stato d'emergenza decretata dal governo il 1 aprile - porta numeri importanti in alcuni di quei settori che dal 2019 erano stati tra i più bersagliati dalle restrizioni pandemiche: il comparto fieristico e quello congressuale. Una ripresa cruciale, per l'indotto generato in città: Napoli può infatti contare su 18 fiere nel 2022 e su una stima di 200 congressi in cui è coinvolto il Convention Bureau Napoli, che prevede una crescita almeno del 10% rispetto al 2019. Riparte definitivamente anche il settore dei convegni accademici, col relativo afflusso economico e culturale: oltre 200 organizzati dalla Federico II. 

Salvo ulteriori imprevisti, gli anni degli eventi a singhiozzo sono alle spalle. Come documentato nei giorni scorsi, il boom turistico è già tornato, e negli alberghi fioccano già le prenotazioni per Pasqua e fino a giugno, per vacanze, congressi, convegni o fiere. Il calendario della Mostra d'Oltremare, come anticipato, prevede 19 eventi fino a inizio 2023, tra cui Quattro Zampe in Fiera, l'attesissimo Comicon, Siferr, Tutto Pizza, Fiera della Casa, Vebo, Tuttosposi, Farmaexpo, Smau, Nauticsud. Secondo gli ultimi dati Aefi, che punta a tornare ai numeri pre-Covid entro 2 anni, per 1 euro investito dalle imprese del fieristico se ne generano 60 di business e 23 di indotto. Per una fiera - secondo i dati di Mostra d'Oltremare - si registrano una media di 5mila presenze e un moltiplicatore di 15 euro a visitatore. Su 19 fiere, insomma, l'indotto atteso è di 1,42 milioni senza contare gli introiti di alberghi, b&b e ristoranti. «La ripartenza fieristico è una realtà - argomenta Maria Caputo, consigliere delegato della Mostra d'Oltremare di Napoli - abbiamo lavorato per rilanciare il segmento espositivo totalmente fermo causa pandemia.

Da aprile a febbraio 23 abbiamo già in calendario 19 fiere, nazionali e internazionali, che garantiscono alla struttura un rilancio importante ma anche un notevole indotto economico per la città. Inoltre stiamo progettando già il calendario 2023 per definire i contratti con settori strategici come turismo e food. Proprio in questi giorni abbiamo anche definito il progetto biennale per il salone Nauticsud che, in collaborazione con Afina, nel 2023 ci sarà tra 11 e 19 febbraio». Altre iniziative da rimarcare, fuori dagli spazi espositivi, sono il Pizza Village (che compie 10 anni) sul lungomare Caracciolo dal 17 al 26 giugno e il Navigare dal 12 al 20 novembre a Mergellina.

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Secondo i numeri pre-Covid, il comparto congressuale in Campania mobilita 2,5 miliardi all'anno di impatto diretto sul pil (36 in italia). Nel primo trimestre del 2022 sono stati circa 40 gli eventi del Convention Bureau di Napoli (in cui figurano tra gli altri Alberghi Carriero, Naldi, Izzo, Jannotti Pecci, Maione, Stazione Marittima, Fs, Gesac), un dato in crescita rispetto al 2019 del 20%. «Il comparto congressuale ha un importante impatto materiale sul tessuto economico della città - spiega Margherita Chiaramonte, presidente del Cbn - creazione di nuovi posti di lavoro, indotto, attività di promozione. Nell'organizzazione di un convegno, infatti, sono coinvolti tantissimi attori: trasporti, alberghi, ristoranti, senza dimenticare che un turista congressuale ha una capacità di spesa quasi 3 volte superiore rispetto al visitatore tradizionale. Il congressuale è fondamentale anche per la destagionalizzazione del turismo. Si lavora per le imprese e per la città, alla ricerca di sinergie anche con le istituzioni, con le quali c'è un costante dialogo soprattutto per la costituzione di una Dmo (Destination Management Organization), strumento operativo fondamentale per candidare Napoli ad ospitare sempre più eventi, soprattutto internazionali». Per chiudere sul mondo accademico, i convegni saranno quasi tutti ibridi - spiegano dalla Federico II - cioè in parte a distanza, ma tutti in presenza fisica. Le 9 sedi (sparse tra centro storico, via Partenope, Monte Sant'Angelo, Capri e San Giovanni) sono sold-out per tutte le prossime date, con prenotazioni che si spingono fino al prossimo autunno e oltre. Senza contare le aule dipartimenti, la Federico II ospiterà circa 200 convegni nel 2022, ognuno dei quali muove tra le 100 e le 500 persone. 

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