Napoli, il primo “albero monumentale” ​nel Vomero senza più verde

Napoli, il primo “albero monumentale” nel Vomero senza più verde
di Paolo Barbuto
Martedì 19 Ottobre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 16:02
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Il decreto risale a una decina di giorni fa ma l’inserimento nell’elenco ufficiale è delle ultime ore: il Vomero ha il suo primo “albero monumentale”. Si tratta di piante particolarmente antiche e maestose che meritano di essere inserite in un elenco speciale che le pone sotto tutela del Ministero: nessuno più può prendere decisioni su quegli alberi che lo Stato ha trasformato in monumenti verdi, solo un’apposita commissione si occupa della cura e della tutela di quelle piante. In questo caso c’è solo un piccolo dettaglio che offusca l’entusiasmo della vicenda: il primo albero monumentale del Vomero è già pericolante. Lo era anche prima della promozione a “monumento”. 

Si tratta dell’immensa pianta che si trova al centro di piazza degli Artisti: è una “Fitolacca” dalle radici che stanno aggredendo l’asfalto e dalla chioma tanto folta da essere diventata un pericolo per i passanti. Ovviamente sarebbe bastata una potatura eseguita in maniera corretta per cancellare il pericolo, ma fino all’altro giorno quell’albero ultracentenario, che oggi è un monumento, era nella disponibilità del Comune di Napoli: e il Comune di Napoli non ha giardinieri, non ha potatori, non ha strutture in grado di prendersi cura di un albero così immenso.

È imbarazzante vedere la foto di quell’albero pubblicata nei documenti ufficiali con tanto di plastica rossa che lo delimita per segnalare il pericolo. Ma a breve, questione di giorni, il pericolo sarà cancellato: interverranno giardinieri che si occupano proprio di piante monumentali e lo rimetteranno in sesto. L’inserimento dell’albero vomerese nel novero di quelli monumentali è una vittoria di tre strutture che l’hanno segnalato: la Gea ets, il Comitato Civico Vomero e “Gazebo Verde”: quest’ultimo comitato, presieduto da Maria Teresa Ercolanese, è lo stesso che prima dell’estate s’è impegnato per piantare 80 nuovi alberi in sostituzione di quelli abbattuti o morti ai lati di via Cilea.

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A fronte della bella notizia per l’albero di piazza degli Artisti c’è da segnalare il consueto “disastro verde” del quartiere collinare. Nell’ultima giornata di vento forte, alla fine della scorsa settimana, hanno ceduto di schianto tre alberi piantati ai margini delle strade, decine di altri sono mezzi pericolanti e certamente pericolosi per i passanti. Palazzo San Giacomo ha promesso rapidi interventi di potatura. Poi c’è il progetto favorito dai fondi della Città Metropolitana che dovrebbe portare alla piantumazione di 56 nuovi alberi tra via Scarlatti, via Luca Giordano, piazza Vanvitelli e via Tino da Camaino: 47 platani e 9 ligustri per 70mila euro di investimento complessivi.

Il vero simbolo del disastro verde vomerese è la Floridiana, gestita dalla Soprintendenza e non dal Comune. Vialetti vietati, alberi pericolosi, verde maltrattato: chi frequenta il parco sa com’è ridotto e sa quant’era e quanto potrebbe essere bello e accogliente. Tra i parchi comunali si segnala il “Mascagna” che per tutti è “i giardinetti di via Ruoppolo”: spesso chiuso per mancanza di addetti, sempre mezzo recintato per pericoli in corso, resta un punto di riferimento per migliaia di vomeresi anche se il degrado avanza di giorno i giorno e divora pezzi del verde di tutti. Per il resto il Vomero non ha quasi nulla: i giardinetti nei pressi delle fermate della Metro sono invivibili, quello incastrato dietro via Case Puntellate è chiuso e chissà quando (e se) riaprirà. Poi c’è la vergogna del parco dell’ex gasometro. Un progetto lungo vent’anni durante il quale, a cadenza biennale, s’è annunciata l’apertura ufficiale.

L’ultima notizia circa l’imminente inaugurazione è arrivata la scorsa primavera: “dopo l’estate 2021 il parco dell’ex gasometro verrà finalmente aperto”, si disse. Abbiamo superato la metà di ottobre e quel parco non esiste ancora. Però qui c’è primo albero monumentale; che è già pericolante: ecco, forse quegli acciacchi lo rendono davvero il simbolo del verde al Vomero. 

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