Napoli, allarme al Monte Echia: rampe malridotte e fragili, basta sfiorarle e crollano

Napoli, allarme al Monte Echia: rampe malridotte e fragili, basta sfiorarle e crollano
di Paolo Barbuto
Venerdì 19 Agosto 2022, 09:57 - Ultimo agg. 20 Agosto, 09:07
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«Bisogna eseguire lavori intensi e urgenti alla rampe Lamont Young, occorrono fondi speciali». La presidente municipale di Chiaia e Posillipo, Giovanna Mazzone, affronta la prima estate del suo mandato dribblando i guai: il crollo che ha bloccato via del Marzano, i ritardi nei lavori a via Alfano chiusa da un anno, adesso anche la questione delle rampe del Monte Echia che hanno mostrato tutta la loro fragilità. Un muro è crollato all'impatto lieve di un'auto che faceva manovra, la strada è chiusa, sono in corso i primi lavori di messa in sicurezza ai quali dovranno seguire profondi interventi di ristrutturazione per evitare altri eventi analoghi che sono dietro l'angolo.

Il crollo s'è verificato nella prima settimana di agosto. Due turisti americani in vacanza a Napoli si sono avventurati alla scoperta del monte Echia, traditi dal navigatore hanno imboccato le rampe Lamont Young, strette e difficili da percorrere se non si hanno capacità di guida adeguate. All'altezza del sesto tornante il guidatore straniero non è riuscito ad affrontare correttamente la curva, così ha fatto un po' di marcia indietro per recuperare la traiettoria giusta. Nella manovra si è appoggiato sul muretto che costeggia le rampe e ha sentito un fragore: il muro è piombato giù di schianto al solo tocco dell'auto.
I turisti, impauriti, hanno atteso qualcuno, hanno spiegato di non aver effettuato nessuna manovra spericolata, hanno mostrato l'auto che non aveva nemmeno un piccolo segno d'impatto: quel muro s'è sbriciolato semplicemente perché era fragile.



La strada, già parzialmente inibita, è stata definitivamente chiusa al transito. Immediatamente sul posto è giunta una squadra di operai che sta provvedendo a una immediata messa in sicurezza. S'è appurato che la fragilità delle rampe è causata dalla vegetazione che cresce, rigogliosa, nelle piccole fratture del tufo corroso dagli eventi atmosferici e dall'inquinamento. Le piante crescono liberamente, le radici affondano della pietra e causano spaccature sempre più profonde che, alla fine, minano la stabilità delle strutture. Insomma, per farla breve, non è solo il pezzetto di muro venuto giù per il lieve impatto con l'auto dei turisti ad essere pericoloso, ma l'intero percorso delle rampe.
Di primo acchito i lavori si sono concentrati (giustamente) sulla riparazione del crollo ma anche sulla vegetazione infestante: la maggior parte delle piante che s'erano insediate nel tufo è stata rimossa, però quello realizzato in quest'afoso agosto è solo un intervento palliativo perché il percorso che conduce a Pizzofalcone e alla disperata Villa Ebe resta estremamente pericoloso.

Perfino i residenti storici, abituati a convivere con le difficoltà e con il degrado di quelle rampe, oggi sono preoccupati. Dai balconcini e dai bassi che affacciano sulla salita, in tanti si sono mossi per chiedere di non abbassare la guardia sulla questione e di continuare a raccontare il disagio di quella stradina fino a che i pericoli non saranno stati completamente eliminati.
Dal suo studio che domina le rampe Lamont Young, l'artista Pasquale della Monaco lancia il suo allarme: «Occorre maggiore attenzione a questo pezzetto di Napoli, lavori per cancellare il pericolo dei crolli, interventi per recuperare villa Ebe in abbandono, rapidità nella conclusione dei lavori sul belvedere di Monte Echia.

Questo dovrebbe essere un pezzetto di paradiso, attualmente, invece, è solo un inferno».

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