Napoli, è allarme ai Ponti Rossi: lesionati gli archi di epoca romana

Napoli, è allarme ai Ponti Rossi: lesionati gli archi di epoca romana
di Luigi Roano
Venerdì 30 Novembre 2018, 18:00
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I «Ponti Rossi» a rischio crollo? Secondo i residenti della zona sì. Un timore per altro testimoniato da una corposa documentazione fotografica spedita al presidente della Commissione consiliare delle infrastrutture Gaetano Simeone, consigliere comunale di Agorà. Visti i crolli degli ultimi tempi in tutto il Paese - e Napoli non fa eccezione - la paura è a livelli di guardia. A guardarle quelle foto effettivamente c'è di che preoccuparsi.

La struttura è denominata così per il colore dei mattoni che la caratterizzano e sono gli unici resti di un acquedotto romano risalente a 2000 anni fa. Oltre al valore storico e architettonico costituiscono il punto di collegamento tra Capodimonte e il quartieri Arenaccia e Piazza Carlo III. I Ponti Rossi danno il nome alla strada che arriva fino a Porta Grande, l'ingresso principale del Parco di Capodimonte, insomma sono una vera e propria arteria di collegamento tra la Napoli collinare e quella settentrionale. Simeone a ha inviato una lettera all'assessore alle Infrastrutture Mario Calabrese, ad Alessandra Clemente che ha la delega alla Protezione civile e al dirigente della Protezione civile Ciro Esposito che è anche capo dei vigili urbani. «Sono andato a verificare la situazione di persona e devo dire che sembra abbastanza critica. Se entro oggi non avrò risposte sulla sicurezza - racconta - interesserà i vigili del fuoco perché ci facciano capire se esiste pericolo oppure quelle crepe sono solo di natura superficiale». La risposta è arrivata perché ieri sera sul tardi c'è stato il primo sopralluogo della protezione civile oggi se ne saprà di più.

La natura storica della struttura interessa anche per forze di cose la Sovrintendenza e Simeone al riguardo è intenzionato a chiedere un parere anche al sovrintendente Luciano Garella. La sostanza della situazione è che il maltempo di questi giorni che ha unito alla pioggia abbondante forti raffiche di vento ha fatto scattare un allarme da parte dei residenti. Si ricorderà che le settimane scorse le forti raffiche hanno causato una vera e propria strage di alberi e di cornicioni. Troppo vicino il ricordo della morte di Davide Natale, 21 anni. Era appena uscito dall'università, cercava di raggiungere un luogo protetto per poi tornare a casa a San Nicola La Strada. Mentre percorreva il vialetto che costeggia lo stadio San Paolo su di lui si è abbattuto un albero.

Napoli città di carta, è la terra dove si sbriciolano un giorno all'improvviso interi edifici si ricorderà il cedimento della facoltà universitaria di via Veterinaria non lontana dai Ponti Rossi. O cadono cornicioni. Una città ingabbiata da migliaia di tubi innocenti perché c'è consapevolezza del pericolo, dove però non esiste una mappa del rischio. Di qui l'allarme scattato sui Ponti Rossi dalle migliaia di persone che abitano nei paraggi preoccupate anche dal fatto che da li sotto passano migliaia di auto al giorno, vibrazioni che non faranno certo bene a una struttura che ha circa 2000 anni di vita.

Sono una trentina i ponti e viadotti di Napoli, esclusi quelli della Tangenziale. Dal giorno della tragedia di Genova chi vive nei pressi di queste strutture si interroga: sono sicuri? La domanda se la sono posta anche a Palazzo San Giacomo e hanno deciso di far partire immediatamente uno screening su tutte le strutture della città. All'epoca - siamo ad agosto - a Il Mattino proprio l'assessore Calabrese sulle verifiche si espresse così: «Si tratta di un'operazione complessa. Mancano documenti e archivi tramite i quali risalire alla storia degli interventi. Insomma il percorso è difficile, ma lo stiamo affrontando con grinta. Praticamente i controlli sono già iniziati». Sotto osservazione fu messo subito il ponte della Sanità e quello di San Rocco di Miano. Da oggi probabilmente toccherà anche ai Ponti Rossi.
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