Napoli, l'appello dei giovani di Materdei: «Siamo abbandonati dalle istituzioni»

I giovani di Materdei: "Noi abbandonati dalle istituzioni"
I giovani di Materdei: "Noi abbandonati dalle istituzioni"
di Antonio Folle
Sabato 18 Maggio 2019, 15:29
3 Minuti di Lettura
Il quartiere Materdei è, per sua natura, ricco di contraddizioni. Dal punto di vista geografico è ai piedi della collina del Vomero, ma anche a due passi dal centro storico della città e, più a nord, dalla collina di Capodimonte. Un quartiere di confine dove oggi si dibattono due "anime", quella del quartiere popolare e quella del quartiere in pieno rilancio grazie al turismo. Il 2003, con l'apertura della fermata della Linea 1, lo spartiacque per un quartiere dove, nonostante i turisti, permangono sacche di problemi mai risolti dalla politica, a nessun livello. Uno dei problemi più sentiti nel quartiere è l'assenza di luoghi di aggregazione per i giovani e i giovanissimi che puntano il dito contro le istituzioni locali che, lo denunciano con forza i giovani dell'associazione "Giovani Promesse", si mostrano sorde di fronte alle continue richieste di aiuto. 

«Siamo abbandonati dalle istituzioni - denuncia Salvatore Paternoster dell'associazione "Giovani Promesse", nata negli scorsi giorni proprio per chiedere una interlocuzione con palazzo San Giacomo - a cui ci siamo rivolti per ottenere qualche risposta circa la nostra condizione. Il quartiere è nel degrado e molto spesso siamo costretti a trattenerci in spazi dove non vengono a prelevare i rifiuti o dove c'è il rischio di ferirsi. Eppure a Materdei ci sarebbero alcune strutture che potrebbero fare da volano di sviluppo e da punto di aggregazione per i ragazzi - prosegue Paternoster - ma o sono chiuse o sono occupate dai centri sociali che svolgono attività politiche mascherate da attività sociali. Noi non vogliamo fare politica e non vogliamo essere coinvolti in giochi di potere, vogliamo semplicemente avere un posto dove vivere la nostra vita con dignità e partecipare alla vita del nostro quartiere».
 

Circa sette mesi fa i ragazzi di Materdei avevano già rivolto un appello al Comune di Napoli. «Si sono limitati a dire che non ci sono soldi - spiega ancora Salvatore Paternoster - ma noi non abbiamo mai chiesto soldi al Comune. Quello che chiediamo è di poter essere inclusi in qualche progetto sociale, di fare rete con altre associazioni giovanili, di sentirci protagonisti della nostra città. Quando i ragazzi di quartieri come questi - conclude - vengono abbandonati da tutti è facile che finiscano nella rete della criminalità organizzata. Poi assistiamo a stese e sparatorie e ci chiediamo perchè i ragazzi di Napoli scelgono la via della malavita».

Eppure qualcosa, proprio a Materdei, sembra essere sul punto di muoversi. I ragazzi dell'associazione Giovani Promesse potrebbe - la cosa è ancora in una fase preliminare - creare una sinergia con il Museo di Napoli, la raccolta di testimonianze del passato istituita da Gaetano Bonelli. Visite guidate organizzate proprio dai più giovani, convegni e percorsi storico-culturali le opzioni allo studio. «Le mie porte sono sempre aperte - ha dichiarato Bonelli - ancora di più per giovani come quelli di Materdei che vogliono darsi da fare e risollevarsi dalla loro condizione. Nei prossimi giorni ci incontreremo e vedremo che tipo di progetto mettere su. La cultura - prosegue il fondatore del Museo di Napoli - è un'arma fondamentale per combattere il degrado dei quartieri».
© RIPRODUZIONE RISERVATA