Napoli, la beffa di piazza Garibaldi: saltato il termine dei lavori

Napoli, la beffa di piazza Garibaldi: saltato il termine dei lavori
di Paolo Barbuto
Martedì 16 Luglio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 10:05
4 Minuti di Lettura

Ridono, ridono di gusto, ti ridono in faccia e fanno: «Ma perché ci avete veramente creduto?». Percorriamo piazza Garibaldi col cellulare sintonizzato sulla pagina Youtube del Comune di Napoli, mostriamo le immagini di un servizio dello scorso 6 maggio, meno di 70 giorni fa. È una lunga intervista al sindaco di Napoli che si apre con queste parole: «A fine giugno questa piazza sarà restituita finalmente alla città... abbiamo già programmato qui alcuni eventi dell'estate a Napoli». Bastano queste prime parole riprodotte dallo smartphone, e gli interlocutori iniziano a ridere.
 
Sono commercianti, albergatori, residenti che prima ridono per l'ingenuità del giornalista che ha creduto alla promessa, poi s'arrabbiano e mostrano la piazza: siamo a metà luglio, la scadenza promessa dal sindaco è ampiamente superata, la piazza non è stata restituita alla città e i lavori sono abbondantemente in corso.

Dagli uffici di Metropolitana di Napoli spiegano che una ragione per la mancata chiusura del cantiere c'è. I lavori al manto stradale, necessari per considerare definitivamente conclusa l'opera, avrebbero richiesto la chiusura temporanea alle auto di una porzione di piazza Garibaldi e il traffico avrebbe avuto un impatto negativo sugli spostamenti in città proprio nei giorni degli arrivi delle delegazioni dell'Universiade, ecco perché il cantiere non è stato ancora chiuso.

La spiegazione ha una sua incontrovertibile logica. Ma se fosse stato così ci saremmo trovati di fronte a una piazza dove i lavori erano praticamente già terminati in attesa del permesso per intervenire sull'asfalto circostante senza creare difficoltà alla circolazione. Invece gli operai in piazza sono ancora in piena attività.

I titolari del negozio Giancar sono sulla soglia del negozio, mostrano il degrado del pattume accatastato dietro le inferriate che proteggono il cantiere, indicano un uomo senza fissa dimora che s'è creato la sua casa in mezzo agli operai i quali lo sfiorano con i mezzi meccanici senza pensare di allontanarlo, spiegano che lì dentro entra chiunque e che qualche sera fa hanno allontanato due persone che s'erano infilate nel cantiere della cavea per fare sesso. Indicano il gigantesco e antico lampione a più fari che illumina la piazza. Uno dei corpi illuminanti non c'è più: «È stato centrato da un mezzo meccanico qualche giorno fa, cadendo ha sfiorato un operaio». Mentre si parla dei guai della piazza una grossa betoniera che sta manovrando all'interno del cantiere, centra in pieno uno dei quaranta alberi appena piantati e lo abbatte. Un segno del destino: prima della fine dei lavori la piazza comincia a perdere pezzi.

Quanto ci vorrà realmente per concludere i lavori? Non abbiamo occhi esperti per giudicare, perciò abbiamo chiesto agli operai che stanno nel cantiere i quali a mezza voce e dietro la promessa di anonimato hanno fatto un po' di ipotesi. Secondo il più giovane dei tre interpellati la questione si può risolvere nel giro di qualche settimana, antro metà agosto. Un altro manovale, nero d'abbronzatura e con baffi scuri ci ha spiegato che i lavori al teatro, la cavea da 2.500 posti, sono ancora lunghetti, se ne riparlerà almeno a settembre. Il più anziano ed esperto tra gli intervistati ci ha detto, a colpo sicuro, che prima dell'autunno non se ne parla di cancellare il cantiere da piazza Garibaldi.

Adesso capirete che dopo 15 anni di strazio e di lavori in corso, qualche mese in più non sarà un dramma.

Però chiediamo a un albergatore (anomimo) cosa ne sarà degli eventi dell'estate a Napoli previsti per piazza Garibaldi: uno sguardo che incenerisce è la risposta immediata. «Lei ha voglia di scherzare, noi no. E comunque sappiate che la piazza sarà dotata di wi-fi gratuito, significa che sarà presa d'assalto dagli immigrati che potranno parlare e navigare a spese del Comune. Se non ci saranno controlli 24 ore su 24, questo posto diventerà invivibile, altro che eventi dell'estate».

© RIPRODUZIONE RISERVATA