Napoli, boom di turisti: «Ma da Banksy al dinosauro le mete meno valorizzate»

Napoli, boom di turisti: «Ma da Banksy al dinosauro le mete meno valorizzate»
di Gennaro Di Biase
Venerdì 12 Agosto 2022, 08:43 - Ultimo agg. 18:20
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Nel bene e nel male, Napoli si mostra a chi la visita così com'è: sempre viva e autentica. Ma sa anche nascondersi bene. E sotto il velo della città possono celarsi esperienze partenopee famose, di cui i turisti hanno sentito parlare in ogni angolo del pianeta, ma che non sono affatto facili da vivere e trovare. Federalberghi, per questo motivo, ha stilato una lista delle domande più frequenti che i vacanzieri hanno rivolto alle reception degli hotel in questa estate 2022. Location da raggiungere, capolavori artistici, mezzi di trasporto, cibo, spiagge. Non è semplice orientarsi, in certi casi a Napoli, nonostante le app e Google maps. Partenope è babelica, insomma, e non si scopre con due clic sul Web.

Una delle attrazioni più leggendarie ma poco pubblicizzate, per il turista che ha scelto Napoli nell'estate 2022 è, naturalmente, D10s. In cima alla lista delle domande più gettonate, secondo Federalberghi Napoli, ci sono infatti due posti famosi, ma a tratti difficili da localizzare per italiani e stranieri: «Come si trova l'altarino di Diego?» e «Come si arriva allo stadio? Bisogna prenotare per visitare il museo?». Domande che riguardano lo stesso argomento, cioè il Pibe de Oro, ma che hanno risposte diverse: il murales-altare dei Quartieri Spagnoli di via de Deo - ripreso dalle telecamere di tutto il mondo - non è un sito turistico ufficiale. E non è indicato da segnaletiche. L'ex San Paolo a Fuorigrotta, lo si raggiunge invece dal centro con la Cumana, e il museo non esiste.


Il cibo (da strada o meno) è senza dubbio il re delle attrazioni, su larga scala. Spetta al food il voto più alto, un «9» spaccato, tra quelli dati dai vacanzieri alla città in occasione delle pagelle riferite al Mattino da turisti inglesi, francesi o statunitensi nelle scorse settimane. Eppure, e nonostante il boom di bar e fast food in centro storico, non tutto il cibo si trova con uno schiocco di dita. Un altro mito celebre in tutto il mondo riguarda la pizza fritta. Secondo Federalberghi, è proprio questa una delle curiosità spesso irrisolte dei turisti. «La pizza normale e la pizza fritta sono la stessa cosa?», chiedono in ogni lingua. No, non è la stessa cosa. Ma i cicoli e il battilocchio non godono dello stesso marketing della margherita.

Dal Web alle strade di Napoli, insomma, il passo non è sempre così immediato. Altre domande frequenti per gli albergatori sono quelle sulle localizzazioni del murale di Banksy in vico Gerolomini o delle opere di Jorit a San Giovanni a Teduccio, in particolare Che Guevara e Maradona. Altro tesoro nascosto ai più è poi l'allosauro custodito nel Museo di Paleontologia di Largo San Marcellino, in zona Mezzocannone. Tornando alle domande in reception, da segnalare le richieste sul preziosissimo «Caravaggio di Pio Monte della Misericordia» e sul «Tesoro di San Gennaro». Location ben tenute e ben gestite, ma non esattamente al centro del centro storico.

Con Procida Capitale della Cultura, tra le frequently asked questions dei turisti, impazza «come si arriva a Procida?». I meglio organizzati, ovviamente, hanno scoperto da soli - online, con più di un clic - che si parte in aliscafo dal Beverello e come si raggiunge il molo. Federalberghi segnala poi le richieste dei vacanzieri su un'altra famosa realtà partenopea: «Dove si trovano le boutique dell'alta sartoria partenopea?». Le risposte sono varie, ovviamente. E i turisti vengono spesso direzionati nella zona di Chiaia. Questa curiosità suggerisce però l'esistenza di una domanda di mercato che potrebbe essere valorizzata, magari, da un portale rivolto a visitatori di alto profilo.

Altro grande tema: il mare, per lo più negato. Avendo osservato - sul web o dal vivo - le potenzialità del Golfo, i vacanzieri suppongono che Napoli sia una città in cui trovare una spiaggia sia come bere un bicchier d'acqua.

Ecco perché ai front office delle strutture ricettive impazza un altro quesito, di cui il Mattino si è occupato a più riprese nei giorni scorsi: «Dove troviamo una spiaggia dove poterci bagnare?». Una bella domanda, fatta dai turisti in maniera spontanea, quasi retorica, ma che purtroppo spesso resta irrisolta. Senza contare la faccenda dell'app obbligatoria da quest'anno per accedere alla spiaggia libera - di cui ovviamente i turisti non hanno idea - il mare di Napoli è scomodo, e di spiagge libere e balneabili ce ne sono due, o al massimo tre.

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