Cantieri Unesco nel cuore di Napoli: lavori a rilento, pronte solo cinque opere

Cantieri Unesco nel cuore di Napoli: lavori a rilento, pronte solo cinque opere
di Gennaro Di Biase
Lunedì 26 Agosto 2019, 07:30
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Cinque interventi terminati, 12 cantieri aperti, 4 aree di lavoro di prossima apertura, 3 in fase di progettazione e 2 gare in corso. Questi i numeri e lo stato dell'arte dei cantieri Unesco che da anni impegnano le strade del centro di Napoli. La cifra totale da spendere per il restyling delle vie storiche della città resta di 100 milioni. Di questi soldi, spiega l'assessore comunale all'Urbanistica Carmine Piscopo, «è stato impegnato oltre il 50%: i primi 3 lotti da soli hanno superato i 30 milioni di investimenti».
 
Certo, le difficoltà ci sono e sono sotto gli occhi di tutti, perché spesso bisogna fare i conti con rimandi, ritardi, degrado e minacce (come a Porta Capuana), ritrovamenti archeologici o sottoservizi malmessi che costringono a revisioni dei progetti (è il caso di piazza Mercato), o, come di questi tempi, con le ferie d'agosto degli operai. Eppure «la deadline di consegna di tutti i cantieri entro la fine del 2023 sarà rispettata - continua Piscopo - nel caso in cui ci dovesse essere qualche cantiere non concluso si procederebbe a una contrattazione con la Commissione europea».

Partiamo dalla lista e dallo stato di avanzamento dei cantieri del Grande Progetto Centro Storico di Napoli Sito Unesco. Lavori «ultimati» a Cappella Pignatelli e all'Insula del Duomo (già collaudati) e ai Complessi di Santa Maria della Colonna, Santa Maria Maggiore e Cappella Pontaniana. Più lunga la lista dei cantieri work in progress: alla Murazione aragonese di Castel Capuano, nel Complesso dei Girolamini di San Paolo maggiore, di San Gregorio Armeno (ex Asilo Filangieri), dei Santi Severino e Sossio, più le chiese di San Pietro a Majella, San Pietro Martire, Santi Cosma e Damiano. In fieri anche i lavori di molti spazi urbani. Quanto alle prossime aperture di cantiere, presto si inizieranno le operazioni nei Complessi di San Lorenzo Maggiore, dell'Annunziata/Ascalesi e nel Teatro antico di Neapolis. Tre interventi sono invece in fase di progettazione Santa Maria della Pace, il Tempio della Scorziata, un'altra zona dell'Insula del Duomo e gli Incurabili.

Nel progetto Unesco il centro storico è diviso in 3 lotti, per ciascuno dei quali sono stati investiti 10 milioni di euro. Va fatta una distinzione, però, tra «spesa impegnata» e «spesa rendicontata»: «I finanziamenti Unesco funzionano per stati di avanzamento e impegni di spesa - spiega Piscopo - Le rendicontazioni avvengono alla fine dei collaudi, e andranno fatte entro il 2023». Altro aspetto economico interessante del Progetto Unesco riguarda le «economie di gara», cioè i risparmi ricavati dai ribassi registrati in fase di assegnazione dei lavori. Il ribasso del primo lotto è stato del 20 % sull'importo a base di gara. Il secondo lotto ha avuto un ribasso del 10%, e il terzo lotto addirittura del 30% (ai 10 milioni impegnati per ciascun lotto vanno sottratte dal risparmio le spese: oneri di sicurezza, compensi dei capi di cantiere, eccetera). Le «economie di gara» hanno così creato un vero e proprio tesoretto tornato nella disponibilità dell'ente erogatore (in questo caso la Regione, mentre l'ente finanziatore è, ovviamente, la Commissione europea). Che fine fanno questi soldi? 15 milioni che la Regione ha destinato al restyling della parte crollata degli Incurabili - filtra dal Comune - derivano proprio da questi risparmi.

A parte Porta Capuana, di cui abbiamo documentato restyling e degrado su queste pagine nei giorni scorsi, altro caso critico è piazza Mercato, teatro di proteste per i lavori al palo e le fogne scoperte. Le sospensioni sono state due: la prima - che riguardava il destino dei basoli in pietra lavica - è finita nel 2018. La seconda nel 2019, dovuta sia ad alcuni ritrovamenti di reperti, strade e tracciati. I lavori sono ripresi il 15 luglio. Poi sono arrivate le ferie.

«Il grande progetto Unesco - prosegue Piscopo - è l'opportunità di valorizzare il centro antico e restaurare il patrimonio artistico. Siamo consapevoli dei disagi che i cantieri sempre comportano ma siamo anche consapevoli della straordinaria operazione di valorizzazione che investe Napoli, cui si aggiungono i 90 milioni del Contratto di Sviluppo, recentemente sottoscritto con il Governo». «Da anni - spiega il presidente della II Municipalità Francesco Chirico - sollecitiamo l'Amministrazione sulle scelte e l'avvio dei cantieri Unesco. Abbiamo sempre dovuto rincorrere, in alcuni casi anche apportando dei correttivi ai progetti. Ma nelle strategiche non veniamo coinvolti».
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