Capodanno a Napoli, quattro giorni di musica: il 31 metro e funicolari non-stop

Dal memorial Pino Daniele al brindisi con Peppe Iodice e Clementino

Rkomi, protagonista del concerto del 30 dicembre in piazza del Plebiscito
Rkomi, protagonista del concerto del 30 dicembre in piazza del Plebiscito
di Valerio Esca
Mercoledì 28 Dicembre 2022, 00:03 - Ultimo agg. 29 Dicembre, 09:31
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Nuovo anno, nuovo format. A Napoli la festa di Capodanno si fa in quattro. Dal 29 dicembre al primo gennaio concerti e spettacoli, tutti gratuiti, per trasformare il tradizionale veglione del 31 dicembre in una lunga festa popolare, per soddisfare i napoletani e il milione di turisti attesi in città. Un programma che rientra nel più ampio progetto «Napoli città della musica», sul quale il sindaco ha scommesso. Per l’occasione sarà garantito il trasporto pubblico, con un servizio no-stop di metropolitana e funicolare. 

Al via domani i quattro giorni di musica all’ombra del Vesuvio, con lo spettacolo live in memoria di Pino Daniele. Appuntamento alle 19 nella Galleria Umberto I - ingresso libero fino ad esaurimento capienza -, con «Qualcosa arriverà audio-visual live performance». Si esibiranno giovani talenti selezionati da accademie e conservatori, in ricordo dell’artista napoletano, che coinvolgerà altre figure artistiche simbolo di Napoli come Eduardo De Filippo e Massimo Troisi.

Il secondo giorno di eventi inizia la mattina di venerdì 30 dicembre nel segno della positività: davanti ai ragazzi dell’Istituto penitenziario minorile di Nisida, lo spettacolo musicale ideato e diretto dal maestro Carlo Morelli, dal titolo «That’s Napoli Live Show».

Sempre in mattina al Maschio Angioino, dalle 10 alle 20, per la prima volta si terrà il «Capodanno dei bambini» con il “Castello musicante”. Attraverso il gioco i bambini saranno accompagnati in un lungo percorso di intrattenimento.

Il clou del 30 dicembre sarà il concerto della sera, quando dalle 21 sul palco di piazza del Plebiscito, il protagonista sarà Rkomi. In apertura del concerto sono state selezionate alcune figure femminili della nuova generazione musicale napoletana: La Niña, al secolo Carola Moccia; Lndfk, ovvero Linda Feki; Lil Jolie, pseudonimo di Angela Ciancio; Nziria, il nuovo progetto di Tullia Benedicta. Nel tardo pomeriggio si esibiranno tre giovanissime cantanti: Ste, Iosonorama e Gaiè. Sabato 31 dicembre il countdown parte dal mattino, con le orchestre giovanili di Napoli. Dalle ore 11 presso il Palavesuvio di Ponticelli ci sarà l’esibizione de l’Orchestra dei fiati di Città metropolitana, a seguire l’esibizione dell’Orchestra Scarlatti junior.

Dalle 21,30, si ritorna in piazza Plebiscito. Mattatore del concertone sarà Peppe Iodice. Sul palco Belen Rodriguez, Stefano De Martino, Biagio Izzo, Gianni Simioli, Lina Sastri, Clementino, che torna a cantare a Capodanno a Napoli dopo cinque anni, Andrea Sannino, Rosario Miraggio, Gianluca Capozzi. Dopo la mezzanotte dj set con Decibel Bellini e live di Lucariello e Franco Ricciardi. Ma il veglione in salsa napoletana diventa “etnico” con le due discoteche all’aperto allestite sul lungomare: una a Rotonda Diaz e l’altra a Piazza Vittoria. Il nuovo anno inizia invece nell’insegna della tradizione classica. Domenica 1 gennaio, nella cornice della chiesa di San Domenico Maggiore, alle17,30, un concerto dedicato al maestro Roberto De Simone. Per la notte di Capodanno metropolitana linea 1 no stop, lo stesso vale per la funicolare Centrale. Montesanto e Mergellina effettueranno l’ultima corsa alle 19,40. I bus termineranno il servizio entro le 20 circa (anche l’Alibus); sospesi i servizi notturni. Per la sosta: no stop per Argento, Brin, Chiaiano, Colli Aminei, Frullone e Spalti. 

Intanto il sindaco Manfredi è tornato sull’argomento movida. Bisogna cercare di «decomprimere alcune parti del centro storico e fare in modo che ci siano altri luoghi della città dove si possano distribuire le persone» ha detto l’ex rettore a radio Club 91. «Lo sviluppo degli ultimi anni ha concentrato molte attività, soprattutto di food, in poche zone della città – ha aggiunto -. Questo è stato positivo da un certo punto di vista se pensiamo ai Quartieri spagnoli. Ma la concentrazione eccessiva determina anche disagi e difficoltà di gestione della sicurezza». «Oggi – spiega ancora - non è possibile negare licenze perché esiste un meccanismo di auto dichiarazione quindi di deregulation. Dobbiamo cercare di fare una politica che punti a decomprimere alcune parti del centro storico».
 

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