Napoli, caserma nella villa vesuviana di Barra: interrogazione al ministro della cultura

Napoli, caserma nella villa vesuviana di Barra: interrogazione al ministro della cultura
di Alessandro Bottone
Giovedì 17 Marzo 2022, 14:10
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La volontà di realizzare una caserma dei carabinieri in una villa vesuviana non trova tutti d'accordo. Il progetto riguarda la storica villa Letizia a Barra, quartiere nella zona orientale di Napoli. Il presidio delle forze dell'ordine dovrebbe essere ospitato in alcuni locali al piano terra e al primo piano dell'edificio comunale. Il caso arriva all'attenzione del Governo con una interrogazione della senatrice Margherita Corrado.

L'Onorevole - insieme ai colleghi del gruppo misto Angrisani, Lannutti e Granato - si è rivolta al Ministro della cultura Dario Franceschini affinché si tuteli e valorizzi la storica dimora di via Giambattista Vela «scongiurando il rischio che questa, attraverso la realizzazione di una caserma dei Carabinieri, sia soggetta a trasformazioni incompatibili con la sua natura, nonché sottratta alla fruizione pubblica, impedendole di svolgere la funzione civile che la Costituzione affida e riconosce al patrimonio culturale pubblico».

La senatrice - evidenziando la necessità di conservazione del bene - specifica che «la realizzazione di una caserma dei Carabinieri renderebbe necessario eseguire lavori e apportare modifiche non irrilevanti all'immobile, rendendo inoltre assai difficile (se non impossibile) l'accesso al pubblico, considerate le necessarie misure di sicurezza».

 

Proprio nei giorni scorsi Il Mattino ha dato notizia della disponibilità, a favore del Comune di Napoli, di 506mila euro del "Piano Sviluppo e Coesione Città di Napoli" per curare gli interventi utili ad adeguare gli spazi della villa del "Miglio d'Oro" ad oggi abbandonati a caserma. In attesa del progetto definitivo - affidato a professionisti esterni all'amministrazione comunale - si può immaginare la futura configurazione di una parte della villa. Bisogna rivedere tutti gli impianti, sostituire la pavimentazione in parquet presente in alcune stanze, riparare le pareti delle murature portanti, sostituire gli infissi usurati e installare vetri antiproiettile. Vista l'esigenza di sicurezza è necessaria l'installazione di impianti di videosorveglianza e sensori antintrusione. Gli atti approvati in passato dalla municipalità di Napoli Est specificano che è necessaria anche l'apertura di un vano nella muratura portante per creare una via di comunicazione tra l'archivio e il magazzino.

Inoltre, con alcune tramezzature si creerebbe il locale armeria. Si interviene anche contro l'umidità presente su alcune pareti interne, per la sostituzione dei servizi igienici e per installare nuovi serramenti esterni e interni.

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Affinché la struttura possa ospitare la caserma deve essere adeguata alle norme antisismiche, antincendio e di efficientamento energetico. Si immagina di realizzare diverse aree: quella operativa con uffici, sala server, postazioni di guardiania e spazio per l'accoglienza del pubblico. Quella logistica con cucina, mensa, camere da letto. La zona servizi con armeria e locali tecnici. Si otterrebbero anche un alloggio unifamiliare con tre camere e un'area esterna per il parcheggio dei veicoli del personale.

Villa Letizia, detta anche villa Nasti, è stata costruita alla fine del 1700 e poi è stata rimaneggiata in chiave neoclassica nel corso del secolo successivo. É sottoposta a vincolo in quanto edificio di interesse storico ed è ricompresa tra le "ville vesuviane" del XVIII secolo. La struttura, proprietà del Comune di Napoli, ospita già la biblioteca e il centro anziani municipali. La scelta di utilizzare la villa di Barra per la caserma dei carabinieri - attualmente posizionata nell'adiacente quartiere di San Giovanni a Teduccio - non vede d'accordo nemmeno il consigliere municipale Patrizio Gragnano che solleva anche una questione logistica visti gli spazi ridotti nella strada adiacente. Alcuni residenti del quartiere di Napoli Est hanno scritto al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in quanto contrari alla realizzazione del progetto che risale al 2019. Resta l'esigenza di maggiore sicurezza e di un presidio al quale i cittadini del quartiere possono rivolgersi agevolmente.

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