Napoli, cento giorni di vergogna sul percorso dei turisti

Napoli, cento giorni di vergogna sul percorso dei turisti
di Paolo Barbuto
Giovedì 7 Giugno 2018, 07:00
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Quanto è importante il primo impatto per decidere se ameremo un luogo? Domanda retorica, ovviamente: le prime cose che vedi di un posto dove non sei mai stato sono quelle che determineranno il tuo grado di emozione. Sappiate che negli ultimi cento giorni, la prima cosa che i turisti hanno visto uscendo dalla stazione ferroviaria è un materasso abbandonato.

A dire la verità non s'è trattato di un semplice rifiuto lasciato lì a macerarsi alla pioggia e al sole senza che nessuno prendesse provvedimenti. Quel materasso, nel corso dei mesi, ha avuto molti «ospiti» e differenti destinazioni d'uso. Lo testimoniano le cento fotografie, una per ogni giorno, scattate dal comitato «Diritti Essenziali» attraverso le quali si racconta la storia di quell'oggetto: dotato di ombrello per proteggersi dalla pioggia, coperto da un cartone per fare ombra dal sole, utilizzato come bancarella per cercare di vendere roba presa dall'immondizia, sfruttato come panchina.
 
Una decina di giorni fa, visto il totale disinteresse dell'amministrazione, il comitato ha mandato una lettera ufficiale alla municipalità e agli assessori competenti. Una missiva con posta certificata, mica una lettera qualsiasi. Però di risposte non ne sono arrivate. Sicché è scattata la protesta ufficiale, plateale, pubblica. Un post sul blog del comitato, un video un po' ironico e molto drammatico con gli scatti più rappresentativi della «vita» del materasso posizionato alla destra di piazza Garibaldi, con la statua dell'Eroe dei Due Mondi sullo sfondo.

Sono imbarazzanti le immagini che ritraggono i turisti di passaggio davanti a quel materasso. Inevitabilmente tutti si voltano, inesorabilmente tutti si allontanano perché, onestamente, con il passare dei giorni e con il continuo «utilizzo», quell'oggetto ha iniziato a emanare un odore non proprio gradevole. Quel che ha lasciato perplessi i membri del comitato diritti essenziali è che non è arrivata nessuna protesta ufficiale oltre la loro: è come se la città fosse assuefatta al degrado e non riuscisse più a individuarlo, nemmeno se si materializza nel posto più frequentato.

Sulla pagina del comitato «Diritti Essenziali» c'è una precisazione che va richiamata. Si chiarisce che non c'è nessuna volontà di privare i disperati di un luogo dove cercare riposo, si chiede di avere rispetto per quelle persone che andrebbero tutelate e accolte, ma non su un materasso lercio al centro di una piazza. Insomma, il rispetto delle persone in difficoltà è sacrosanto; allo stesso tempo dovrebbe esserlo quello riservato al decoro di una città che non merita di essere ridotta a un immondezzaio, anche e soprattutto in un momento nel quale il turismo sta diventando motore trainante.

«Questa iniziativa, alla quale seguiranno altre, vuole essere da stimolo per gli uffici preposti alla tutela del decoro urbano e della immagine della città», spiega Patrizia Bussola che è leader del comitato nel quale sono riunite tante persone «normali» senza velleità politiche e amministrative ma con tanta voglia di contribuire alla crescita della città. «Nel caso di questo materasso, per esempio, è davvero preoccupante il fatto che per quasi 4 mesi sia sfuggito alla vista e alla sensibilità degli uffici competenti», insiste Bussola che sottolinea quanto sia singolare la distrazione da parte di chi avrebbe dovuto semplicemente guardare.

Nel frattempo quel materasso ha assunto anche un ruolo per la vita della zona. Innanzitutto è stato battezzato con un nome «'o spuorc», lo sporco; poi è entrato nel gergo degli appuntamenti, tipo «ci vediamo all'altezza dello spuorco alle 10 domani mattina». Il comitato, con riferimento alle recenti vicende pensionistiche, ha battezzato la propria battaglia «Degrado quota cento».
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