Napoli, nella city servizi al palo. E il Comune accelera: ​«Subito il rilancio»

Centro direzionale, il vicesindaco Lieto: "Pronti al dialogo con Gesecedi"

Il Centro direzionale
Il Centro direzionale
di Valerio Esca
Domenica 5 Febbraio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 08:03
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«Il tavolo sul Centro direzionale verrà convocato a stretto giro. Stiamo mettendo insieme tutti i soggetti che su quell’area hanno competenze e responsabilità. Sarà l’innesco della manovra di revisione del Piano regolatore generale». Lo assicura Laura Lieto, vicesindaco della giunta comunale con delega all’Urbanistica, che sta operando in prima persona sul progetto di rilancio del Centro direzionale sotto l’impulso del primo cittadino Gaetano Manfredi. Ridare vita alla zona orientale, partendo proprio dal Centro direzionale, è uno dei punti programmatici della giunta guidata dell’ex rettore. Perché cambiare volto a quella zona strategica di Napoli significa cambiare volta alla città. 

Lo scorso 25 gennaio è stato l’ingegner Giovanni Guglielmi, presidente della Gesecedi - consorzio che gestisce i servizi del Centro direzionale - a lanciare l’allarme dalle pagine de Il Mattino sullo stato di degrado e incuria dell’area, oltre a chiedere al Comune un cambio di passo e un’accelerazione sui processi amministrativi. Mesi fa lo stesso sindaco aveva annunciato la convocazione di un tavolo per superare l’impasse del groviglio di competenze. «Mai arrivata nessuna convocazione. Ho seguito da vicino il dibattito sul Centro direzionale promosso da Il Mattino, noi della Gesecedi - ha rimarcato Guglielmi - siamo quelli che hanno una conoscenza storica del sito, potremmo dare tanti preziosi consigli, ma se non veniamo chiamati...». Il vicesindaco Lieto su questo punto ha spiegato: «Come abbiamo dichiarato più volte, a cominciare dal sindaco, quello del Centro direzionale e delle aree che si trovano alle spalle rappresenta il punto di partenza del più generale programma di revisione del Prg. Procederemo alla convocazione del tavolo, a cui naturalmente parteciperà Gesecedi, nelle prossime settimane. Non lo abbiamo fatto in questi mesi perché stiamo formando il cosiddetto “ufficio di piano”». 

Tavolo sul Centro direzionale cosa vuol dire? «Vuol dire un metodo di lavoro, di confronto e di consultazione delle parti - fa sapere Lieto - Vuol dire un metodo di ascolto, di composizione dei diversi interessi che ci sono su quell’area, ma anche la raccolta di idee nuove». «Dobbiamo tenere insieme tutti i gruppi e tutti i soggetti che lavorano con le varie competenze al processo del piano urbanistico - ha sottolineato la numero due di Palazzo San Giacomo - Gesecedi è chiaramente un interlocutore fondamentale nel lavoro che vogliamo fare sulla City. Stiamo formando una coalizione ampia di soggetti che non hanno solo competenze gestionali, come appunto prevede la convenzione tra Gesecedi e Comune, ma che hanno interesse diretto, come per esempio i proprietari degli immobili». Sarà aperto anche a chi ha interesse «a contribuire al tema principale del Centro direzionale, cioè l’allargamento degli ambiti d’uso, che vogliamo ampliare con una variante urbanistica» ha aggiunto il vicesindaco. Il lavoro che sarà chiamato a fare il tavolo sul Centro direzionale cammina in parallelo rispetto al processo da realizzare in Consiglio comunale: la variante normativa all’attuale Piano regolatore. «È un percorso - ha affermato Lieto - che metteremo in azione quest’anno e che porteremo avanti nel 2023».  Una delle cause principali dell’attuale degrado dell’area è da ricercare nel groviglio di competenze del quale è ostaggio il Centro direzionale. Non si capisce bene chi debba fare cosa. «Le aree sono divise a metà - ha ricordato il presidente di Gesecedi - quelle pubbliche per intenderci cioè vialoni e verde, scale mobili e pavimenti così come i parcheggi toccano al Comune. Noi abbiamo la sicurezza e le aree private dove insistono gli immobili. È il Comune che deve muoversi». E proprio dal Municipio arriva la replica: «Quello delle competenze è un grosso tema che affronteremo - ha ribadito il vicesindaco - Tutta la gestione delle aree di superficie compete al Comune di Napoli, ma poi ci sono le aree di sottosuolo a cominciare dai collegamenti, i parcheggi delle aree di competenza pubblica e i parcheggi pertinenziali. Tutti argomenti che non vanno considerati come parte separata del problema complessivo di rilancio dell’area, ma come parte integrante di questo processo». 
 

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