Centro storico di Napoli, lo slalom dei turisti tra i rifiuti: «Situazione inaccettabile»

Centro storico di Napoli, lo slalom dei turisti tra i rifiuti: «Situazione inaccettabile»
di Antonio Folle
Martedì 11 Ottobre 2022, 13:06 - Ultimo agg. 18:59
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Nonostante la difficile congiuntura internazionale, con voli cancellati - anche senza preavviso -, aumento dei prezzi delle materie prime, bollette schizzate alle stelle e le preoccupazioni per l'escalation militare in Ucraina, il turismo a Napoli continua ad essere uno dei settori trainanti dell'economia. Anche in questi giorni il centro storico della città è preso d'assalto da migliaia di turisti, in massima parte stranieri, ansiosi di visitare il cuore pulsante della città e di ammirarne le bellezze. Lo spettacolo offerto ai turisti, però, non è di certo edificante. Da diversi giorni, infatti, si segnalano grossi cumuli di rifiuti che ingombrano i marciapiedi, montagne di cartoni, sporcizia e degrado diffuso anche nelle zone più battute dai principali flussi turistici come San Gregorio Armeno.

Una situazione che rischia di mettere ulteriormente in ginocchio un settore tra quelli più esposti ai contraccolpi della difficile situazione economica europea, strangolata dalla carenza di gas, e con l'inverno ormai alle porte. Il turismo a Napoli da lavoro a migliaia di persone e rappresenta una vetrina importante per l'intera città. L'importanza del settore, però, non è seguita di pari passo con una qualità di servizi - raccolta rifiuti e trasporto pubblico in primis - al passo con le necessità di una città visitata ogni giorno da migliaia di persone. 

Da questo punto di vista è impossibile non sottolineare un dato importante: dalla crisi dei rifiuti - crisi aperta ufficialmente nell'ormai lontanissimo 1994 - ad oggi non sono stati fatti passi avanti. La gestione del ciclo dei rifiuti è carente e le immagini che arrivano dal centro storico della città lo dimostrano. Oggi basta un intoppo qualsiasi, come la temporanea chiusura del termovalorizzatore di Acerra o noie burocratiche relative al rinnovo dei contratti alle ditte in subappalto Asìa, per mandare in tilt l'intero sistema e restituire alla città una immagine che mal si sposa con le ambizioni turistiche lanciate e rilanciate più volte in questi ultimi anni. 

 

«Purtroppo quello che dobbiamo constatare - denuncia Agostino Ingenito, presidente di Abbac - è la mancanza totale di una visione d'insieme.

La politica cittadina è ostaggio della burocrazia ed è incapace di offrire quelle soluzioni ad ampio raggio di cui Napoli avrebbe bisogno. Serve che l'amministrazione comunale si renda conto che servono azioni sinergiche che coinvolgano i vari assessorati e che bisogna dare risposte immediate ai vari problemi quotidiani della città. Quello che per fortuna sta ancora reggendo è il turismo di livello europeo, ma le cose devono cambiare in città, o il rischio concreto è quello di veder ridurre drasticamente questa risorsa nei prossimi anni. Se Napoli - continua il numero uno di Abbac - continua ad offrire queste visioni ai turisti allora non c'è molta speranza per il futuro. Da questo punto di vista è determinante anche il contributo dei cittadini, che devono collaborare rendendosi conto della necessità di prendersi cura della città evitando conferimenti fuori orario e, più in generale, evitando comportamenti incivili che hanno come solo effetto quello di veder scappare i turisti da Napoli»

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