Napoli, degrado a Chiaia: bivacchi sulle aiuole, i chochard tra gli studenti

«Interverremo per eliminare la sporcizia a via Cervantes», assicura l'assessore Mancuso

Il degrado ai piedi del liceo Umberto
Il degrado ai piedi del liceo Umberto
di Valerio Esca
Lunedì 5 Dicembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 18:03
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Suono della campanella, i ragazzi escono da scuola e nei giardini davanti al liceo si ritrovano un mini-accampamento di clochard. Siamo a piazza Giovanni Amendola, su via Carducci, dove da giorni un gruppo di senza tetto si è accampato nei giardinetti davanti all'Umberto. Nessuna colpa o responsabilità dei senza fissa, che anzi meriterebbero un posto in cui stare, poter alloggiare e un pasto caldo. E in questo senso sono stati diversi gli interventi del Comune in questi mesi dedicati alla sistemazione alternativa di decine di clochard, come avvenuto in particolar modo nella Galleria Umberto. Da settimane però, proprio in Galleria, sono ricomparsi i senza tetto (lato ingresso via Santa Brigida). Per non parlare del versante estero di fronte al Teatro San Carlo, sempre più ridotto ad orinatoio a cielo aperto. Al netto della spazzatura abbandonata in giro. Una città che agli occhi dei turisti si presenta sporca.

Gli scatti valgono molto più di mille parole. In via Cervantes, all'esterno del Monte dei Paschi di Siena, dove sono stati sistemati decine di scatoloni, una valigia e alcune sedie pieghevoli. Un pugno nello stomaco: l'immondizia prende tutto il marciapiedi. C'è una pedana di legno, una sedia da ufficio ribaltata, quattro scope, alcune coperte, stracci, due cubi bianchi, alcuni libri, buste di plastica, due secchi. Sembra che qualcuno abbia traslocato, decicendo però di abbandonare tutto per strada. Tra l'altro a cento metri da Palazzo San Giacomo. «Interverremo domani (oggi per chi legge, ndr) per eliminare la sporcizia a via Cervantes» assicura l'assessore all'Ambiente Paolo Mancuso, che ci tiene a fare dei distinguo: «Quando si tratta di rifiuti, avvertiamo Asìa e basta mandare i nostri operatori a prelevare la spazzatura. Quando invece è un vero e proprio accampamento di senza tetto deve intervenire l'unità che si occupa di questo specifico tema. È costituita dall'Asl, dalla Napoli servizi, da Asìa e dagli assistenti sociali. Non si può soltanto intervenire e portare via i rifiuti. C'è da risistemare i clochard e provare a convincerli a trasferirsi negli spazi messi a disposizione dal Comune. Spesso però rifiutano l'assistenza e vanno semplicemente altrove». Dal Municipio ribadiscono come sia «un problema comune a tutte le grandi metropoli del mondo». «Non c'è molto da fare, se non essere vigili, fare tesoro delle segnalazioni e intervenire» aggiunge Mancuso. L'unità coordinata da Palazzo San Giacomo ha un calendario fisso di interventi ed opera grazie ad una struttura oramai rodata. Si muove solitamente nel centro storico di Napoli, ma senza segnalazioni l'unità comunale non interviene, laddove l'accampamento sorgesse all'esterno del circuito della city. Poco distante dal degrado di via Cervantes, un altro lembo di città completamente invaso dai rifiuti. Lo spiazzo davanti la chiesa dell'Incoronata in via Medina, a pochi passi da piazza Municipio, si presenta con passeggini vecchi abbandonati, ce ne sono almeno un paio e sporcizia di ogni tipo: un cassettone e una pedana di legno. «Abbiamo pulito quell'area tre o quattro volte nell'ultimo periodo.

Ci buttano di tutto - sottolinea l'assessore all'Ambiente - Ogni volta troviamo l'impossibile davanti alla chiesa. Durante uno degli ultimi interventi abbiamo portato via lo scheletro di un ciclomotore. Non abbiamo le chiavi di quel posto, perché non è area comunale. Per intervenire in quel luogo dobbiamo utilizzare lo stesso protocollo delle Torri Aragonesi di via Marina. Napoli servizi porta in superfice i rifiuti e soltanto a quel punto può intervenire Asìa». 

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