Napoli, 50 milioni per chiese e musei: ecco la mappa degli interventi

Napoli, 50 milioni per chiese e musei: ecco la mappa degli interventi
di Valerio Esca
Sabato 25 Giugno 2022, 00:00 - Ultimo agg. 26 Giugno, 09:21
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Le chiese di Napoli si rifanno il look. Sono 14 gli interventi di restauro selezionati dal ministero della Cultura per le strutture appartenenti al Fondo edificio di culto (Fec) del ministero dell’Interno. L’importo dei fondi del Pnrr che verrà impiegato sul patrimonio artistico del capoluogo campano sarà di oltre 23 milioni 800 mila euro. Dalla chiesa di San Domenico Maggiore a quella di Santa Chiara, passando per San Gregorio Armeno fino ad arrivare alla chiesa di Santa Teresa degli Scalzi. Dal MiC arrivano anche 25 milioni di euro per il museo e il bosco di Capodimonte, 2 milioni per l’archivio di Stato e 800mila euro per Palazzo Cellamare. 

Spazieranno dalla semplice messa in sicurezza di parte degli edifici, al restauro di opere.

Ci saranno veri e propri restyling: consolidamento, valorizzazione, adeguamenti impiantistici, restauri di chiostri e aule e recupero di percorsi interni alle chiese stesse. Una svolta dopo decenni di abbandono e degrado. Basti pensare che ad oggi una chiesa su tre a Napoli è chiusa a causa dei rischi di crollo e in alcuni casi per totale abbandono. L’ultimo censimento della Curia, pubblicato da Il Mattino alcune settimane fa, scattava la fotografia dello stato dell’arte: «Il numero complessivo delle chiese del centro storico è di 203 strutture. Di queste, 79 sono attive e 75 sono chiuse, in restauro o abbandono; 49 sono ridotte a uso profano o in cui si svolge attività non di culto». Gli interventi più corposi previsti in città sono quelli su Santa Chiara, con un investimento totale di 12 milioni 850mila euro. Con i primi 2 milioni si opererà per il restauro del chiostro maiolicato e ripristino del pergolato del Complesso monumentale. Altri 10 milioni e 850mila euro verranno finalizzati al restauro, consolidamento e adeguamento impiantistico della chiesa. Ma non finisce qui. Compresa tra le chiese da rimettere a nuovo anche quella di San Domenico Maggiore: restauro e messa in sicurezza delle coperture e dell’aula ecclesiale per un milione di euro; a San Gregorio Armeno, restauro e recupero percorsi per un milione 350mila euro; nella chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo, restauro del prospetto principale e dell’aula ecclesiale per un milione 950mila euro; a San Giuseppe dei Ruffi, restauro campanile, prospetti e cupola con interventi da 900mila euro; per la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Caponapoli, conoscenza e restauro dal valore di un milione 270mila euro; e infine nella chiesa Superiore ed Inferiore dei Santi Severino e Sossio verranno completati i lavori di restauro, consolidamento ed adeguamento impiantistico ai fini della valorizzazione per un milione e 300mila euro. 

 

Lo sprint del MiC, con la pubblicazione dei decreti, conferma la tabella di marcia per il raggiungimento degli obiettivi previsti per il 30 giugno dal Pnrr. «Questo risultato - fanno sapere dal ministero guidato da Dario Franceschini - è stato possibile grazie alla costante e virtuosa collaborazione avuta con il Mef, gli enti locali, le Regioni, l’Anci, le province autonome, il mondo dell’associazionismo, gli operatori economici e le associazioni di categoria». Nella chiesa e complesso monumentale di Sant’Agostino degli Scalzi, già Santa Maria della Verità, sarà effettuata una messa in sicurezza del campanile e della facciata sud della struttura, per un valore di 300mila euro. A San Pietro Martire invece saranno restaurate le opere d’arte per 350mila euro. Restauro conservativo nella chiesa di Santa Lucia Vergine al Monte, per un totale di 492.584,32 euro. La stessa tipologia di interventi a Santa Maria di Monteverginella, per un ammontare di 640mila euro. Nella chiesa Santa Maria in Gerusalemme (detta delle Trentatré) verrà effettuato il completamento dei lavori di restauro e consolidamento ai fini della valorizzazione (650mila euro). Sulla chiesa di Santa Teresa degli Scalzi al Museo sul piatto ci sono 750mila euro, che verranno utilizzati per lo studio della vulnerabilità sismica, consolidamento strutturale e restauro dell’edificio.

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