Napoli: «Io, edicolante sul lastrico, la funicolare di Mergellina mi ha rovinato»

Napoli: «Io, edicolante sul lastrico, la funicolare di Mergellina mi ha rovinato»
di Melina Chiapparino
Venerdì 12 Novembre 2021, 10:55
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«L'edicola nella funicolare è un pezzo di storia napoletana ma è anche tutta la mia vita». Salvatore Gargiulo non potrà più essere il giornalaio di Mergellina ma dopo una vita di sacrifici, non ci sta alla resa. Davanti all'ufficiale giudiziario che, ieri, ha rimandato lo sfratto al 18 novembre, il 66enne napoletano, ha lanciato un appello al nuovo sindaco, Gaetano Manfredi.

Perché deve andare via dall'edicola ?
«Ho avuto uno sfratto, in seguito ai debiti contratti negli ultimi anni per una cifra di circa 30mila euro ma che ho sempre cercato di rinsaldare con quote erogate mensilmente.

Il disavanzo economico è nei confronti dell'Anm, l'attuale proprietaria degli spazi della funicolare dove si trova anche l'edicola. Però questo indebitamento è nato per far fronte alle necessità della funicolare che, invece, avrebbe dovuto giovare alla mia attività».

In che modo la funicolare c'entra con lo sfratto?
«L'edicola è praticamente nata con la funicolare ma già nel 1993, per esigenze legate alla funzionalità della funicolare stessa, ci fu la necessità di un mio considerevole investimento economico per creare una nuova struttura e spostare la sua allocazione in una posizione centrale. Dopo per l'ammodernamento della funicolare, nel 2008, quell'edicola venne chiusa e ci imposero una riduzione degli spazi e la rinuncia ai servizi igienici con l'ingresso che non affacciava più all'interno della stazione ma sulla rampa per i disabili. Da quel momento è cominciato il declino».

Che tipo di difficoltà avete riscontrato?
«Con lo spazio ridotto, abbiamo dovuto rinunciare alla vendita di altre tipologie di prodotti che tipicamente le edicole vendono oltre i giornali e che, di fatto, aiutano l'indotto dell'attività. Inoltre, la posizione defilata dell'edicola, non ha mai invogliato i viaggiatori a soffermarsi. Così gli acquirenti sono diminuiti sempre di più. Mi viene rabbia perché ho venduto un appartamento di 220 metri quadri per adeguare l'edicola alle esigenze che di volta in volta avanzavano i gestori degli spazi che si sono alternati tra Comune, Regione, Metronapoli e Anm. Oggi sono anche senza una casa».

C'è da dire che la funicolare di Mergellina è anche chiusa da quasi due anni.
«Questa funicolare ha sempre funzionato a singhiozzi, soprattutto da quando hanno aumentato il voltaggio delle batterie dei treni. Le corse si fermavano così spesso che la gente, a un certo punto, ha evitato di prendere la funicolare e, oggi, i napoletani si sono quasi dimenticati della sua esistenza. È chiaro che la chiusura della funicolare, ci ha danneggiato ancora di più, tra l'altro durante la pandemia che è costata sacrifici a tutti».

Perché chiede aiuto al Sindaco?
«Tanti anni fa, l'edicola ebbe un problema di concessioni. Si trattava di intoppi burocratici e rimasi colpito dal fatto che, senza chiedere nulla, il sindaco Francesco Tagliamonte intervenne, salvando l'edicola dalla chiusura. A distanza di tanti anni, credo che solo il nuovo sindaco Gaetano Manfredi possa fare qualcosa. Non si tratta solo di me ma di un'edicola storica. Voglio pagare i miei debiti ma non possiamo ignorare che proprio la funicolare che avrebbe dovuto dare lustro all'edicola, mi ha affossato».
 

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